Al consueto appuntamento del webinar del lunedì alle ore 18:00 abbiamo avuto ospite l'armatore Ignazio Messina, CEO della Messina Line, la società la cui nave, la Jolly Cobalto, è bloccata nel canale di Suez. Il Dott. Messina ci ha spiegato tanti retroscena del passaggio, non solo le possibili dinamiche dell’incidente che ha portato al blocco del corridoio navale più importante del mondo, ma anche tante informazioni riguardo l’economia dei trasporti marittimi.
Il blocco del canale, come ci ha raccontato Messina, non è un problema che si risolverà con lo sblocco. Le navi in coda sono talmente tante che, nonostante la risoluzione del problema, i danni economici ed i ritardi saranno pesanti. Ecco le domande che abbiamo posto al Dott. Messina
Come è possibile che nel 2021 l’economia si blocchi per una nave incagliata?
Gli egiziani hanno fatto molto per adeguare il canale di Suez alle nuove navi cargo, ma questo non è bastato a tenere il passo dell’evoluzione dell’economia marittima che, ricordiamo, sposta ancora oggi l’80% delle merci del mondo.
Negli ultimi dieci anni, ed in particolare dopo la crisi del 2008, il costo dei noli è diminuito drasticamente, cosa che ha portato gli armatori a voler navi sempre più grosse per sfruttare le economie di scala.
Costruire una nave, seppur grande, impiega un periodo massimo di due anni, mentre adeguare un porto (o un canale come in questo caso) impiega molto più tempo. Questo è il motivo per cui, ad oggi, dal canale passano delle navi che, come abbiamo visto in questo caso, forse sono troppo grandi per questo passaggio.
Quanto costa attraversare il canale di Suez con una nave cargo?
Attraversare il canale di Suez con la Jolly Cobalto, che è lunga duecento metri ed è larga trentasette metri, costa 360.000 dollari.
Quanto costa arrivare in Europa circumnavigando l'Africa?
Arrivare al porto di Genova, circumnavigando l’Africa, costerebbe cinquecento mila euro in più solo di carburante, rispetto al passaggio nel canale di Suez. A questo va aggiunta l’incidenza del numero maggiore di giorni (circa venti giorni in piu’ di navigazione) che incide sul costo nave giornaliero che è di 20.000 dollari al giorno. Un costo, più, di circa 360.000 dollari. Tutto questo non considera, inoltre, il danno commerciale dovuto al ritardo della merce.
Che tipo di problemi crea un ritardo del genere all'armatore?
Il danno più grosso è a livello organizzativo, visto che il ritardo nel passaggio non provoca solamente danni all’economia delle merci, ma soprattutto all’organizzazione dell’azienda che, in caso come questo, avrà scarsità di container da utilizzare per le spedizioni successive.
I rischi legati alla pirateria di cui si sente parlare sono reali?
I problemi legati alla pirateria sono reali. Addirittura, negli ultimi anni, le navi devono circumnavigare l’isola di Socotra, al largo delle Yemen, proprio per evitare una delle tratte più infestate. Una navigazione molto più lunga rispetto, che incide sul viaggio sia dal punto di vista economico che temporale.
Per difendersi dai pirati, i capitani delle navi non possono fare molto, se non cominciare ad andare a zig zag, cosa che provoca delle onde molto alte, che servono a scoraggiare i pirati, che alla nave si avvicinano con delle piccole imbarcazioni.
Un problema davvero reale, quello della pirateria, tanto che negli ultimi anni questa pratica ha addirittura finanziato il terrorismo islamico. Un danno che per l’azienda può essere economico, ma che soprattutto preoccupa per le conseguenze che potrebbe subire l’equipaggio.