L’ultimo studio di ARK Invest, realizzato in collaborazione con la società di ricerca Mach33, ha acceso i riflettori su un futuro che fino a pochi anni fa sarebbe sembrato fantascienza: SpaceX, l’azienda fondata da Elon Musk, potrebbe raggiungere un valore di mercato di circa 2,5 trilioni di dollari entro il 2030, con una crescita che supera di sette volte la valutazione dell’ultimo round di finanziamento avvenuto nel dicembre 2024, pari a 350 miliardi di dollari.
Questo scenario, se realizzato, comporterebbe un tasso di rendimento annuo composto del 38%, una cifra che lascia intravedere un potenziale dirompente per l’intero settore aerospaziale.
ARK Invest: SpaceX potrebbe valere 2,5 trilioni di dollari (o anche di più)
Il cuore dell’analisi di ARK Invest risiede in un modello open-source basato su simulazioni Monte Carlo, che tiene conto di ben 17 variabili indipendenti, ciascuna in grado di influenzare in modo significativo il valore futuro di SpaceX. Il modello non si limita a fornire una sola previsione, ma esplora un ventaglio di scenari possibili: lo scenario base individua un valore di 2,5 trilioni di dollari, mentre gli scenari ribassista e rialzista fissano rispettivamente i limiti inferiori e superiori a 1,7 e 3,1 trilioni di dollari.

Questa metodologia, che si fonda sulla media di un milione di simulazioni, consente di valutare in modo probabilistico le prospettive dell’azienda, offrendo una visione delle opportunità e dei rischi. “Il nostro modello open-source include 17 variabili fondamentali indipendenti per simulare una gamma di possibili scenari per SpaceX e il suo enterprise value nel 2030 e nel 2040,” sottolinea ARK Invest.
Starlink: il motore della crescita
Elemento centrale nella proiezione di ARK Invest è Starlink, la costellazione di satelliti per l’accesso a Internet globale, che rappresenta il vero volano della crescita di SpaceX. Secondo il modello, la costellazione dovrebbe essere completata entro il 2035, consentendo all’azienda di generare circa 300 miliardi di dollari di ricavi annui, pari al 15% della spesa globale per le comunicazioni.
Un risultato che, se raggiunto, posizionerebbe SpaceX tra i colossi mondiali per fatturato, superando persino giganti come Apple in termini di crescita potenziale.
Il modello descrive un effetto volano in cui la liquidità generata da Starlink viene reinvestita per costruire nuovi razzi e satelliti, espandendo la capacità orbitale e acquisendo nuovi clienti. Questo ciclo virtuoso alimenta a sua volta ulteriori investimenti, con una parte crescente delle risorse destinate, una volta completata la costellazione, allo sviluppo di progetti su Marte.
L’ambizione marziana: tra realtà e visione
La prospettiva di una futura espansione su Marte è parte integrante della visione di SpaceX e del modello di ARK Invest. L’azienda prevede che, una volta completata Starlink, i capitali inizieranno a fluire in modo più consistente verso lo sviluppo di infrastrutture marziane, con l’obiettivo di rendere la vita multiplanetaria una realtà. “Una volta completata la costellazione Starlink, SpaceX dovrebbe aumentare progressivamente gli investimenti su Marte,” si legge nello studio di ARK Invest.
Il modello ipotizza che la colonizzazione di Marte richiederà l’impiego di robot umanoidi (Optimus) e tecnologie avanzate, sviluppate anche grazie alle sinergie con altre aziende di Elon Musk, come Tesla e The Boring Company. Tuttavia, ARK Invest riconosce che i ritorni finanziari da queste attività saranno probabilmente limitati nel breve termine, mentre il vero valore risiederà nella capacità di aprire nuovi mercati e opportunità a lungo termine.
Rischi, limiti e trasparenza
Nonostante l’entusiasmo, ARK Invest non nasconde i rischi e le incertezze che gravano su un simile scenario. Le variabili in gioco sono molteplici: dalla riuscita della completa riusabilità dei razzi Starship, alle performance delle tecnologie robotiche, fino alle possibili turbolenze geopolitiche e di mercato.
“Eventi imprevisti, come l’uscita improvvisa di Elon Musk dall’azienda, una catastrofe naturale o una pandemia, potrebbero alterare sensibilmente questi risultati,” avvertono gli analisti.
Inoltre, la concorrenza nel settore delle comunicazioni satellitari e le politiche dei governi potrebbero ridurre il mercato potenziale, mentre l’incertezza sulle tempistiche di sviluppo delle infrastrutture marziane rappresenta un ulteriore elemento di rischio.
ARK Invest, tuttavia, ha scelto la strada della trasparenza, pubblicando il proprio modello su GitHub e invitando analisti e investitori a testare le ipotesi e a generare visualizzazioni personalizzate a partire dalle simulazioni.