Le
azioni Nissan Motor sono balzate di 9,47 punti percentuali nell'ultima seduta della settimana alla Borsa di Tokyo. A innescare gli acquisti degli investitori l'indiscrezione rilasciata dal Financial Times secondo cui
Tesla farebbe parte di un consorzio intenzionato ad investire nella casa automobilistica giapponese tramite l'acquisizione degli stabilimenti negli Stati Uniti.
Il gruppo di investimento sarebbe guidato da Hiro Mizuno, ex membro del Consiglio di amministrazione di Tesla, e sostenuto dall'ex premier giapponese Yoshihide Suga e dal suo ex assistente Hiroto Izumi. Secondo le voci, gli amministratori di Nissan sono stati informati dell'iniziativa.
Della cordata di investimento farebbe parte anche l'assemblatore taiwanese di iPhone Foxconn, dopo che questi ha già manifestato l'interesse per acquisire una partecipazione in Nissan. Il consorzio però prevede che sia Tesla il maggiore investitore, mentre Foxconn avrebbe una quota di minoranza insieme a società di private equity (si parla di KKR).
Nissan: cosa spinge Tesla a investire
L'indiscrezione su un investimento di Tesla arriva dopo che i colloqui per una possibile fusione da 58 miliardi di dollari tra Nissan e Honda sono definitivamente saltati questo mese. La combinazione che riunisse sotto una holding le due case giapponesi non è stata possibile a causa delle difficoltà finanziarie di Nissan, mentre Honda sarebbe stata più interessata ad acquisire la rivale. La differenza di vedute ha mandato a monte l'affare, ma nel frattempo Nissan continua a cercare un partner strategico per uscire da una situazione problematica.
La società soffre da tempo di vendite deboli, sovraccapacità produttiva, modelli di veicoli ormai obsoleti e una leadership di fatto inesistente da quando nel 2018 è stato estromesso Carlos Ghosn con l'arresto per illeciti finanziari. Lo scorso novembre ha avviato un piano di ristrutturazione, che prevedeva il licenziamento di 9 mila dipendenti e una riduzione del 20% della capacità produttiva a livello globale. Ma ha bisogno di un'ancora di salvezza.
Tesla potrebbe essere il partner giusto? Acquisendo gli stabilimenti Nissan in territorio americano, il pioniere delle auto elettriche potenzierebbe la produzione nazionale. Questo sarebbe un
grosso vantaggio in vista dei dazi sulle auto del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In verità. l'azienda guidata da Elon Musk assembla tutte le sue auto vendute negli Stati Uniti a livello locale, ma i pezzi di alcuni suoi componenti li importa da altri Paesi come il Messico. L'investimento di Tesla sarebbe il primo della società di Austin nelle case automobilistiche, in un contesto focalizzato su guida autonoma e robotica.
Nissan possiede due stabilimenti di assemblaggio nel Tennessee e nel Mississippi, che insieme possono produrre all'anno fino a 1 milione di veicoli. Tuttavia, per i noti problemi dell'azienda, la produzione si è fermata a 525 mila unità lo scorso anno. Il mercato locale però è molto importante per la crescita dei profitti e quindi Nissan potrebbe non essere molto propensa a cedere gli stabilimenti USA a un rivale, secondo gli esperti del settore.
Alcuni, come Yasuhiko Hirakawa (responsabile degli investimenti di Rakuten Investment Management Inc.), sono scettici che il deal vada in porto: "Tesla non ha bisogno di beni legacy come motori e catene di montaggio. In realtà, è difficile immaginare qualcosa di cui ha bisogno e che Nissan possa offrire", ha affermato. Ad ogni modo, "chiunque sia l'acquirente, la ristrutturazione di Nissan è inevitabile", ha detto Rieko Otsuka, strategist di MCP Asset Management Japan.