Il rally strepitoso delle Magnifiche Sette a Wall Street da inizio 2023 ha reso la loro capitalizzazione complessiva superiore a quella di quasi tutte le principali 20 Borse del mondo. Lo rivela un'indagine di Deutsche Bank, che sottolinea come il valore di mercato cumulativo di Alphabet, Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia e Tesla costituirebbe la seconda Borsa più grande del mondo. Inoltre, Microsoft e Apple, individualmente, hanno capitalizzazioni di mercato simili a quelle di tutte le società quotate combinate in Francia, Arabia Saudita e Regno Unito.
Cifre impressionanti che confermano come gli investitori siano abbagliati dalle mega cap. Negli ultimi 14 mesi, gran parte dei guadagni dell'indice S&P 500 è stato determinato proprio delle Magnifiche Sette, spinte dalle aspettative sul taglio dei tassi di interesse da parte della
Federal Reserve a dal boom dell'intelligenza artificiale.
Wall Street: i rischi dell'alta concentrazione delle Magnifiche Sette
Secondo gli analisti di Deutsche Bank, l'elevata concentrazione dei profitti a Wall Street che le performance delle Big Tech hanno generato rappresenta un rischio molto elevato per il mercato azionario. Jim Reid, responsabile dell'economia globale e della ricerca tematica della banca tedesca, ha avvertito che una concentrazione del genere si è vista nel 1929 e nel 2000, alla vigilia di due dei più grandi crolli della Borsa americana nella storia.
L'esperto osserva come, con l'evolversi delle tendenze di investimento e delle prospettive di profitto, le grandi aziende alla fine tendono a uscire dalla top five delle società più capitalizzate. Questa considerazione scaturisce dall'analisi delle traiettorie delle 36 società che sono state tra le prime cinque di maggior valore dell'S&P 500 dalla metà degli anni '60.
Reid ha aggiunto però che 20 su 36 che sono state nella fascia superiore, ancora si trovano tra le prime 50. In tema delle Magnifiche Sette, Apple è stata sempre presente tra le top five da dicembre 2009 e lo stesso ha fatto Amazon da gennaio 2017. Alphabet ha mancato solo due mesi da agosto 2012, mentre Microsoft è rimasta per tutti i mesi dal 1997 tranne quattro. Nvidia è lì dal primo semestre dello scorso anno. Tesla ha conservato la sua posizione tra le prime cinque per 13 mesi nel biennio 2021/2022, ma ora è scivolata all'undicesimo posto dopo che quest'anno le sue azioni hanno perso finora il 19,53% a Wall Street.
Cosa aspettarsi ora
Cosa aspettarsi quindi sulla Borsa americana, soprattutto se le performance delle Magnifiche Sette dovessero allentarsi? Secondo Daniel Casali, Chief investment strategist di Evelyn Partners, ci sono due motivi per cui il rally delle azioni statunitensi potrà continuare estendendosi ad altre società.
Uno riguarda la resilienza dell'economia statunitense nonostante l'aumento dei tassi di interesse. Questo, secondo Casali, deriva dalla disciplina che hanno avuto le aziende nella gestione dei costi e dai livelli di risparmio accumulati dalle famiglie durante la pandemia che hanno tenuto alti i consumi. Inoltre, "il mercato del lavoro statunitense è in buona salute con quasi tre milioni di posti di lavoro aggiunti nel corso del 2023", ha affermato Casali.
Un secondo motivo concerne l'aumento dei margini delle aziende grazie alla capacità di trasferire l'inflazione sui clienti. Ciò ha superato il maggiore costo derivante da salari più alti. "Sebbene i salari siano aumentati, non hanno tenuto il passo con questi aumenti dei prezzi, portando a un calo del costo del lavoro in proporzione al prezzo di beni e servizi", ha detto l'esperto. Tra l'altro, "fattori come l'adesione della Cina all'Organizzazione mondiale del commercio e i progressi tecnologici hanno consentito una maggiore offerta di manodopera e l'accessibilità ai mercati del lavoro esteri. Ciò ha contribuito a migliorare i margini di profitto, sostenendo la crescita degli utili", ha aggiunto.