Amgen si appresta ad acquisire la biotech farmaceutica Horizon Therapeutics in un affare che, secondo indiscrezioni, dovrebbe attestarsi a circa 26 miliardi di dollari. Amgen ha offerto 116,5 dollari per azione, riconoscendo un premio di circa il 20% sull'ultima quotazione in Borsa di Horizon (97,29 dollari9.
Se dovesse andare in porto, si tratterebbe della più grande acquisizione di sempre di Amgen e la principale operazione nel settore farmaceutico dopo quella dello scorso anno di AstraZeneca, che ha acquistato Alexion per 39 miliardi di dollari.
L'accordo potrebbe essere annunciato nei prossimi giorni, mentre i colloqui sono ancora in corso per definire i dettagli, fermo restando che si attende sempre la conferma definitiva dalle due società. Le azioni Horizon hanno chiuso l'ultima seduta a Wall Street con un rialzo dello 0,39%, portando a +24% il rally dal 29 novembre, ovvero da quando erano state rivelate le trattative per l'acquisizione. Amgen invece ha terminato la sessione di venerdì scorso con un calo del 2,42% a 278,65 dollari, mentre dal 29 novembre le azioni perdono l'1,40%.
Acquisizione Horizon: alla fine la spunta Amgen
L'acquisizione di Horizon era una lotta a tre tra Amgen, Sanofi SA e Johnson & Johnson. All'inizio di questo mese, quest'ultima si è ritirata e ieri ha alzato bandiera bianca anche Sanofi. Il gruppo farmaceutico francese ha detto che il dietrofront è motivato dal fatto che le "aspettative sui prezzi delle transazioni non soddisfano i criteri di creazione di valore".
Amgen è andata fino in fondo, forte di una situazione economico-finanziaria molto solida, con l'ultima trimestrale che ha battuto le attese degli analisti grazie a vendite record di 11 farmaci e spese operative tenute sotto controllo. Horizon è una preda ghiotta, per via soprattutto delle vendite straordinarie di Tepezza, il farmaco per la malattia dell'occhio tiroideo. A questo si aggiungono altri trattamenti di primo livello come quello per la gotta cronica, Krystexxa, e quello per i disturbi congeniti dell'urea, Ravicti.
Big Pharma: le altre acquisizioni nel 2022
Le valutazioni delle società farmaceutiche sono scese quest'anno a causa del più grande sell-off biotecnologico dall'inizio del millennio. Per questa ragione, secondo molti analisti, nel 2023 ci sarà un boom di fusioni e acquisizioni nel settore. Il 2022 è stato molto tranquillo al riguardo, con un calo delle operazioni del 49% e dei volumi del 28% rispetto allo scorso anno, in base ai dati forniti da PwC.
Ultimamente vi è stata l'acquisizione da parte della stessa Amgen di ChemoCentryx, società specializzata nei trattamenti contro le malattie infiammatorie e il cancro, per 3,7 miliardi di dollari. Mentre il mese scorso, Johnson & Johnson ha raggiunto un accordo per comprare Abiomed, focalizzata nella tecnologia cardiovascolare, per 16,6 miliardi di dollari. Inoltre, vi è da rilevare anche l'acquisizione di Biohaven Pharmaceuticals da parte di Pfizer per 11,6 miliardi di dollari annunciata a maggio.