Ryanair ha presentato i conti per l'anno fiscale 2025 che si è concluso il 31 marzo, riportando un calo del 16% su base annua dell'utile netto. Soprattutto ha avvertito che per l'esercizio fiscale 2026, la crescita dei guadagni dipenderà dal rischio di una guerra commerciale, insieme ai dati macroeconomici negativi e ai conflitti di natura geopolitica.
La compagnia low-cost comunque ha registrato una crescita del 9% dei passeggeri a poco più di 200 milioni di unità, grazie al calo del 7% dei prezzi dei biglietti. "L'assenza di una Pasqua completa nel primo trimestre, la pressione sulle spese dei consumatori (determinata da tassi di interesse più elevati a lungo termine e inflazione nel primo semestre) e un forte calo delle prenotazioni OTA (Online Travel Agencies, ndr) prima della S.24 hanno reso necessario un ripetuto stimolo ai prezzi lo scorso anno", ha dichiarato la società nel suo comunicato.
La compagnia irlandese è il primo vettore low-cost a pubblicare gli utili. Questa settimana sarà il turno di EasyJet, mentre Wizz Air riferirà il 5 giugno.
Ryanair: i numeri del bilancio annuale
Nell'anno fiscale 2025, Ryanair ha totalizzato entrate per 13,95 miliardi di euro, segnando una crescita del 3,79% rispetto ai 13,44 miliardi di euro dell'anno precedente. Gran parte del fatturato (9,23 miliardi di euro) proviene dalle scheduled revenues, che hanno registrato una crescita di circa l'1% anno su anno. Le ancillary revenues sono salite invece del 10% a 4,72 miliardi di euro.
Il reddito operativo è risultato di 1,56 miliardi di euro (11,18% del fatturato), registrando un -24,27% rispetto a un margine di 2,06 miliardi di euro dell'esercizio fiscale 2024. L'utile netto di 1,61 miliardi di euro ha evidenziato un rosso del 16,15% rispetto a guadagni di 1,92 miliardi di euro di un anno prima. La cifra si colloca nella parte alta dell'intervallo 1,55-1,61 miliardi di euro previsto dalla società.
Ryanair: dividendi e buyback
Durante l'anno fiscale 2025, sono stati pagati
dividendi per 0,40 euro per azione. L'importo implica un rendimento dell'1,84% rispetto ai prezzi delle
azioni Ryanair di 21,78 euro registrati in chiusura nell'ultima seduta alla Borsa di Francoforte. Una cedola finale di 0,227 euro è prevista per il mese di settembre, previa approvazione dell'assemblea generale.
La compagnia nel 2025 ha anche riacquistato e annullato oltre 77 milioni di azioni, corrispondenti al 7% del capitale sociale. Contando tutti i buyback dal 2008, la società ha ritirato quasi il 36% del suo capitale azionario. Il Consiglio di amministrazione ha deliberato un piano di riacquisto da 750 milioni di euro che probabilmente sarà messo in esecuzione nei prossimi 6-12 mesi.
La guidance
Ryanair ha dichiarato che nel primo trimestre fiscale che si conclude a giugno, i numeri beneficeranno del periodo pasquale del mese di aprile e di un confronto debole rispetto all'anno precedente. Le tariffe dovrebbero avere un incremento percentuale tra il 15% e il 20% su base annua. Per il secondo trimestre, la società si aspetta che parte del calo dei prezzi del 7% dello stesso periodo dell'anno precedente venga recuperato. Tuttavia, il risultato finale del primo semestre dipende fortemente dalle prenotazioni dell'ultimo minuto e dai guadagni estivi di picco.
Riguardo il secondo semestre, la società afferma che, come di consueto, non ha una visibilità, benché si aspetti di recuperare la maggior parte del calo del 7% dei prezzi del 2025. Ciò significa una ragionevole crescita dell'utile netto nell'anno fiscale 2026.
La compagnia ha comunque avvertito che il risultato finale per l'esercizio in corso rimane "fortemente esposto a sviluppi esterni avversi, inclusi il rischio di guerre tariffarie, shock macroeconomici, l'escalation del conflitto in Ucraina e in Medio Oriente e la cattiva gestione/carenza di personale del controllo del traffico aereo europeo". L'azienda ha comunque manifestato l'intenzione di ridurre il debito obbligazionario in scadenza, continuando a finanziare gli investimenti per aeromobili e motori con risorse interne.