SMIC ha presentato una trimestrale che preoccupa le autorità cinesi. Il più grande produttore di chip del Paese ha registrato un crollo dell'80% dell'utile netto nel terzo trimestre, mettendo in dubbio la capacità delle aziende del Dragone di superare le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sui semiconduttori.
La società ha lamentato una debolezza della domanda globale: a causa dell'aumento considerevole dell'inflazione, i consumatori hanno ridotto gli acquisti di dispositivi, come smartphone e PC, che richiedono l'utilizzo dei chip. Ciò ha determinato una risalita delle scorte ed una riduzione dei prezzi.
"Nel mercato cinese, l'elevato problema delle scorte di prodotti iniziato nel terzo trimestre dello scorso anno è stato mitigato e l'inventario è diminuito a un livello relativamente sano. Ma le scorte dei clienti americani ed europei rimarranno a livelli storicamente elevati", ha affermato la società. In realtà SMIC produce anche semiconduttori per gli autoveicoli, che ora sono "a un livello relativamente alto dopo una carenza di forniture per tre anni", ha affermato.
Nel 2020 SMIC è stata inserita in una black list predisposta dal Dipartimento del Commercio USA che limitava la capacità dell'azienda di acquisire alcune tecnologie statunitensi. Inoltre, lo scorso anno, Washington ha effettuato una stretta feroce nei confronti delle esportazioni alla Cina per tagliare fuori Pechino dalla fornitura di chip di fascia alta. Ciò ha estromesso SMIC dalle tecnologie chiave per la produzione dei semiconduttori più avanzati.
SMIC: i numeri della trimestrale
Nel terzo trimestre 2023, SMIC ha riportato ricavi complessivi per 1,62 miliardi di dollari, in crescita del 3,9% rispetto agli 1,56 miliardi del secondo trimestre 2023, ma in netto calo (-15%) se paragonati agli 1,91 miliardi di dollari del terzo quarto dello scorso anno. Gli analisti si attendevano entrate per 1,63 miliardi di dollari.
L'utile lordo è sprofondato a 322 milioni di dollari, rispetto ai 742,2 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Stesso dicasi per l'utile netto che, sceso a 93,98 milioni di dollari, ha evidenziato un -80% nel confronto con i 470,85 milioni di dollari dello scorso anno e molto al di sotto dei 165,1 milioni di dollari del consensus. È crollato anche il margine lordo, attestatosi al 19,8% nel terzo trimestre 2023, rispetto al 20,3% del secondo trimestre di quest'anno e al 38,9% del terzo trimestre 2022.
Dal punto di vista finanziario, si rileva che il cash flow dalle attività operative è passato dal trimestre di giugno a quello di settembre da 796,19 milioni di dollari a 800,7 milioni di dollari.
La guidance
Per il quarto trimestre dell'anno in corso la società prevede un fatturato in crescita su base sequenziale tra l'1% e il 3%. Mentre il margine lordo, stimato tra il 16% e il 18%, continuerà a essere sotto pressione a causa del deprezzamento della nuova capacità. SMIC stima una spesa in conto capitale per l'intero anno rivista al rialzo a circa 7,5 miliardi di dollari.