Continua la difficile fase di incertezze che stanno attraversando le nazioni. Non solo da un punto di vista sanitario, ma anche sociale ed economico.
Le previsioni del FMI
La conferma arriva anche dal recente taglio fatto dal Fondo Monetario Internazionale sulle stime del Pil per il 2020. Il mondo, stando alle previsioni, dovrebbe affrontare un crollo della produttività del 3% con l’Italia a fare da maglia nera e arrivare a -9% sul prodotto interno lordo. Non aiutano nemmeno le tante diatribe in seno all’Europa. Un eurogruppo è previsto anche per oggi. Infatti una riunione dei ministri finanziari dell'Ue è in agenda per fare il punto della situazione dopo la difficile trattativa sulle misure di stimolo all’economia del Vecchio Continente.
Mercati in calo
L’accordo raggiunto la volta scorsa, infatti, sembrerebbe già traballare. Anche per questo i mercati hanno deciso di partire con una forte cautela che si è man mano trasformata in tensione e poi in vendita. Risultato: nella prima parte della mattinata il segno meno regnava incontrastato su tutte le piazze di scambio. In questo scenario sale lo spread arrivando a superare i 225 punti base mentre il Btp rende l’1,85%.
La view di Goldman Sachs
Ed è proprio sul Btp che si è concentrata l’attenzione degli analisti di goldman Sachs che consigliano proprio l’acquisto dei titoli di stato italiani. Il motivo? La Bce potrebbe essere un’arma, forse l’unica, molto potente per il debito italiano. Il che resta una sorta di garanzia. La conferma arriva da Bernhard Rzymelka, capo stratega sui tassi di Goldman Sachs, il quale si è interrogato sulla possibile insostenibilità del debito pubblico italiano. In altre parole: quale sarebbe, stando alle sue proiezioni, la percentuale limite oltre la quale il Btp non è più solvibile? La sua risposta: tecnicamente sopra l'1,75% con un possibile debito/pil del 160%.
Il ruolo della Bce
Ma, come detto, la Bce ha in mano oltre il 15% del debito tricolore il che, come detto, permette di avere una garanzia ulteriore per chi compra. Una view ancora più ampia arriva da Alain Durre, sempre di Goldman Sachs Research, che pensa ad uno scenario molto singolare: il 50% del debito italiano in mano alla Bce. In questo caso, semplificando al massimo il concetto, l’asticella dei calcoli da lui fatti, si sposta in alto e la sostenibilità del debito, in virtù dei tassi bassi della Bce, è ancora possibile con un rendimento medio dei Btp a 7 anni, al 4%.