A sorpresa, ieri Donald Trump ha annunciato una pausa di 90 giorni per l’applicazione dei dazi. La decisione, che ha messo il turbo a Wall Street e promette di spingere le Borse europee, rinvia di tre mesi l'entrata in vigore delle tariffe e da il la alle trattative che potrebbero scongiurare la guerra commerciale.
Discorso diverso per Pechino: "in considerazione della mancanza di rispetto che la Cina ha dimostrato nei confronti dei mercati mondiali, ho deciso di alzare al 125% la tariffa doganale applicata alla Cina dagli Stati Uniti d'America, con effetto immediato", ha scritto il tycoon su Truth.
Guerra commerciale e lusso
La guerra commerciale rischia di avere effetti penalizzanti per un settore chiave in Europa: il lusso. Il punto è se prodotti più costosi riescano a intaccare i consumi di una clientela benestante, che di norma tiene poco in considerazione un aumento dei prezzi. Quantomeno non nel modo in cui danno importanza le persone meno abbienti quando si verifica una crescita generalizzata dei prezzi dei vari prodotti che acquistano.
C'è da tenere presente, però, che le società dell'industria del lusso si rivolgono a diverse fasce nell'ambito dei consumatori benestanti. Questo significa che non tutta la clientela reagisce allo stesso modo al rincaro della merce che normalmente compra.
Lusso: per analisti i dazi colpiranno il settore
Gli analisti danno un'altra chiave di lettura per ciò che attiene al lusso. In sostanza, avvertono che a preoccupare i produttori non dovrebbero essere i dazi in sé, ma le ripercussioni sulla ricchezza dei clienti delle enormi perdite sui mercati azionari.
In breve, il calo della ricchezza dagli investimenti azionari potrebbe togliere risorse per comprare i beni di lusso, rallentando la domanda. "L'impatto dei dazi sulle società di beni di lusso non sarà sostanziale, dato che possono trasferire i prelievi ai clienti attraverso aumenti dei prezzi", hanno affermato gli analisti di Morgan Stanley. "Il rischio maggiore deriva da una recessione che ne consegue e da qualsiasi impatto sul sentiment dei consumatori a causa del crollo dei mercati azionari".
Adam Cochrane, analista di Deutsche Bank, ha abbassato le sue previsioni per la crescita del settore al 2% per il 2025, e nel frattempo ha declassato il rating di colossi come Richemont e Kering. L'esperto osserva come la volatilità della domanda da parte dei consumatori statunitensi sia stata maggiore del previsto durante il primo trimestre e rimarrà tale almeno per il resto dell'anno.
"L'Europa, l'Asia e il Medio Oriente probabilmente non saranno in grado di compensare il rallentamento negli Stati Uniti o in Cina a causa della guerra commerciale", ha aggiunto. Tuttavia, Cochran ha affermato che queste turbolenze potrebbero creare delle opportunità.
Al riguardo ha aggiornato le azioni del produttore di borse Birkin Hermes International SCA a "buy", in quanto dovrebbe essere un vincitore grazie alla forza del suo marchio.