Negli ultimi vent’anni, la Spagna ha vissuto momenti che hanno tenuto col fiato sospeso analisti, imprenditori e semplici cittadini. Le OPA - Offerte Pubbliche di Acquisto – sono diventate vere e proprie “partite a scacchi” tra giganti dell’economia, spesso capaci di cambiare il destino di interi settori. Dietro le cifre miliardarie e i comunicati ufficiali si nascondono strategie, ambizioni e anche un pizzico di orgoglio nazionale. La Spagna, con il suo mercato dinamico e aperto, è stata teatro di alcune delle operazioni più imponenti e discusse d’Europa.
Spagna: 3 OPA che hanno lasciato il segno
Tre OPA, in particolare, hanno lasciato un segno profondo: la conquista di Endesa da parte di Enel e Acciona, la battaglia tra ACS e Atlantia per Abertis, e la più recente sfida di BBVA per Banco Sabadell finita male. Vediamole nel dettaglio.
Endesa: la battaglia per l’energia che infiammò l’Europa
Tutto comincia nel 2005. Endesa, la più grande società elettrica spagnola, è un simbolo del potere industriale del Paese. Gas Natural, altra grande compagnia iberica, decide di lanciare un’OPA per unirsi a lei e creare un colosso energetico tutto spagnolo. Ma l’operazione, del valore di circa 22 miliardi di euro, incontra subito ostacoli: le autorità di concorrenza non la vedono di buon occhio, e i vertici di Endesa non sono disposti a farsi acquistare.
Poi arriva la Germania. La multinazionale E.ON entra in scena e rilancia con un’offerta molto più alta. A quel punto la partita si sposta sul piano internazionale: l’energia spagnola diventa oggetto del desiderio di tutta Europa. E quando sembrava che i tedeschi avessero la vittoria in tasca, ecco la sorpresa: Enel, la grande utility italiana, insieme alla spagnola Acciona, lancia una controfferta ancora più ricca: ben 43 miliardi di euro. È il colpo di scena che ribalta tutto.
Alla fine, E.ON si ritira, ottenendo solo alcune attività come compensazione, e Endesa passa sotto il controllo italo-spagnolo. Una storia che unisce rivalità, diplomazia e visioni industriali. L’OPA su Endesa è ancora oggi ricordata come una delle più grandi d’Europa, ma anche come un esempio di come la finanza possa intrecciarsi con la politica e con l’orgoglio nazionale.
Abertis: la guerra delle autostrade e la nascita di un’alleanza
Saltiamo avanti di un decennio. È il 2017 e un altro grande nome spagnolo, Abertis, finisce al centro dell’attenzione. Gestisce autostrade in tutto il mondo, ed è un gioiello del capitalismo spagnolo. La prima mossa arriva da Atlantia, il gruppo italiano controllato dalla famiglia Benetton, che presenta un’offerta da circa 16 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di espandersi in Europa e creare un leader globale nel settore delle infrastrutture.
Anche stavolta, però, entra in gioco un altro gigante: ACS, la società spagnola guidata da Florentino Pérez (sì, proprio lui, il presidente del Real Madrid), non ha intenzione di lasciare che Abertis finisca in mani straniere. Così, tramite la sua controllata tedesca Hochtief, rilancia con una controfferta da 18,8 miliardi di euro. Le settimane successive sono un susseguirsi di rilanci, dichiarazioni, trattative e tensioni.
Alla fine, però, accade qualcosa di inaspettato: invece di continuare la guerra, ACS e Atlantia trovano un punto d’incontro e decidono di gestire Abertis insieme. Una soluzione sorprendente che mette fine alla competizione e dà vita a una delle più grandi alleanze industriali d’Europa. L’OPA su Abertis è ricordata non solo per le cifre astronomiche, ma per la sua conclusione: una collaborazione tra due potenze che, dopo essersi fronteggiate, scelgono la via del compromesso.
BBVA e Banco Sabadell: la nuova partita del denaro
E arriviamo ai giorni nostri. Nel 2024, il mondo bancario spagnolo entra in fermento. BBVA, una delle banche più forti e internazionali del Paese, tenta di fondersi con Banco Sabadell, storico istituto con una forte presenza nelle piccole e medie imprese. All’inizio si parla di una fusione amichevole, ma le trattative si arenano. BBVA, a quel punto, decide di andare avanti da sola e lancia un’OPA ostile da circa 12 miliardi di euro, interamente in azioni.
È una mossa audace, che divide opinioni e accende il dibattito politico. Da una parte, c’è chi vede nell’operazione un passo verso un sistema bancario più competitivo e stabile; dall’altra, chi teme una perdita di indipendenza per Sabadell e una concentrazione eccessiva di potere finanziario. L’esito è stato infausto per BBVA: gli azionisti di Sabadell non hanno aderito all'offerta e il tentativo da parte dell'istituto basco di impadronirsi della banca catalana è sfumato.
Un Paese che cambia insieme alle sue aziende
Guardando indietro, queste tre OPA raccontano più di semplici operazioni finanziarie. Raccontano la crescita e la maturità economica di un Paese che ha imparato a confrontarsi con i giganti europei. Dall’energia alle infrastrutture, fino alla finanza, la Spagna ha dimostrato di essere protagonista e non semplice spettatrice dei grandi movimenti globali.
Ogni OPA ha portato con sé un messaggio: l’apertura ai capitali stranieri non significa debolezza, ma integrazione. La capacità di competere a livello internazionale, di attrarre investitori e di difendere i propri campioni industriali è diventata un tratto distintivo dell’economia spagnola.
Le storie di Endesa, Abertis e Banco Sabadell mostrano che dietro le cifre miliardarie ci sono persone, decisioni coraggiose e visioni che cambiano il volto di un Paese. La Spagna, attraverso queste operazioni, ha saputo reinventarsi più volte, restando fedele al suo spirito imprenditoriale e aperto al mondo.