Piazza Affari apre a -3.5% per poi scendere ancora a -4.2% dopo nemmeno 30 minuti di contrattazioni e riprendersi a un -3,9%.
La situazione sulle Borse europee
Ma è tutto il Vecchio Continente che si trova sotto pressione. Alle 10, infatti, il Cac 40 di Parigi arriva a -3,5%, il Ftse 100 di Londra a -2,75% e il Dax a -3,2%. Il coronavirus si sta diffondendo oltre la Cina già da qualche tempo ma le 4 vittime italiane e i 212 casi registrati finora fanno temere il peggio. Tanto che l’Austria ha bloccato i collegamenti con l’Italia all’altezza del Brennero. Inoltre c’è anche la possibilità ora concreta di un contagio fuori da Pechino e dall’Asia in generale spaventa non poco. Numeri alla mano si parla di oltre 79mila persone contagiate nel mondo e, in totale, di circa 2.460 morti.
Dai massimi storici a...
Ma a peggiorare la situazione anche il fatto che fino a pochi giorni fa i mercati erano ai massimi storici ovunque. Il Ftse Mib superava 25mila punti, cosa che non avveniva dal 2008. E ancora. Le borse Usa registravano record storici praticamente in ogni seduta. Ma nel loro caso il pericolo di crollo attualmente viene visto come limitato al breve periodo perché a differenza del mercato europeo e italiano in particolare, quello statunitense è meno esposto al contagio. Ma anche al più generale rallentamento economico che ne deriverebbe. Non si può però negare che i futures a stelle e strisce stanno capitolando con un minimo del -2% sul Dow, passando a un -2,2% sull’S&P 500 per giungere ad un carico più forte sul Nasdaq che arriva a sfiorare il -3%. Su Piazza Affari, invece, le cose sono differenti. Infatti a spingere il mercato è stato più che altro l’ottimismo su tutti i fronti, non ultimo quello per un Pil che, adesso, invece, rischia di perdere lo 0,2%.
I settori coinvolti
Il tutto su un’economia la cui crescita gioca sui decimali. Ma a soffrire sono tutti i comparti. Industriali per ovvi motivi legati all'export, ma anche turismo e lusso. Non ultimi i bancari a causa della chiusura delle numerose filiali presenti in nord Italia. Ed è proprio la paura se non addirittura l’isteria derivante dai forti provvedimenti presi dalle autorità per il contenimento dell'epidemia, a spingere le persone verso gli acquisti compulsivi che hanno portato all'esaurimento nei supermercati delle merci di prima necessità. Allargando la visuale ad altri asset si registra il rally del prezzo dell’oro che sfiora i 1700 dollari l’oncia (1680 per la precisione)