Pochi giorni dopo aver pubblicato dati che hanno evidenziato il
primo utile della sua storia, in linea con le attese degli operatori Uber ha reso noto il piano di buyback (
Uber: primo utile annuale della sua storia, in arrivo il buyback?). La società di ride-hailing americana ha previsto il riacquisto di azioni proprie per
7 miliardi di dollari, seguendo altre aziende della Silicon Valley che hanno incrementato le remunerazioni per gli azionisti.
All'inizio di febbraio, Meta Platforms aveva annunciato a sorpresa il suo primo dividendo in occasione del rilascio dei conti trimestrali, mentre Airbnb ieri ha fatto sapere di aver rafforzato il suo programma di buyback di 6 miliardi di dollari. Quello di Uber è un "voto di fiducia nel forte slancio finanziario dell'azienda", ha dichiarato Prashanth Mahendra-Rajah, Chief financial officer della società di San Francisco.
Uber: ecco cosa significa il piano di buyback
Il buyback di Uber arriva in un momento cruciale per l'azienda, che potrebbe anche definirsi di svolta dopo quanto emerso dall'ultimo bilancio. Dalla sua fondazione, datata 2009, il gruppo ha accumulato perdite per oltre 30 miliardi di dollari aumentando le pressioni da parte degli azionisti affinché la società cominciasse a essere redditizia. Dopo aver speso grandi cifre negli anni con lo scopo di conquistare quote di mercato, l'azienda quindi ha preso a tagliare i costi attraverso migliaia di licenziamenti. Nel 2023 è riuscita finalmente a conseguire un utile d'esercizio di 1,43 miliardi di dollari, oltre a una generazione di free cash flow di 3,4 miliardi di dollari, rispetto ai 390 milioni di dollari dell'anno precedente.
I riacquisti sono molto importanti non solo per incrementare il ritorno per gli azionisti, ma anche per compensare i dipendenti attraverso l'assegnazione di azioni nell'ambito dei piani di incentivazione e fidelizzazione dei talenti. "Saremo attenti al ritmo del nostro riacquisto, partendo con iniziative che compensino parzialmente la remunerazione basata su azioni e lavorando per una riduzione costante del numero di azioni", ha affermato Mahendra-Rajah.
Uber ed altri però attualmente devono affrontare la questione degli scioperi dei lavoratori in Nord America e Regno Unito, che spingono per una retribuzione più elevata e una maggiore trasparenza. Il piano di buyback potrebbe alimentare le tensioni proprio in merito a questo argomento. In altri termini, i lavoratori potrebbero mal digerire l'utilizzo delle risorse per gli azionisti piuttosto che per i dipendenti.
Un'azienda in espansione
Uber è riuscita a diventare più efficiente attraverso l'aumento dei margini, che risalta in un contesto in cui il bacino di utenza è quasi quadruplicato rispetto a sette anni fa. "La maggior parte dei nostri principali mercati sono redditizi e hanno aumentato la redditività negli ultimi due anni", ha affermato Uber.
L'azienda ha dichiarato di aspettarsi nei prossimi tre anni un aumento dell'EBITDA tra il 30% e il 40%. Inoltre, ha ambizioni di espandersi in alcuni Paesi di grande rilevanza per dimensione, tipo Argentina e Giappone, oltre che di allargare la sua crescente suite di servizi tramite, ad esempio, il noleggio di auto e biciclette.