Maggio è un mese che storicamente ha attirato l’attenzione degli investitori per la sua tendenza a mostrare una certa stagionalità nei mercati finanziari. Questo fenomeno è spesso riassunto nel famoso adagio “Sell in May and go away”, che suggerisce una riduzione dell’attività di trading durante i mesi estivi, tipicamente caratterizzati da minori volumi di scambio e da una maggiore propensione ai ribassi.
La frase si riferisce a una strategia di investimento in titoli azionari basata sulla teoria che il mercato azionario sottoperformi nel periodo di sei mesi tra maggio e ottobre. Approfondiamo questo concetto prima di passare all’analisi statistica su alcuni mercati.
Il fenomeno “Sell in May”, perché si chiama così?
Come accennato precedentemente, il detto “Sell in May and go away” (vendi a maggio e vattene) si basa sull’osservazione che i mercati azionari tendono a performare meno bene nei mesi estivi rispetto al resto dell’anno.
Questo schema è stato osservato in diversi mercati e può essere attribuito a vari fattori, tra cui la riduzione delle attività di trading durante il periodo estivo e la tendenza degli investitori a liquidare le posizioni prima delle vacanze estive.
Un’analisi dei dati storici mostra che, in effetti, esiste una ricorsività nei comportamenti del mercato che può essere tracciata anno dopo anno. Tuttavia, è importante notare che la stagionalità non garantisce risultati certi e dovrebbe essere utilizzata come guida piuttosto che come regola ferrea.
Per gli investitori, la stagionalità di maggio può rappresentare un’opportunità per rivedere e aggiustare i propri portafogli. Tuttavia, è necessario combinare l’analisi della stagionalità con altri strumenti quantitativi e qualitativi prima di prendere qualsiasi decisione sui mercati.
La stagionalità nel mese di maggio sui mercati
Analizziamo ora, tramite la piattaforma Forecaster, la stagionalità sui principali mercati nel mese di maggio. Per la parte equity prenderemo in considerazione l’indice Dow Jones, per il comparto obbligazionario l’ETF TLT (iShares 20+ Year Treasury Bond ETF), fronte materie prime l’oro (XAU/USD) e il petrolio WTI e, infine, sul valutario il cambio EUR/USD.
Dow Jones
ETF TLT (iShares 20+ Year Treasury Bond ETF)
Oro
Petrolio WTI
EUR/USD
Secondo la piattaforma Forecaster, maggio rimane ancora un mese potenzialmente rialzista per il mercato azionario USA (considerando come benchmark l’indice DJIA), in tutti gli archi temporali selezionati. Per quanto riguarda il comparto obbligazionario, dall’analisi sull’ETF TLT si nota una predisposizione al ribasso durante il mese di maggio (già presente in forma maggiore nel mese di aprile).
Analizzando la stagionalità sull’oro (XAU/USD), la piattaforma Forecaster mostra un andamento sostanzialmente laterale nel mese di maggio, con una maggiore predisposizione al ribasso se si notano le varie occorrenze sull’istogramma mensile.
Lato energetici abbiamo selezionato il petrolio WTI, che mostra una netta propensione al rialzo nel mese di maggio (positività già espressa nel mese di aprile e successivamente a giugno). Infine, per il cambio EUR/USD maggio è un mese ribassista sulla maggior parte degli archi temporali selezionati e con percentuali di occorrenze superiore al 50%.
Stagionalità: bene tenerla a mente, ma non basta
Gli investitori possono considerare i pattern stagionali come parte della loro strategia di trading o investimento, ad esempio come filtro di operatività, ma è essenziale integrare tali informazioni con un’analisi più ampia che includa altri tipi di indicatori (tecnici, macro, fondamentali ecc.). In conclusione, la stagionalità è un aspetto da considerare nell’analisi dei mercati finanziari, ma non deve essere l’unico fattore guida nelle decisioni di investimento.