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azioni Tencent Holdings continuano a perdere terreno alla Borsa di Hong Kong. Dopo il crollo del 7,28% di ieri, il titolo del colosso tecnologico cinese oggi ha chiuso in rosso del 2,53%. L'annuncio del
più grande riacquisto di azioni proprie dal 2006 non è riuscito ad arginare le vendite.
Ben 3,93 milioni di azioni sono state oggetto di buyback per una spesa di circa 1,5 miliardi di HKD, pari a 193 milioni di dollari USA. Ad accompagnare l'azienda nel tentativo di arginare il sell-off, sono stati anche alcuni investitori della Cina continentale che hanno piazzato ordini per 14 miliardi di HKD.
Con il calo di oggi, il titolo ha registrato solo sedute in passivo nel nuovo anno, con la capitalizzazione di mercato che è scivolata di circa 11 punti percentuali. Si tratta di una brutta battuta d'arresto, dopo che il 2024 si era chiuso con una performance di poco oltre il 42%. I trader confidavano nelle misure di stimolo monetario e fiscale delle autorità cinesi per rilanciare un'economia in difficoltà e dare slancio a un mercato azionario sotto pressione da circa un triennio.
Tencent Holdings: sulle azioni pesa la lista nera USA
L'ondata di vendite che si è scatenata sulle azioni Tencent in questi giorni è conseguente all'inserimento della società da parte del governo americano in una black list di entità tecnologiche che potrebbero avere legami con l'esercito cinese. Il gigante con sede a Shenzhen ha negato ogni accusa e ha riferito che lavorerà in tandem con il Dipartimento della Difesa statunitense per chiarire ogni malinteso.
Il Dipartimento ha descritto l'elenco dei "cattivi" come un modo per contrastare la strategia cinese di modernizzare il proprio esercito acquisendo tecnologia avanzata. Quindi, tutte le aziende cinesi comprese nella lista non potranno più stipulare contratti con il Pentagono a partire da giugno 2026 e verrà fatto loro divieto di fornire beni o servizi dal 2027. Pechino ha descritto questo atto governativo di Washington come una forma di "repressione ingiustificata", ma ormai ciò si inserisce in una guerra tecnologica e commerciale tra le due superpotenze mondiali senza esclusione di colpi.
La dichiarazione di Tencent è stata ferma ma composta, cercando di tranquillizzare gli investitori che ritiene abbiano avuto una reazione esagerata. "Dalla dichiarazione rilasciata ieri da Tencent si può vedere che la società pensa che la decisione degli Stati Uniti sia sbagliata e che la risposta del prezzo delle azioni sia irrazionale, il che probabilmente giustifica un importo di riacquisto di azioni più elevato", ha detto Vey-Sern Ling, Amministratore delegato di Union Bancaire Privee. "Tuttavia, i rischi geopolitici sono aumentati e portati in primo piano con questo, e alcuni investitori saranno scoraggiati".
Ma quanto realmente la decisione USA può impattare sulla Big Tech cinese dal punto di vista operativo? A giudizio di Gabriel Debach, analista di eToro, l'impatto è circoscritto in quanto nel 2023 meno del 10% delle entrate dell'azienda sono avvenute fuori dalla Cina. Tuttavia, questo caso rappresenta un "chiaro segnale della volontà statunitense di intensificare i controlli sulle aziende tecnologiche cinesi, comprese quelle di rilievo internazionale".