Snam: ecco il Piano strategico al 2029 | Investire.biz

Snam: ecco il Piano strategico al 2029

22 gen 2025 - 10:31

22 gen 2025 - 10:33

Snam ha presentato il Piano strategico 2025-2029, delineando i più consistenti investimenti della sua storia. Vediamo tutti i dati nel dettaglio e i target prefissati

Il Consiglio di amministrazione di Snam ha approvato il Piano strategico 2025-2029, delineando gli investimenti, gli obiettivi finanziari e le iniziative di innovazione. L'azienda energetica italiana intensificherà gli investimenti rispetto al precedente piano 2023-2027, sulla scia della risposta alla crisi energetica del 2022.
 
"Investiremo 12,4 miliardi di euro (di cui 1 miliardo di finanziamenti pubblici, ndr) per un'infrastruttura paneuropea in grado di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate come gas naturale, biometano, idrogeno e CO₂, garantendo sicurezza e sostenibilità e soddisfacendo al contempo l'evoluzione della domanda energetica", ha affermato l'Amministratore delegato Stefano Venier.
 
Il CEO ha precisato che il settore energetico sta attraversando un momento cruciale, in cui "le crescenti incertezze e la volatilità dei prezzi richiedono sistemi resilienti in grado di resistere agli shock geopolitici e allo stesso tempo consentire la transizione verso il Net Zero in modo sostenibile per tutti".
 
 

Snam: ecco i dettagli del Piano strategico

Il Piano strategico di Snam si basa su due punti chiave: gli investimenti nelle infrastrutture del gas e quelli relativi alla transizione energetica.
 
Riguardo la prima categoria, la spesa complessiva ammonta a 10,9 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 10,3 miliardi di euro del piano precedente. Nel dettaglio:
  • 8 miliardi sono destinati a progetti attinenti al trasporto, tipo il completamento della Linea Adriatica, la sostituzione di circa 850 chilometri di condotte con standard hydrogen-ready, tre stazioni di compressione dual-fuel e progetti di collegamento degli impianti di biometano;
  • 2 miliardi di euro saranno utilizzati per l'ampliamento e il potenziamento dei siti di stoccaggio, l'installazione di tre stazioni di compressione dual-fuel e gli investimenti per agli asset riguardo l'acquisizione di Edison Stoccaggio che sarà ultimata nel primo trimestre e salvo le approvazioni regolamentari;
  • 900 milioni di euro verranno spesi per la FSRU di Ravenna e le infrastrutture small-scale a Panigaglia e Pignataro.
 
Per ciò che concerne la transizione energetica, gli investimenti complessivi saranno di 1,5 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 1,2 miliardi del piano precedente. L'importo verrà così distribuito:
  • 500 milioni di euro (900 milioni considerando i finanziamenti pubblici) per le strutture di cattura e immagazzinamento del carbonio;
  • 380 milioni (400 milioni con i finanziamenti pubblici) per il trasporto di idrogeno; 270 milioni (350 milioni al lordo dei finanziamenti pubblici) per il business del biometano;
  • 250 milioni per l'efficienza energetica, attraverso la controllata B Corp Renovit.
 

Piano strategico 2029: gli obiettivi in numeri

L'obiettivo fondamentale di Snam nel suo piano pluriennale è quello di realizzare una performance soddisfacente, ma allo stesso tempo di conservare una certa solidità e flessibilità finanziaria. In termini numerici, durante l'orizzonte temporale, la società punta ai seguenti target:
  • RAB - Regulatory Asset Base che rappresenta il valore del capitale investito netto calcolato sulla base delle regole definite per le società di trasporto e rigassificazione dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) al fine della determinazione dei ricavi di riferimento - in crescita del 6,4% (+6% nel precedente piano), grazie a nuovi investimenti, all’effetto dell’inflazione e all'integrazione di asset come Edison Stoccaggio, la FSRU di Ravenna e gli asset CCS;
  • EBITDA adjusted al 5% (7,4% nel precedente piano), per effetto della crescita della RAB, di un maggiore efficientamento dei costi, della riduzione del WACC, del deconsolidamento del business del biometano e dei primi contributi della rete CCS;
  • Utile netto adjusted al 4,5% (4% nel precedente piano) grazie all'aumento dell’EBITDA e dei contributi della società partecipate, parzialmente compensato dall'aumento delle spese di ammortamento e finanziarie;
  • Debito netto in aumento a circa 21,2 miliardi di euro per via del piano di investimenti da 12,4 miliardi di euro e del pagamento dei dividendi.
Riguardo proprio i dividendi, la dividend policy è migliorata. Per il 2024 è stata confermata la cedola di 0,2905 euro, in aumento del 3% rispetto al 2023; mentre dal 2025 al 2029, ci sarà un aumento annuale del 4% con un payout massimo dell'80%. Quest'anno sarà distribuito il dividendo totale relativo all'anno scorso nel seguente modo:
  • il 40% (0,1162 euro per azione) come acconto il 22 gennaio 2025 (record date al 21 gennaio 2025, data di stacco al 20 gennaio 2025);
  • il 60% a saldo il 25 giugno (record date al 24 giugno 2025, data di stacco al 23 giugno 2025), ovviamente previa approvazione dell'Assemblea degli azionisti relativamente al bilancio 2024.

 

 

 

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