Le azioni Apple viaggiano poco sotto la parità nelle contrattazioni pre-market di Wall Street. Gli investitori non hanno espresso troppo entusiasmo dopo la Worldwide Developers Conference, nella quale Cupertino ha
presentato il suo visore di realtà virtuale e aumentata Vision Pro (
Apple lancia la sfida a Meta con Vision Pro, ecco cosa c'è da sapere). Si tratta di un prodotto rivoluzionario tramite il quale l'azienda si colloca in competizione con Quest, il visore per la realtà virtuale di Meta Platforms (che attualmente domina il mercato con una quota di mercato dell'80%). Il dispositivo di Apple costerà 3.499 dollari - oltre tre volte il prezzo del rivale - e presenta alcune funzionalità del tutto innovative che potrebbero attirare i consumatori.
"I primi utilizzatori ricchi e tecnologici acquisteranno Vision Pro a frotte, ma ci vorranno ancora anni per spostare l'ago della bilancia per la gigantesca Apple", ha affermato David Rolfe, Chief investment officer di Wedgewood Partner. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui l'impatto sulle azioni è stato finora abbastanza limitato.
C'è da dire che il titolo proviene da un rally importante che l'ha portato a guadagnare oltre il 38% quest'anno, ragion per cui è probabile che gran parte della novità fosse già incorporata nei prezzi. Secondo Brandon Nispel, analista di KeyBanc Capital Markets, "l'hype che ha preceduto l'evento è sembrato eccessivo ed ha finito per innescare prese di beneficio".
Azioni Apple: arrivano i primi downgrade
Nonostante il grande rialzo nel 2023, Apple "rappresenta ancora un'azienda di qualità, con molta liquidità, innovazione continua, un bilancio solido e una vasta base di clienti che aggiorna i loro prodotti. Dovrebbe continuare a crescere, ma può anche resistere a qualsiasi tempesta. Ciò significa che funziona sia in ambienti risk-on che risk-off, e questo mi rende molto entusiasta di possederla", ha affermato Devon Drew, Amministratore delegato di DFD Partners.
Ci sono però anche analisti che hanno ridotto la valutazione sulle azioni Apple. Tom Forte di D.A. Davidson ha tagliato il target price da 193 a 185 dollari, sostenendo che il Vision Pro avrà solo un modesto impatto in termini di aumento delle vendite nel breve periodo e delle prospettive di profitto, per via del prezzo troppo elevato e della relativa mancanza di contenuti in grado di attirare veramente l'interesse del pubblico. "Stiamo declassando le azioni Apple sulla base della convinzione che qualsiasi buona notizia dal lancio del prodotto AR/VR si rifletta già nel prezzo delle azioni", ha scritto Forte, che aggiunge come sarà difficile che il visore sostituisca in maniera efficace prodotti come TV e computer di alta gamma.
Nispel di KeyBanc è parzialmente d'accordo: il beneficio che ne trarrà Apple in termini di entrate dall'auricolare Vision Pro sarà pressoché "irrilevante a breve termine ed è improbabile che questa tecnologia sia in grado di sostituire l'iPhone". Tuttavia, a differenza di Forte, l'esperto considera possibile che il dispositivo diventi un "sostituto di TV e monitor". Nispel ha mantenuto il suo rating sulle azioni Apple a 180 dollari. L'ultima seduta in Borsa del titolo si è chiusa a 179,58 dollari.