Piazza Affari: ecco le IPO più attese del 2023 su Borsa Italiana | Investire.biz

Piazza Affari: ecco le IPO più attese del 2023 su Borsa Italiana

04 feb 2023 - 15:00

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Dopo un 2022 da dimenticare, torna l’interesse per le IPO a Piazza Affari. Ecco quali sono gli sbarchi in Borsa più attesi dagli investitori quest’anno

Dopo un 2022 da dimenticare, a causa di un significativo calo a livello globale in termini di IPO e di proventi raccolti, rispettivamente del 45% e del 61% rispetto al 2021 (dati dell’EY Global IPO Trends 2022), il 2023 pare più frizzante guardando all’Italia.

Lo scorso anno è stato difficile per Piazza Affari, in linea con gli altri mercati mondiali, per effetto della guerra in Ucraina, dell’alta inflazione e dell'avvio di politiche monetarie più restrittive da parte delle Banche centrali.

La forte incertezza e la volatilità dei mercati hanno convinto molte società a dire addio alla Borsa ed altre a quotarsi su mercati più competitivi. Le IPO hanno registrato un rallentamento nel 2022: in totale sono state ventinove (44 nel 2021), di cui tre sul mercato principale Euronext Milan (Civitanavi, Generalfinance, De Nora) e ventisei sul mercato delle PMI, l’Euronext Growth Milan.

Il totale della raccolta nel 2022 è stato pari a 1,45 miliardi di euro. Nel 2021 il numero di IPO aveva raggiunto un record di 49. Con l’inizio del nuovo anno, tuttavia, ritorna l’interesse sulle quotazioni su Borsa Italiana: alcune di queste sono ancora incerte, ma sono anche le più attese, vediamole.

 

IPO Piazza Affari 2023: le recenti quotazioni in Borsa

Tra le recentissime quotazioni su Piazza Affari segnaliamo TMP Group su Euronext Growth Milan (il segmento delle PMI), EuroGroup Laminations sul mercato principale e Gentili Mosconi su Euronext Growth Milan.

 

TMP Group

TMP Group è una tech-media company italiana specializzata nella progettazione e sviluppo di strategie di comunicazione e contenuti ad alto profilo tecnologico. La società, guidata dall’AD Roberto Rosati, nasce ad Agrigento nel 2012 come System Integrator ITC ma presto, grazie alle nuove tecnologie e al boom dei social media, si focalizza nello sviluppo di contenuti di comunicazione digitali.

Oggi TMP conta quattro sedi operative in Italia, a Milano, Santa Margherita di Belice, Torino e Roma, a cui si aggiungono importanti partnership commerciali a Londra, Parigi e Tokyo. TMP Group chiuderà l’esercizio 2022 con ricavi totali consolidati non inferiori a 6,5 milioni di euro e un Ebitda consolidato non inferiore a 2 milioni di euro e una capitalizzazione pre-money compresa tra 10 milioni di euro e 12 milioni di euro.

 

EuroGroup Laminations

Il gruppo di Baranzate, che opera nel settore dell’elettromeccanica, ha precisato che i proventi derivanti dall'aumento di capitale saranno usati per attuare la propria strategia, in particolare per espandere la propria capacità produttiva, sviluppare nuove tecnologie, rafforzare la struttura patrimoniale e ampliare la propria presenza geografica.

Se ci sarà l'opportunità, la società intende anche perseguire opportunità di crescita per linee esterne. Partecipata al 30% dal gruppo di private equity francese Tikehau Capital, Euro Group Ha chiuso il 2021 con un fatturato di 650 milioni e un Ebitda di 50 milioni, potendo contare su oltre 2.300 dipendenti e 455 mila tonnellate di acciaio processato.

 

Gentili Mosconi

Gentili Mosconi è un gruppo che opera nel mercato della moda di lusso offrendo servizi di design, trasformazione, stampa e personalizzazione di tessuti grezzi a servizio della maggior parte dei player internazionali del settore. La società prevede di chiudere il 2022 con un fatturato complessivo di oltre 50 milioni di euro, di cui circa il 41% in Italia e il restante 59% all'estero.

 

IPO Piazza Affari 2023: occhi puntati su Plenitude, Prada e Lottomatica

Guardando alle IPO più attese, ma ancora incerte, segnaliamo Plenitude, Prada, Lottomatica e Italian Design Brands. Focus inoltre sul colosso della ceramica Italcer, che potrebbe sbarcare su Borsa Italiana nel secondo semestre, ed Epta, gruppo attivo nel settore della refrigerazione che ha rimandato i piani quotazione inizialmente previsti per lo scorso anno.

 

Plenitude

Posticipata “in ragione delle attuali condizioni di mercato”, l’IPO doveva concretizzarsi a giugno 2022, ma ora è attesa entro il 2023. L’operazione sarebbe valutata tra i 7 e gli 8 miliardi, in virtù anche del fatto che ENI ha confermato, per il 2022, un Ebitda superiore ai 600 milioni di euro.

 

Lottomatica

Secondo Bloomberg, anche Lottomatica, primo gruppo nel mercato del gioco autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Italia e uno dei maggiori player a livello europeo, sta valutando un’IPO per quotarsi a Piazza Affari.

Con alle spalle il fondo Apollo Global Management, la società potrebbe raccogliere circa 1 miliardo di euro e ottenere una valutazione di circa 5 miliardi di euro (compreso il debito). I numeri della società: circa 1,4 miliardi di euro di ricavi (da 808 milioni nel 2021) e un ebitda che si attesta tra i 458 e i 462 milioni di euro (da 228 milioni nel 2021).

 

IPO in partenza anche nel settore del lusso

Anche il settore del lusso sembra pronto a sfilare su Borsa Italiana quest’anno. Già quotata a Hong Kong, dove capitalizza circa 14 miliardi di euro, Prada da tempo starebbe valutando da tempo la doppia quotazione sul listino italiano. Secondo Bloomberg, l’operazione potrebbe valere circa 1 miliardo di dollari.

Un’altra IPO già comunicata e attesa entro la prima metà del 2023 è quella di Italian Design Brands, che avverrà sul segmento Star di Euronext Milan. Nata nel 2015 per promuovere un polo del design italiano di alta qualità, oggi conta oltre 510 dipendenti, 9 società, e un fatturato, al 2021, pari a 144,2 milioni di euro con una quota di export del 73%.

Altro nome del settore lusso che viene ultimamente citato come candidato alla quotazione è Only the Brave Group di Renzo Rosso, la società sotto cui sono inseriti marchi come Diesel, Maison Margiela e Marni.

Ma anche qui i tempi sono incerti. Lo sbarco a Milano (e sul mercato asiatico) potrebbe concretizzarsi anche per gli yacht di Ferretti Group, importante brand del made in Italy anche se controllata al 65% dai cinesi di Weichai.

 

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