Saudi Aramco: scendono gli utili trimestrali, sale il dividendo | Investire.biz

Saudi Aramco: scendono gli utili trimestrali, sale il dividendo

09 mag 2023 - 16:04

09 mag 2023 - 16:06

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A causa della discesa dei prezzi del petrolio, il colosso petrolifero ha registrato un calo dei guadagni nel primo trimestre 2023. La società però ha ritoccato la cedola

Saudi Aramco risente del calo dei prezzi del petrolio e riporta un utile trimestrale in riduzione, sebbene maggiore delle attese degli analisti. La Basic Industries Corp., partecipata al 70% da Saudi Aramco, aveva avvertito questo mese delle pressioni sui margini a causa dell'aumento dei tassi d'interesse e dell'incertezza sulla crescita a livello globale.
 
Da inizio 2022 i prezzi dei combustibili fossili sono cresciuti a un ritmo forsennato, spinti dalle sanzioni occidentali contro la Russia e dal taglio delle forniture da Mosca. Quest'anno tuttavia la tendenza si è invertita, con i prezzi di gas e petrolio che hanno preso la strada della discesa. In particolare, il Brent è sceso dell'11% quest'anno, nonostante l' OPEC+ abbia tagliato a sorpresa l'offerta e la domanda cinese si sia ripresa dopo i blocchi Covid.
 
"Stiamo anche andando avanti con la nostra espansione della capacità e le nostre prospettive a lungo termine rimangono invariate poiché riteniamo che petrolio e gas rimarranno componenti critici del mix energetico globale per il prossimo futuro", ha affermato l'amministratore delegato di Aramco, Amin Nasser.
 
 

Saudi Aramco: i dati della trimestrale

Nei primi tre mesi del 2023, il più grande esportatore di petrolio al mondo ha registrato un utile netto di 31,9 miliardi di dollari, -19% rispetto ai 39,5 miliardi di dollari di profitti dello stesso periodo dello scorso anno. Gli analisti però si aspettavano guadagni per 30,5 miliardi di dollari; quindi, sotto questo profilo il risultato va visto in chiave positiva. Inoltre, rispetto al quarto trimestre 2022 vi è stato un incremento dell'utile netto del 3,75%.
 
Nel 2022, ha annunciato Aramco a marzo, l'utile annuo ha registrato un record attestandosi a 161 miliardi di dollari. Mai nessuna società energetica era arrivata a tanto e ciò consolida il dominio del Regno saudita come il più importante produttore di petrolio del mondo. Nel primo trimestre di quest'anno, le entrate petrolifere del regno sono scese del 3%, mentre quelle non petrolifere sono aumentate del 9%. L'indebitamento netto è migliorato parecchio, con il gearing ratio - che rapporta il livello del debito al patrimonio netto - sceso dal -7,9% al -10,3% da dicembre.  
 
 

Saudi Aramco: gli investimenti

Il gigante petrolifero ha in programma di spendere dai 45 ai 55 miliardi di dollari in conto capitale nel 2023. Inoltre, entro il 2027 vuole aumentare la capacità giornaliera di produzione del petrolio a 13 milioni di barili ed entro la fine del decennio la sua produzione di gas di oltre il 50%. L'azienda sta investendo anche nell'energia pulita, come il solare e l'idrogeno, ma reputa ancora necessari i combustibili fossili per decenni al fine di garantire la sicurezza energetica.
 
Gran parte degli investimenti di Riyadh saranno concentrati sulla petrolchimica in Asia, con i prodotti a base di plastica, vernici e fertilizzanti che aumenteranno nei prossimi decenni. Inoltre, Saudi Aramco ritiene che i prodotti petrolchimici possano compensare il rallentamento della domanda di benzina e diesel via via che i veicoli elettrici diventano più popolari. Al riguardo, a marzo la società ha acquistato una partecipazione del 10% nel gigante cinese della raffinazione Rongsheng Petrolchimico, investendo 3,6 miliardi di dollari. Questo servirà per espandere la produzione in Cina, che oggi è il più grande importatore energetico del mondo.
 
 

Saudi Aramco: i dividendi

Saudi Aramco aumenta potenzialmente i dividendi per gli azionisti di oltre 10 miliardi di dollari. Alla ricca cedola di 75,8 miliardi di dollari - la più elevata in circolazione - verranno aggiunti pagamenti legati alla performance dell'azienda. Ad esempio verrà calcolato il 50%-70% del free cash flow annuale - che nel picco del 2022 aveva raggiunto una quota di 150 miliardi di dollari -, al netto del payout base e degli investimenti esterni. Questa decisione "rafforza il nostro impegno a massimizzare il valore a lungo termine per gli azionisti", ha affermato Nasser.
 
Per il Regno saudita sarebbero enormi guadagni, dal momento che lo Stato possiede il 90% delle azioni di Saudi Aramco direttamente e l'8% attraverso il fondo sovrano. "I dividendi aggiuntivi che Saudi Aramco sta introducendo potrebbero ammontare a oltre 20 miliardi di dollari nel 2023, portando potenzialmente il rendimento da dividendi a oltre il 5% secondo i nostri calcoli, più vicino ai peer globali", ha affermato Salih Yilmaz, analista energetico globale di Bloomberg Intelligence. Mentre, RBC Capital Markets LLC prevede una crescita del pagamento cedolare da 12 a 18 miliardi di dollari.
 
 
 

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