Ore decisive per l'Esecutivo guidato da Giuseppe Conte, dopo lo strappo di Italia Viva. Ieri si sono dimessi due ministri del partito di Matteo Renzi, evento che ha aperto la crisi di governo. Intanto le tensioni non frenano l'azionario italiano, con l’indice FTSE Mib oggi in territorio positivo a Piazza Affari. Sotto controllo anche lo spread BTp/Bund, che si muove poco al di sotto dei 114 punti base.
La palla è ora nelle mani del premier Conte che nelle prossime ore dovrà decidere come muoversi. Il Parlamento dovrà prima approvare alcuni provvedimenti urgenti come il Recovery Plan, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da 222 miliardi di euro, lo scostamento di bilancio da 22 miliardi per procedere con i nuovi ristori e i DPCM sulle nuove misure restrittive, visto il peggioramento della curva epidemiologica.
Fatto questo, si verificherà la presenza di una maggioranza anche in caso di mancato appoggio da parte dei Senatori e dei Deputati di Italia Viva, senza il quale al governo servirebbe il sostegno di 15 esponenti dell’opposizione, che non si può escludere.
Ieri il Presidente della Repubblica, che sembra contrariato dalla situazione, ha incontrato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale non sembra intenzionato a dimettersi. Sempre ieri, la relazione al Parlamento del ministro della Sanità ha anticipato i contenuti del nuovo DPCM, che dovrebbe entrare in vigore dal 16 gennaio, e contenere divieti di spostamento tra regioni e il ritorno a zona rossa di alcuni territori, come la Lombardia. Il governo chiederà l’estensione dello stato di emergenza fino al 31 luglio.
Ieri il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha dichiarato che non si aspetta elezioni anticipate e che l’idea è di andare al voto alla scadenza della legislatura nel 2023. Vediamo quali possono essere i possibili scenari.
I 7 scenari dopo la crisi di Governo
Al momento sembrano possibili sette scenari, mentre tramonta l’ipotesi di un mini rimpasto:
Scenario 1: Conte potrebbe presentarsi in Senato e chiedere la fiducia, puntando sui cosiddetti "responsabili" che non vorrebbero far cadere il Governo: renziani critici, qualche centrista, transfughi ex Cinque Stelle.
Scenario 2: Il premier potrebbe non voler andare subito alla conta in Senato ma salire al Quirinale e chiedere al presidente della Repubblica Mattarella un po' di tempo per cercare di tessere una maggioranza più solida, in grado di sostituire i 18 senatori renziani, e a quel punto dare vita a un Conte ter.
Scenario 3: le dimissioni. Il premier potrebbe salire al Quirinale anche per rassegnare le proprie dimissioni. A quel punto verrebbe meno la maggioranza ma il suo nome sarebbe spendibile per un reincarico e, anche in questo caso, potrebbe nascere un Conte ter. Scenario politicamente più difficile, ma istituzionalmente possibile.
Scenario 4: Conte potrebbe provare a guadagnare tempo anche con il cosiddetto “arrocco”, ovvero assumendo l'interim delle due ministre dimissionarie risolvendo così la crisi parlamentare. Non avendo più i numeri in Senato, una mozione di sfiducia farebbe cadere il Governo, ma si tratterebbe comunque di una mossa che darebbe più tempo al premier.
Scenario 5: lo strappo tra Conte e Renzi sembra insanabile, ma in politica tutto può cambiare anche in breve tempo. Oggi i due alleati-rivali potrebbero sentirsi e trovare un accordo per un rimpasto di Governo. Il premier e la maggioranza potrebbero sacrificare qualche ministro, per avere ed essere ancora maggioranza in Parlamento.
Scenario 6: in caso di uscita di scena di Giuseppe Conte, le forze parlamentari potrebbero convergere in un Governi di unità nazionale sull'esempio di quello che fu a suo tempo guidato da Mario Monti. Tra i nomi più accreditati per diventare il nuovo premier, l'economista Matrio Draghi e Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale.
Scenario 7: la caduta di Conte potrebbe anche non disgregare la maggioranza e, anzi, in un certo senso rinforzarla con un possibile ritorno all'ovile di Italia Viva. A quel punto toccherebbe a Movimento 5 Stelle e Partito democratico indicare un possibile premier.