Uno degli aspetti a cui gli investitori prestano particolarmente attenzione in caso di
OPA è il
rapporto di concambio quando l'offerta prevede lo scambio di azioni. Un'OPA, abbreviativo di offerta pubblica di acquisto, si ha quando una società si offre di acquisire tutte le azioni o parte di esse di un'altra società fissando un prezzo. Il pagamento può avvenire in contanti, con proprie azioni, oppure con un mix tra le due modalità.
Normalmente il prezzo che viene riconosciuto agli azionisti della società target contiene un premio rispetto al prezzo di mercato per invogliarli ad aderire all'offerta. Se ad esempio la società Alfa vuole acquisire le azioni della società Beta a 110 dollari ciascuna e il prezzo di mercato del titolo Beta è di 100 dollari al momento dell'offerta, il premio per gli azionisti che aderiranno è di 10 dollari per azione, ovvero del 10%.
Il vantaggio ovviamente è in quel momento, perché solitamente dopo il lancio di un'OPA, il prezzo offerto e quello di mercato tendono ad allinearsi. Anzi, a volte il prezzo di mercato tende a salire di più rispetto a quello di offerta se gli investitori ritengono che questa sia inappropriata per il valore della società target. Quindi, gli azionisti a quel punto preferiscono vendere le azioni sul mercato ottenendo un profitto maggiore piuttosto che aderire all'offerta. In questi casi, spesso la società offerente mette in campo un rilancio.
Il caso emblematico è avvenuto di recente con la proposta di OPA di Banco BPM nei confronti di Anima Holding. Inizialmente la banca aveva proposto 6,2 euro per azione per tutte le azioni del gestore. A seguito, però, della salita del prezzo del titolo Anima alla Borsa di Milano, il Consiglio di amministrazione del Banco ha alzato l'offerta a 7 euro, approvata poi dall'assemblea degli azionisti della banca.
OPA e concambio: come funziona
L'offerta, si è detto, non necessariamente deve avvenire in contanti, ma può includere totalmente o in parte una contropartita in azioni. In tal caso, per determinare la convenienza o meno degli azionisti ad aderire, è importante osservare il prezzo di mercato delle azioni delle due società in gioco.
Si ipotizzi che la società Alfa vuole acquistare tutte le azioni della società Beta proponendo 1,3 azioni proprie per ogni azione Beta. Quindi gli azionisti della società target che decidono di aderire riceveranno 1,3 azioni Alfa per ogni loro azione Beta detenuta. Si ipotizzi anche che, nell'ultima seduta di Borsa prima della proposta, le azioni Alfa hanno chiuso a 100 dollari, mentre le azioni Beta a 120 dollari. In tal caso, un azionista di Beta scambierebbe ogni azione che sul mercato vale 120 dollari, con 1,3 azioni che sul mercato valgono 130 dollari, ottenendo un premio di 10 dollari per azione.
La decisione se aderire o meno è sempre in funzione delle aspettative che ognuno ha circa l'andamento delle due società sul mercato. Normalmente si dà il consenso qualora si pensi che l'offerente sia in una posizione di forza dettata dalla solidità dell'azienda, dalla sua posizione di mercato e da altri fattori che la mettono in vantaggio competitivo rispetto alla società target.
Quindi, l'aspettativa è che il suo titolo possa crescere nel tempo di più di quanto faccia quello attualmente in proprio possesso. Naturalmente si tratta di valutazioni. Nulla esclude che siano sbagliate e che la scelta si riveli fallimentare con il crollo del titolo in Borsa. I prezzi comunque vanno confrontati al momento dell'adesione per avere un quadro più chiaro della situazione. Se il premio è ancora sussistente, l'azionista target può sempre decidere di aderire e monetizzare il premio vendendo le azioni sul mercato.
Come effettuare arbitraggi
Quando vi è un'OPA che prevede lo scambio di azioni, è possibile effettuare arbitraggi attraverso il concambio. Come? Riprendendo l'esempio di cui sopra della società Alfa e della società Beta, si supponga che il giorno successivo all'annuncio dell'offerta, le azioni Alfa quotino in Borsa a 100 dollari e quelle Beta a 120, con il premio di 10 dollari.
Un operatore potrebbe vendere 1,3 azioni Alfa incassando 130 dollari e acquistare 1 azione Beta investendo la somma di 120 dollari. Quindi blocca il profitto di 10 dollari. Per vendere le Alfa, però dovrebbe farsele prestare sostenendo il costo del prestito che andrà a decurtare il guadagno insieme ai costi dell'operazione.
Se l'OPA andrà in porto, l'operatore riceverà le 1,3 azioni di Alfa che restituirà al prestatore in virtù di 1 azione Beta che aveva acquistato. Il rischio è che la transazione non si concretizzi. Le ragioni possono essere diverse, quali opposizione degli azionisti di peso, ritiro da parte dell'offerente per effetto dell'ostruzionismo del Consiglio di amministrazione della società target (pratica più facile negli Stati Uniti che in Europa) o intervento delle autorità antitrust che bloccano l'operazione.