In Germania, le Offerte Pubbliche d’Acquisto (OPA) non sono così frequenti come in altri mercati. Il sistema tedesco ha caratteristiche proprie: aziende forti, spesso con radicamento locale, partecipazioni incrociate, filiere industriali strategiche, e una regolamentazione che richiede trasparenza e tutela degli stakeholder. Negli ultimi anni la globalizzazione, la pressione sui costi e gli investitori internazionali hanno cambiato qualcosa: le OPA o le acquisizioni di controllo sono diventate più visibili, ma sempre filtrate da una certa cautela.
Alcune elementi importanti da considerare
Da quanto è accaduto storicamente con le OPA in Germania emergono alcune riflessioni utili:
- il mercato tedesco delle OPA è più maturo e regolato rispetto ad altri Paesi: la normativa (es. il Takeover Act) richiede trasparenza, pubblicità, protezione degli azionisti minori;
- le OPA “classiche” - cioè scalate ostili di tipo aggressivo - sono meno frequenti: molte operazioni sono concordate o riguardano delisting o ristrutturazioni, più che takeover aperti;
- le questioni di sovranità industriale, tutela dei settori strategici e partecipazione dei lavoratori giocano un ruolo fondamentale: in Germania non si può ignorare l’arredo sociale e politico;
- la globalizzazione spinge le aziende tedesche a essere target di investitori esteri o a venir trasformate tramite OPA, ma questa trasformazione avviene con cautela e controllo.
OPA Germania: le grandi operazioni
Vediamo ora quali sono state le tre più grandi operazioni pubbliche di acquisto in Germania.
Mannesmann/Vodafone (1999)
Al primo posto si colloca l’acquisizione di Mannesmann AG da parte di Vodafone Group Plc, completata nel novembre del 1999 per circa 202,8 miliardi di dollari. Questa OPA è considerata una delle più grandi di sempre a livello mondiale e segnò un punto di svolta nel settore delle telecomunicazioni, consentendo a Vodafone di consolidare la sua presenza europea e diventare il principale operatore globale.
La fusione suscitò ampi dibattiti in Germania, sia per l’entità della transazione sia per le implicazioni sul controllo nazionale di una storica azienda tedesca.
Bayer/Monsanto (2016)
Al secondo posto troviamo l’acquisizione di Monsanto da parte di Bayer AG, completata nel maggio 2016 per circa 56,6 miliardi di dollari. Questa operazione rappresenta la più grande fusione nel settore chimico-agroalimentare tedesco e internazionale. Bayer, già leader nella chimica e farmaceutica, acquisì Monsanto per rafforzare la propria divisione agricola e ottenere un portafoglio globale di sementi e pesticidi.
L’OPA suscitò anche dibattiti legali e regolatori a livello globale, a causa delle implicazioni sulla concorrenza nel mercato agrochimico e dei rischi legati alla reputazione di Monsanto.
Daimler-Benz/Chrysler (1998)
A completare il podio, la fusione tra Daimler-Benz AG e Chrysler Corp., annunciata nel maggio 1998 per circa 40,5 miliardi di dollari, che rappresenta la più grande combinazione nel settore automobilistico tedesco.
L'accordo mirava a creare un gigante globale dell’automotive, con l’obiettivo di combinare la tecnologia tedesca e l’efficienza americana. Tuttavia, negli anni successivi emersero difficoltà culturali e gestionali, evidenziando i rischi delle operazioni cross-border, nonostante il grande valore finanziario iniziale.