UK: 5 motivi per essere ottimisti nonostante il crollo del PIL | Investire.biz

UK: 5 motivi per essere ottimisti nonostante il crollo del PIL

12 ago 2020 - 17:00

06 dic 2022 - 09:44

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Le rilevazioni danno il PIL britannico in caduta libera del 20,4%. Alcuni economisti guardano al futuro con ottimismo: vediamo quali sono i motivi

  • La Gran Bretagna cade in recessione per la prima volta dopo 11 anni, con il PIL che è crollato del 20,4% nel secondo trimestre;
  • Alcuni economisti vedono segnali di ripresa e sono ottimisti per il futuro;
  • Brexit potrebbe complicare la situazione del Regno Unito, soprattutto se a settembre non verrà raggiunto un accordo con l'Europa

 

Non accadeva da 11 anni. La Gran Bretagna è di nuovo in recessione, con il crollo del PIL del 20,4% nel secondo trimestre rappresenta il fanalino di coda tra le sette economie più sviluppate a livello mondiale. Nonostante i segnali di ripresa dell'economia nel mese di giugno (+8,7%), i dati rilasciati dall'Ufficio Nazionale di Statistica britannico sono impietosi. L'edilizia è sprofondata del 24,8% su base annuale, mentre la produzione manifatturiera è arretrata del 14,6% e quella dei servizi del 19,9%.

In generale gli investimenti complessivi delle imprese sono diminuiti del 31,3%, con l'eccezione di quelli dello Stato cresciuti dell'11,4%.Eppure le rilevazioni hanno quasi tutte battuto il consensus e questo potrebbe accendere una fiammella di speranza per il futuro dell'economia britannica. Secondo gli analisti il fatto è da imputare al ritardo con cui le istituzioni hanno chiuso le attività, cosa che ha poi costretto a mantenerle inattive per un periodo più lungo rispetto ad altri Paesi. 

Nel frattempo la disoccupazione nel Regno Unito è cresciuta in maniera preoccupante, con 730 mila lavoratori che sono stati lasciati a casa e altrettanti che se ne aggiungeranno verosimilmente entro la fine dell'anno. A tal proposito la BoE stima che il tasso di disoccupazione passerà dal 3,9% a 7,5% nel 2020, soprattutto per via della scadenza del programma di sostegno all'occupazione da parte del Governo inglese. L'istituto centrale inglese prevede che ai livelli pre-Covid l'economia non tornerà prima del 2021, fermo restando che una seconda ondata non rimetta nuovamente in ginocchio il Paese.

 

UK: 5 segnali che fanno pensare positivo

Sebbene lo scenario sia a tinte fosche, alcuni economisti vedono alcuni segnali di ottimismo che si fondano su una lieve ripresa in diversi settori dell'economia, avvenuta negli ultimissimi tempi. Ecco quali sono i più importanti segnali:

1. Nel settore costruzioni si muove qualcosa. Gli ordinativi di nuove costruzioni sono arrivati a 6,3 miliardi di sterline nel mese di luglio, che superano i 5,99 miliardi dello stesso mese del 2019. A luglio infatti sono stati varati alcuni progetti importanti come ad esempio la costruzione di un parco eolico nelle isole Shetland in Scozia che comporterà un investimento di 500 milioni di sterline. O anche la realizzazione di un centro di distribuzione di Amazon a Dartford; 

2. Oltre un milione di aziende hanno avuto accesso al programma di aiuti voluto dal Tesoro per combattere gli effetti della pandemia. Un fiume di denaro si è riversato nel mercato attraverso gli istituti di credito con il supporto della Banca Centrale. Questo ha sicuramente calmato i mercati finanziari e dato ossigeno alle aziende;

3. Con l'arrivo della stagione estiva è aumentata la domanda di prodotti non essenziali, come vestiti e giocattoli per l'estate. Tutto quanto fa pensare che, nonostante la crisi, il commercio sia pronto per rimettersi in moto tornando a una situazione di normalità. Basti pensare che le vendite in alcuni grandi magazzini di piscine per bambini hanno visto un incremento fino al 1000% rispetto al 2019;

4. La vendita di beni al dettaglio nel primo martedì e mercoledì di agosto è salita del 12,2% rispetto alla settimana precedente. La ragione sta nell'iniziativa attuata dal Cancelliere Rishi Sunak di applicare con fondi statali uno sconto che i ristoranti applicano alla clientela, con i pasti a metà prezzo dal lunedì al mercoledì. Questo indubbiamente ha attirato le persone nelle strade dello shopping, che si sono indirizzate anche verso l'acquisto di altri prodotti;

5. La detassazione da parte del Governo sugli acquisti delle case, introdotto ai primi di luglio e che durerà fino a marzo 2021. La misura ha avuto l'effetto desiderato dopo che il mercato immobiliare era stato duramente colpito dal lockdown:  l'indice dei direttori d'acquisto del settore costruzioni rilasciato la scorsa settimana è balzato a 58,1 punti da 55,3, battendo le attese che lo davano a 57 punti.
 

Brexit alle porte: accelererà la ripresa o sarà un ostacolo?

Sullo sfondo però vi è la questione Brexit che potrebbe inasprire la situazione generale. Da parte britannica si sperava che entro la fine di luglio si sarebbe giunti a un accordo con l'Europa. Non essendo stato possibile per le note vicende legate al Covid, l'obiettivo è di arrivare a un'intesa per il mese di settembre.

I colloqui tra le due fazioni riprenderanno il prossimo 17 agosto ma i presupposti non sono dei migliori allo stato attuale, nonostante i progressi enunciati da David Frost. Secondo il capo negoziatore britannico infatti l'Europa sembra essere meno rigida nelle sue posizioni, ma è evidente che un qualsiasi accordo debba riconoscere il Regno Unito come un Paese economicamente e politicamente indipendente. E questo è un boccone che Bruxelles ancora non ha intenzione di mandare giù.

Intanto la Sterlina da qualche giorno vive un momento di pausa e veleggia in zona 1,30. Questo dopo un rally partito dal 20 luglio e che ha portato la divisa britannica a raggiungere una vetta di quasi 1,32 da 1,25 rispetto al Dollaro USA. Anche il principale indice di Borsa britannico, il FTSE 100, vive una fase di lateralità a seguito dello sprint che dai minimi di marzo gli ha fatto recuperare quasi il 30% delle perdite subite durante la fase più cruenta della pandemia.

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