In Francia, parlare di
OPA (
Offerta Pubblica di Acquisto) significa spesso confrontarsi con due forze contrapposte: da un lato la volontà di avere aziende globali e competitive, dall’altro la protezione degli “champions nationaux”, ovvero aziende considerate strategiche per l’economia, l’occupazione o l’identità nazionale.
Per decenni, l’approccio è stato più cauto rispetto ad altri Paesi: le offerte ostili venivano spesso respinte, e le acquisizioni straniere affrontate con prudenza. Negli ultimi anni, tuttavia, le OPA in Francia stanno diventando un po’ più spedite, ma sempre all’interno di regole severe, con attenzione alla governance, agli effetti sociali e al ruolo dello Stato.
OPA Francia: le più importanti
Di seguito tre casi emblematici per capire come e perché la situazione delle OPA in Francia si è evoluta.
Sanofi‑Synthélabo/Aventis
Al primo posto si colloca l’acquisizione di Aventis da parte di Sanofi‑Synthélabo, completata nel 2004 per circa 54,5 miliardi di euro. Questa operazione rappresenta una delle più grandi fusioni nella storia dell’industria farmaceutica europea. La fusione ha permesso a Sanofi di diventare uno dei principali colossi globali del settore, ampliando il proprio portafoglio di farmaci, vaccini e ricerca, e aumentando la capacità competitiva a livello internazionale. L’operazione ha anche suscitato un grande dibattito politico e finanziario in Francia, data la rilevanza strategica di Aventis come azienda nazionale.
CMA CGM/Bolloré Logistics
Al secondo posto si trova l’acquisizione di Bolloré Logistics da parte di CMA CGM, annunciata nel 2024 per circa 4,85 miliardi di euro. Questa OPA segna un passo importante nella strategia di espansione globale di CMA CGM, uno dei principali operatori mondiali nel settore dei trasporti e della logistica.
L’acquisizione del ramo logistico del gruppo Bolloré consente a CMA CGM di rafforzare la propria presenza internazionale, migliorare l’efficienza delle catene di approvvigionamento e accrescere la capacità di servire clienti globali, consolidando la leadership francese nel settore della logistica e del trasporto marittimo
Veolia Environnement/Suez
Nel periodo 2020‑2021, Veolia Environnement ha cercato di acquisire Suez, un’altra grande azienda francese attiva nei servizi ambientali e idrici. Il processo ha avuto momenti di tensione, con Suez che ha preso posizione e ha adottato contromisure legali per difendersi da una scalata vista come “ostile”. Veolia ha cominciato acquistando il 29,9% del capitale di Suez in mano a un’altra società, Engie, per circa 3,4 miliardi di euro.
Il governo francese è intervenuto dichiarando che voleva un’operazione “amichevole” e finalizzata alla creazione di un campione nazionale, non uno smembramento. Suez ha creato una fondazione (“stichting”) nei Paesi Bassi per isolare un asset strategico, rendendo l’OPA più complessa. Questo è un esempio chiaro di come in Francia le OPA non siano solo questioni finanziarie, ma anche battaglie industriali, politiche e sociali.
Inoltre, mostra il livello di controllo che lo Stato francese (o comunque le istituzioni) esercitano su operazioni che coinvolgono aziende considerate strategiche. Infine, dimostra che anche quando l’operazione ha dimensione rilevante, deve muoversi in un contesto dove protezione nazionale e competitività globale convivono.
L’OPA mancata su Danone e la politica industriale francese
Anche se non si è concretizzata come OPA di successo, la vicenda riguardante una potenziale offerta da parte di PepsiCo su Danone nel 2005 è significativa per capire l’approccio della Francia alle OPA. L’idea che un gruppo americano potesse acquisire Danone, marchio simbolico francese, ha provocato forti reazioni politiche e sociali: si parlava di “pillola amara” per l’identità industriale francese.
Il governo ha annunciato che avrebbe definito un elenco di settori strategici in cui le acquisizioni straniere avrebbero potuto essere bloccate o soggette a condizioni. Alla fine l’OPA non è andata in porto, ma il caso ha messo in evidenza quanto contino in Francia la percezione del capitale nazionale, i posti di lavoro, la filiera industriale e l’impatto sul territorio. In altre termini ha aiutato a capire che in Francia le OPA non sono solo questioni di mercato, ma anche di sovranità economica.
Alcune riflessioni utili
Dai analizzati sopra emergono alcune riflessioni utili:
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Contesto normativo e politico: in Francia, le regole sugli offerenti e sulle OPA sono rigide, e lo Stato può intervenire in settori ritenuti strategici.
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Modello prevalente: spesso si prediligono OPA concordate e amichevoli rispetto a scalate ostili. La cultura aziendale francese risulta incline al dialogo più che al conflitto.
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Protezione dei campioni nazionali: molte operazioni riguardano aziende considerate “di riferimento”, e l’opinione pubblica o le istituzioni entrano in gioco attivamente.
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Transizione verso apertura globale: pur mantenendo queste caratteristiche, la Francia si inserisce comunque nel panorama globale degli M&A, e i processi di internazionalizzazione sono in corso.
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Importanza dell’effetto sociale e territoriale: posti di lavoro, filiere locali e sedi storiche sono elementi che poco entrano nel mero calcolo finanziario ma che in Francia condizionano fortemente le OPA.