Nella determinazione dell'inflazione di un Paese, due delle misure più comuni che vengono utilizzate dagli uffici di statistica sono l'indice dei prezzi al consumo (IPC) e l'indice dei prezzi alla produzione (IPP). Lo scopo è lo stesso, ma tra i due indici esistono alcune differenze importanti che vanno sottolineate. Di seguito vedremo in cosa consistono questi importanti indicatori e quali sono gli elementi che distinguono l'uno dall'altro.
IPC e IPP: cosa sono e come funzionano
L'IPC, abbreviativo di Indice dei Prezzi al Consumo, è un parametro che misura i cambiamenti nel tempo dei prezzi di beni e servizi pagati dal consumatore finale. Per farlo è necessario prendere a riferimento un paniere che comprende cibo e bevande, abitazioni, abbigliamento, trasporti, assistenza medica, istruzione e comunicazione e altri. Inoltre, vengono inclusi anche le tasse addebitate agli utenti, tra cui quelle per l'acqua e le fognature, per l'immatricolazione delle auto, per i pedaggi, sul valore aggiunto, le accise a altri tributi. Le imposte sul reddito e sulla previdenza sociale invece sono escluse, così come gli investimenti in azioni, obbligazioni, immobili, valute e assicurazioni sulla vita.
L'IPP, acronimo di Indice dei Prezzi alla Produzione, misura la variazione media nel tempo dei prezzi di vendita ricevuti dai produttori nazionali di beni e servizi. Ogni mese vengono rilasciati migliaia di IPP per singoli prodotti o gruppi di prodotti che sono disponibili per tutte le industrie nei settori minerario, manifatturiero, dei trasporti, dei servizi pubblici, del commercio, della finanza e dei servizi all'economia. Le aree di produzione considerate sono tre: l'industria, le materie prime e la fase di lavorazione.
Analogie e differenze
L'IPC e l'IPP presentano analogie e differenze. Tra le prime vi è il fatto che entrambi si prefiggono l'obiettivo di misurare l'inflazione attraverso la variazione nel tempo di un insieme fisso di beni e servizi. In secondo luogo entrambi fungono da deflatore di altre serie economiche. Ad esempio, l'IPC serve per valutare quali sono in senso reale i salari dei lavoratori e il PIL nazionale, nonché quanto varia il potere di acquisto dei consumatori; allo stesso modo, il PIL in valori monetari costanti è stimato utilizzando deflatori basati sui dati IPP.
Infine, i due parametri funzionano come adeguamento nei contratti. Per esempio, i salari, le pensioni, i redditi di assistenza vengono spesso adeguati al costo della vita rappresentato dai prezzi al consumo, mentre alcuni contratti nella catena produttiva sono aggiustati sulla base dell'andamento dei prezzi alla produzione (es. il prezzo del pane che viene adeguato in base all'andamento del prezzo del grano).
Per quanto riguarda le differenze, si possono individuare i seguenti punti:
- prezzi di riferimento: l'IPC prende a riferimento i prezzi che si formano nell'ultima fase della catena di distribuzione del prodotto, ovvero quando il bene o servizio giunge al consumatore finale; mentre l'IPP considera i prezzi che si formano nella fase di produzione;
- paniere di beni: i beni e servizi presi in considerazione dall'IPC sono quelli utilizzati ai fini di consumo delle famiglie. I beni e servizi oggetto di valutazione dell'IPP invece sono quelli acquistati da altri produttori come input per le loro operazioni o come investimento di capitale, oltre che quelli ricavati dai consumatori direttamente dal produttore di servizi o indirettamente da un dettagliante. Inoltre, l'IPP include le variazioni di prezzo delle attrezzature durevoli dei produttori, che non sono acquistate dai consumatori tipici e, pertanto, non sono comprese nell'IPC;
- importazioni: l'IPC include le importazioni perché gravano sul consumatore finale, al contrario dell'IPP che invece ha come obiettivo quello di individuare la variazione dei prezzi dei produttori nazionali;
- tasse e accise: l'IPC include le tasse e le accise, proprio perché come per le importazioni, lo scopo è quello di rilevare il prezzo pagato direttamente dal consumatore; l'IPP invece le esclude in quanto non sono percepite dal produttore ma dallo Stato;
- uso delle misure: l'IPC è utilizzato soprattutto per adeguare i flussi di reddito e di spesa alle variazioni del costo della vita, mentre L'IPP è usato più che altro per la crescita reale della produzione.