USA-Cina: Trump e Xi trovano un accordo su dazi, fentanyl e terre rare | Investire.biz

USA-Cina: Trump e Xi trovano un accordo su dazi, fentanyl e terre rare

30 ott 2025 - 14:15

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USA e Cina siglano una tregua commerciale: Washington riduce i dazi sul fentanyl, Pechino rinvia di un anno le restrizioni sulle terre rare. Cosa sapere

Dopo settimane di tensioni crescenti, Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un nuovo accordo che segna una parziale distensione nei rapporti commerciali. In seguito a un incontro “straordinario” tra il presidente USA Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping in Corea del Sud, Washington ha deciso di ridurre i dazi sui prodotti legati al fentanyl, mentre Pechino ha sospeso per un anno le restrizioni alle esportazioni di terre rare. Vediamo tutti i dettagli.

 

USA-Cina: dazi sul fentanyl e concessioni reciproche

Trump ha annunciato la riduzione dei dazi sui prodotti cinesi per il fentanyl dal 20% al 10%, portando così il livello complessivo delle tariffe su Pechino al 47%, contro il precedente 57%. In cambio, la Cina si è impegnata a “lavorare duramente” per fermare il traffico di fentanyl, un oppioide sintetico che contribuisce alla crisi sanitaria negli Stati Uniti, e a riprendere gli acquisti di soia e altri prodotti agricoli americani.

Il ministero del Commercio cinese ha confermato che i due Paesi hanno raggiunto un consenso su cooperazione in materia di lotta al traffico di fentanyl e commercio agricolo, aggiungendo che proseguiranno anche i colloqui sulle questioni legate a TikTok.

 

Terre rare: tregua tra USA e Cina, non pace

Secondo Trump, “molte decisioni sono state prese” e la questione delle terre rare “è stata risolta”, anche se l’accordo resta annuale e soggetto a rinegoziazione. Pechino ha annunciato il rinvio di un anno delle restrizioni all’export di terre rare, materie prime essenziali per la produzione di chip, batterie, missili e veicoli elettrici, introdotte lo scorso 9 ottobre. Tuttavia, le misure precedenti, risalenti ad aprile, restano in vigore.

La Cina controlla circa il 60% della produzione globale e oltre il 90% della capacità di raffinazione delle terre rare, mantenendo una posizione dominante nella catena di approvvigionamento mondiale. Secondo Louise Loo, capo economista per l’Asia di Oxford Economics, “la leva di Pechino sulle terre rare continuerà a riaffiorare episodicamente, limitando l’escalation delle tensioni bilaterali”.

 

 

Tecnologia e navi: le altre misure sospese

L’intesa include anche la sospensione per un anno delle tariffe reciproche imposte alle navi cinesi e statunitensi in attracco nei rispettivi porti. Sul fronte tecnologico, Trump ha riferito che durante l’incontro “si è parlato molto di chip”, ma non dei più avanzati modelli Blackwell di Nvidia. Pechino, ha aggiunto, “dialogherà con Nvidia e altri produttori americani per l’acquisto di semiconduttori”. La questione di Taiwan, ha precisato Trump, non è stata discussa.

 

Una tregua fragile tra Washington e Pechino

Gli analisti hanno definito l’accordo una “tregua fragile”. “Le concessioni reciproche segnano una pausa nella spirale di tensioni, ma non affrontano i nodi strutturali, come l’eccesso di capacità industriale cinese e le pratiche di economia non di mercato”, ha dichiarato Wendy Cutler, vicepresidente dell’Asia Society Policy Institute.

Secondo Yue Su, economista della Economist Intelligence Unit, l’intesa tra USA e Cina “non poggia ancora su fondamenta solide”, ma per ora “entrambe le parti hanno interesse a mantenerla, come segnale di distensione”.

 

Wall Street: focus sui titoli delle terre rare

Le azioni americane legate alle terre rare restano sotto osservazione dopo l’accordo tra Stati Uniti e Cina sul rinvio di un anno delle restrizioni all’export di minerali critici.

Nei giorni precedenti, titoli come MP Materials, USA Rare Earth e Critical Metals avevano subito forti ribassi, complice l’ottimismo per un possibile accordo commerciale e il venir meno delle aspettative di nuove misure restrittive da parte di Pechino.

In precedenza, infatti, le stesse azioni avevano beneficiato dell’annuncio dei controlli cinesi sull’export di terre rare, che aveva alimentato i timori di scarsità e un maggiore sostegno politico al settore negli Stati Uniti.

Ora, con il rinvio ufficiale delle restrizioni, gli analisti prevedono un possibile consolidamento dei prezzi, ma avvertono che la tregua appare temporanea e le tensioni geopolitiche potrebbero riaccendersi nei prossimi mesi.

 

 

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