Dopo mesi di trattative finalmente è arrivata la fumata bianca: il gigante americano degli aeromobili Boeing acquisirà il suo principale fornitore di componenti Spirit per 4,7 miliardi di dollari all-stock, compreso il debito. La transazione coinvolge anche il più grande concorrente di Boeing, il gigante europeo Airbus, per un valore complessivo del deal di 8,3 miliardi di dollari.
Il prezzo che la società statunitense pagherà per Spirit è di 37,25 dollari per azione, con un premio di circa il 13% rispetto all'ultimo prezzo del titolo Spirit registrato a Wall Street, e di oltre il 30% con riferimento alle quotazioni del 29 febbraio, prima che le società confermassero di essere in trattative. Nel contempo, Airbus e Spirit hanno raggiunto un accordo, secondo cui il produttore europeo di aeromobili riceverà 559 milioni di dollari per acquisire le linee di produzione in perdita dedicate agli aerei Airbus a un valore simbolico di 1 dollaro, come ad esempio le operazioni a Belfast, in Irlanda del Nord,, dove viene effettuata la fabbricazione delle componenti della fusoliera dell'A220, quali le ali e la parte centrale.
L'accordo tra Boeing e Spirit dovrebbe chiudersi verso la metà del 2025, dopo il passaggio approvativo dell'assemblea degli azionisti di Spirit e delle autorità di regolamentazione, nonché dopo la vendita relativa agli aerei Airbus. Ad assistere l'operazione per Boeing sono stati PJT Partners, Goldman Sachs e Consello, con Sullivan & Cromwell che ha agito come consulente legale. Per quanto riguarda Spirit, la società è stata assistita da Morgan Stanley e Moelis, con la consulenza legale di Skadden.
Boeing: cosa significa l'acquisto di Spirit
L'acquisto di Spirit da parte di Boeing pone fine a una trattativa che va avanti da marzo, dopo l'indicente in cui un pannello della fusoliera relativa al 737 Max 9, prodotto da Spirit, è esploso a mezz'aria, avviando un'indagine della National Transportation Safety Board. Si è trattata della più grave situazione riguardo la produzione degli aerei Boeing che includevano anche le fusoliere prodotte da Spirit. Quell'esplosione ha avuto effetti disastrosi.
Da un lato ha
rallentato le consegne di nuovi aerei del gigante americano, dall'altro ha generato problemi finanziari per entrambe le società. Boeing aveva affermato a maggio che quest'anno l'azienda
brucerà circa 8 miliardi di dollari di liquidità nel primo semestre. Intanto, la
Federal Aviation Administration ha dichiarato che non permetterà a Boeing di espandere la produzione fino a quando le linee di produzione non soddisferanno l'autorità. Le
azioni Boeing in Borsa ne hanno risentito, perdendo da inizio anno poco oltre il 30%.
Spirit era stata scorporata nel 2005, sebbene Boeing sia rimasto il suo principale cliente. Il riacquisto dovrebbe permettere alla compagnia aerea di aumentare la sicurezza proprio nel processo produttivo. "Reintegrando Spirit, possiamo allineare completamente i nostri sistemi di produzione commerciale, compresi i nostri sistemi di gestione della sicurezza e della qualità, e la nostra forza lavoro alle stesse priorità, agli stessi incentivi e risultati, incentrati sulla sicurezza e sulla qualità", ha dichiarato Dave Calhoun, Chief executive di Boeing che alla fine dell'anno consegnerà il suo mandato e verrà sostituito probabilmente dall'attuale Amministratore delegato di Spirit, Pat Shanahan. "Tra le molte azioni che stiamo intraprendendo come azienda, questa è una delle più significative per dimostrare il nostro impegno incrollabile per rafforzare la qualità e assicurarci che Boeing sia l'azienda di cui il mondo ha bisogno", ha aggiunto.