Telecom Italia è il primo operatore di telecomunicazioni italiano, che offre servizi e prodotti di telefonia fissa e mobile, VoIP, Internet e TV via cavo, agli individui e alle imprese. A partire dal 13 gennaio 2016 la società ha adottato il marchio unificato TIM, rinunciando di fatto al vecchio marchio Telecom Italia, attivo dal 1994. L'ex-monopolista di Stato è stata privatizzata dal governo Prodi nel 1997. Ma chi sono i principali azionisti ora della società? Lo vediamo con un elenco dei partecipanti al capitale sociale dell'azienda e tutto quello che c'è da sapere sulla loro quota.
Telecom Italia: ecco chi sono gli azionisti
L’azionariato di TIM è costituito in gran parte da investitori individuali, che secondo le informazioni fornite dal libro soci dell'azienda ammontano a circa 242 mila unità. L'azienda è una public company, dove nessun socio ha un potere tale da esercitare realmente il comando assoluto sulla gestione. Il flottante complessivo ammonta al 74,6% delle azioni. Ma ecco in ordine chi sono i principali azionisti.
Vivendi SA
La società francese leader nel settore dei media e delle telecomunicazioni possiede 3.640.109.990 azioni Telecom, pari a una quota del 23,75% del capitale sociale, risultando in questo modo il socio di maggioranza. Vivendi SA iniziò la scalata nell'ottobre del 2015, quando rastrellò sul mercato una quantità di azioni tali che la portarono da una quota minoritaria a una partecipazione superiore al 20%. L'operazione speculativa terminò a marzo del 2016, quando il gruppo transalpino raggiunse il 24,9% della compagnia telefonica, diventando l'azionista di maggioranza. Altre operazioni successive portarono alla partecipazione attuale.
Cassa Depositi e Prestiti
Lo Stato Italiano esercita la sua presenza sul gruppo TIM attraverso Cassa Depositi e Prestiti, società finanziaria che controlla con l'82,77% delle quote. CDP detiene 1.503.750.000 azioni, corrispondenti a una partecipazione del 9,81%. Il potere del Ministero dell'Economia e delle Finanze tuttavia è più rilevante, in quanto Telecom è considerata un asset strategico. Per questo il MEF può esercitare il golden power, ovverosia il potere di veto su alcune operazioni che riguardano le partecipazioni sulla società, nonché su atti di gestione e nomine nel Consiglio di Amministrazione.
TIM era monopolio dello Stato fino a oltre 25 anni fa, ma il 20 ottobre 1997 il governo italiano allora guidato da Romano Prodi decise di uscire quasi totalmente dal capitale di Telecom vendendo il 35,26% del pacchetto azionario e attuando la privatizzazione dell'azienda. Le azioni vennero collocate sul mercato tramite un' Offerta Pubblica di Vendita a un prezzo di 10.902 lire, che portò nelle casse erariali circa 26.000 miliardi di vecchie lire. Una settimana dopo Telecom Italia fu quotata ufficialmente alla Borsa di Milano.
Investitori istituzionali
Gli investitori istituzionali hanno complessivamente una quota del 47,60%, di cui il 44,19% è in mano a investitori stranieri e il 3,41% a quelli italiani. Di seguito vediamo le principali società d'investimento, con a fianco del nominativo il numero di azioni detenute e la quota di partecipazione:
Gruppo Telecom Italia
La società Telecom possiede 115.942.196 azioni proprie, che corrispondono a una quota dello 0,76% del capitale sociale.
Altri azionisti
Gli altri azionisti che partecipano al capitale del gruppo TIM insieme costituiscono un pacchetto azionario del 18,08%.