Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha approvato all’unanimità un documento nella quale si chiede a Parlamento e Commissione UE una revisione sulla normativa dei Non Performing Loans. In particolare le attenzioni sono rivolte al “calendar provisioning”.
Questa misura è stata aspramente criticata anche dall’Amministratore Delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, che vede il rischio di “una bomba atomica” per i bilanci delle banche in un momento così difficile come quello della pandemia di Covid-19. Il manager sostiene che con tali normative verrebbe a determinarsi la necessità di nuove ricapitalizzazioni per i prossimi due o tre anni. In sostanza, con l’introduzione delle regole in materia di calendar provisioning impone la svalutazione fino al 100% in tre anni di NPL e UTP.
Modifica normativa sul calendar provisioning positiva per le banche
Secondo gli analisti di Websim, l’eventuale modifica a questa normativa sarebbe un fattore positivo per il comparto bancario del Vecchio Continente, specie se si considerano le parole di Christine Lagarde nel meeting della BCE di ieri.
La Presidente dell’Eurotower ha infatti affermato che si è pronti ad intervenire tempestivamente per fronteggiare la pandemia, anche prima della riunione del prossimo 10 dicembre. Per gli esperti, il comparto degli istituti di credito tratta a multipli “ingiustificatamente bassi” rispetto alla qualità degli asset e alla posizione di capitale più solida rispetto alle precedenti crisi.