Intesa Sanpaolo è sotto la lente di trader e investitori nelle ultime sedute di contrattazioni a Piazza Affari. Il colosso bancario italiano guidato dall’Amministratore Delegato Carlo Messina ha di recente comunicato i risultati del primo trimestre.
Nonostante la guerra tra Mosca e Kiev, la presenza in Russia e il rialzo dell’inflazione, Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi tre mesi del 2022 con profitti netti per oltre 1 miliardo di euro (1,024 miliardi), in calo del 32,5% su base annuale, ma comunque al di sopra delle attese degli analisti intervistati da Bloomberg (901 milioni di euro).
Se si escludono le rettifiche riguardanti la Russia e l'Ucraina per 0,8 miliardi di euro, il profitto netto sarebbe stato di 1,670 miliardi. I ricavi sono calati del 3,8% su base annuale a 5,414 miliardi di euro, oltre le stime di 4,984 miliardi di euro.
Nel periodo, gli interessi netti sono risultati di diminuzione del 2,8% a 1,956 miliardi di euro, così come le commissioni nette (-4,6% a 2,286 miliardi di euro). Intesa Sanpaolo ha tagliato i costi del 4,9% a 2,509 miliardi, mentre le rettifiche hanno pesato per 702 milioni, in rialzo del 72% a/a.
Il risultato operativo lordo è calato del 19% a 2,144 miliardi di euro, mentre il rapporto costi/ricavi (46,3%) resta fra i migliori fra le banche dell'Eurozona. Nel primo trimestre il CET 1 ratio post dividendi maturati è risultato al 13,6%. In occasione della presentazione dei conti, l’istituto ha spiegato che le iniziative industriali del Piano strategico 2022-2025 sono "ben avviate" ed è confermato l'obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto nel 2025.
Per l’esercizio in corso Intesa Sanpaolo prevede una redditività "ai vertici del settore". L’utile netto è atteso a oltre 4 miliardi di euro, assumendo che non intervengano ulteriori "cambiamenti critici nell'offerta di materie prime e di energia".
Oppure un profitto netto "ben superiore a 3 miliardi anche con l'ipotesi molto conservativa" di una copertura di circa il 40% dell'esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio al livello Stage 3 della maggior parte dell'esposizione.
La precedente indicazione era di oltre 5 miliardi di euro e risaliva a inizio di febbraio, prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Allo stato attuale la banca si aspetta una "solida posizione patrimoniale", con un obiettivo di CET 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 e 4.
Per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti, il gruppo bancario ha confermato un payout ratio pari al 70% dell'utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa, un'ulteriore distribuzione ai soci di 3,4 miliardi di euro tramite buyback con l'approvazione preventiva della BCE a cui si dovrebbe aggiungere "un'eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023".
Le prospettive per il 2022 sono soggette ad "affinamento nei prossimi mesi in base all'evoluzione degli eventi riguardanti Russia e Ucraina. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W5Y7 che ha come sottostante proprio Intesa Sanpaolo. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap del settore bancario a Piazza Affari.
Azioni Intesa Sanpaolo: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Intesa Sanpaolo appare debole nel medio periodo, in particolare dai top registrati durante la prima decade di febbraio in area 2,91 euro. Nel breve periodo i corsi hanno trovato supporto in area 1,82 euro, dando vita a un rimbalzo.
La violazione della linea di tendenza che collega i massimi registrati a marzo e maggio 2022, ora transitante a 1,9580 euro, potrebbe dare il via a strategie di matrice rialzista con primo obiettivo identificabile in area 2,17 euro.
Superato anche questo ostacolo, le forze rialziste potrebbero mirare successivamente a 2,44 euro, prossima resistenza orizzontale. La positività evidenziata nel brevissimo termine verrebbe meno con una violazione dei minimi di marzo a 1,6816 euro, mossa che potrebbe dare ampio spazio di manovra ai venditori fino ad area 1,3830, prossima area di concentrazione di domanda.
Investire sulle azioni Intesa Sanpaolo con i Certificati
La situazione descritta sinora su Intesa Sanpaolo è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W5Y7. Questo prodotto è quotato dal 25 marzo 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 85,35 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 14 dicembre 2023 (circa 1 anno e 7 mesi) la quotazione di Intesa Sanpaolo sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 1,30 euro, circa il 68% del prezzo spot attuale del titolo.
Per questo motivo, eventuali ribassi di Intesa Sanpaolo non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 84,65 euro (guadagno lordo potenziale del 18,13% in circa 1 anno e 7 mesi), mentre le azioni Intesa Sanpaolo veleggiano circa il 47% al di sopra della Barriera.
Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di Intesa Sanpaolo siano inferiori a 1,30 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 84 euro per certificato. Questo, a seconda del prezzo in cui viene acquistato il certificato, potrebbe causare una perdita sul capitale investito.
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