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OCSE: cos'è, di che cosa si occupa e quali sono i suoi obiettivi

08 gen 2022 - 15:00

05 dic 2022 - 17:29

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Che cosa è l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico? Di cosa si occupa? Vediamo origini, storia, struttura organizzativa e obiettivi dell'OCSE

L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, il cui acronimo è OCSE, è un ente sovranazionale che si occupa della stabilità, della pace e della democrazia mondiale da raggiungere attraverso il dialogo politico e la condivisione di valori. I campi di operatività quindi sono la politica, la sicurezza, l'economia, l'ambiente e la società.

L'organizzazione fa da tramite per superare le divergenze tra i Paesi, rafforzando la fiducia e la cooperazione. Come istituzione è in prima linea per fare fronte contro la guerra, il terrorismo, la tratta di esseri umani, le dittature, nel sostegno delle minoranze, della libertà d'informazione e della sicurezza energetica. L'OCSE è composta da 38 Paesi membri ed ha sede a Parigi, nello Château de la Muette.

 

OCSE: la struttura organizzativa

Nell'esercizio del suo mandato, l'OCSE è costituita da alcuni organi strutturali che svolgono determinate funzioni e interagiscono tra di loro. I più importanti sono rappresentati da:

 

Assemblea parlamentare

L'Assemblea parlamentare è formata da 323 esponenti di un'area geografica compresa tra Vancouver e Vladivostol. L'organo decide sulle missioni da seguire in tutti gli ambiti di operatività ed elabora e promuove meccanismi di prevenzione e di risoluzione dei conflitti.

Le sessioni avvengono ogni anno e la struttura ha strette relazioni con l’Assemblea interparlamentare della Comunità di Stati indipendenti, l’Unione interparlamentare, l’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

 

Alto commissario per le minoranze nazionali

L'Alto commissario per le minoranze nazionali ha lo scopo di risolvere tensioni che riguardano le minoranze di ogni Paese che potrebbero degenerare in un conflitto interno. L'obiettivo è individuare quelli che sono i fattori scatenanti aventi effetti di breve termine o che possono estendersi a livello strutturale su un orizzonte temporale di lunga durata.


Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo

L'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo fornisce assistenza e consulenza tecnica ai membri dell'organizzazione su temi come la democrazia, lo stato di diritto, la tolleranza e la mancanza di discriminazione di ogni genere. L'ente organizza per lo scopo anche corsi formativi per i funzionari di Governo, le forze dell'ordine e le ONG.


Rappresentante per la libertà dei mezzi d'informazione

Il Rappresentante per la libertà dei mezzi d'informazione svolge la sua attività per promuovere il pluralismo dei mezzi d'informazione, la libertà di espressione attraverso ogni mezzo cartaceo e informatico, garantendo nel contempo l'incolumità dei giornalisti e di tutti coloro che svolgono un ruolo comunicativo. Annualmente il Rappresentante convoca conferenze alle quali partecipano giornalisti, società, Governi ed esponenti del mondo accademico per affrontare i vari temi che riguardano la libertà informativa.


Corte di conciliazione e arbitrato

La Corte di conciliazione e arbitrato sottopone proposte conciliative agli Stati che sono entrati in conflitto sui temi che attengono alla missione dell'organizzazione. Alla fine del procedimento, la Corte presenta un rapporto dove espone delle raccomandazioni alle parti, le quali hanno 30 giorni di tempo per decidere se accettarle o respingerle. Nel caso in cui non si arrivi a una soluzione, verrà istituito un Tribunale arbitrale per risolvere la situazione con una sentenza giuridicamente vincolante.

 

 

OCSE: origini, storia e sviluppi

L'origine dell'OCSE va ricondotta alla fine della seconda guerra mondiale, dove si maturò l'esigenza di creare una forma di cooperazione e coordinamento tra le Nazioni europee, soprattutto alla luce degli aiuti americani che arrivarono con il Piano Marshall.

Così nell'aprile del 1948 fu firmata la prima convenzione per la cooperazione economica, denominata OECE, entrata in vigore il 28 luglio dello stesso anno e ratificata da 18 Stati europei, oltre la Turchia. All'inizio tale cooperazione si esplicava essenzialmente nella liberalizzazione degli scambi industriali e dei movimenti di capitali. Nel 1960 però si capì che bisognava effettuare una vera unione economica tra i membri partecipanti se si volevano raggiungere obiettivi di integrazione.

Questo però non poteva essere attuato alla luce di altre 2 organizzazioni già operative in tale direzione, ovvero la CEE e la CECA. A quel punto si decise per una trasformazione dell'ente, da OECE a OCSE, con la firma dei Paesi membri il 14 dicembre 1960 e l'entrata in vigore il 30 settembre 1961.

Agli Stati già facenti parte dell'OECE si aggiunsero subito Canada e Stati Uniti e successivamente Giappone nel 1964, Finlandia nel 1969, Australia nel 1971, Nuova Zelanda nel 1973, Messico nel 1994, Corea del Sud nel 1996, Repubblica Ceca nel 1995, Polonia e Ungheria nel 1996, Slovacchia nel 2000, Cile ed Estonia nel 2010, Lituania nel 2018, Colombia nel 2020 e infine Costa Rica nel 2021.

 

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