Negli ultimi tempi si è scatenato un dibattito sulle potenzialità dell'intelligenza artificiale. Molti si chiedono se effettivamente la nuova tecnologia sarà in grado di sostituirsi completamente all'uomo ed effettuare mansioni che richiedono una capacità di ragionamento e analisi elevata. Se così fosse, il pericolo è che molti posti di lavoro potrebbero essere eliminati o, quantomeno, le persone dovrebbero attrezzarsi con un'adeguata formazione per ricollocarsi in nuovi ruoli.
Nei giorni scorsi sull'argomento si è epresso il capo del reparto AI (Artificial Intelligence) di Meta Platforms, Yann LeCun, che ritiene impossibile il raggiungimento della capacità di ragionamento e pianificazione degli esseri umani da parte dei modelli linguistici che alimentano i prodotti di intelligenza artificiale generativa. L'esperto, che gestisce un team di circa 500 persone presso il laboratorio Fundamental AI Research (Fair) del colosso tecnologico di Menlo Park, spiega che il motivo sta nella limitata comprensione della logica e del mondo fisico, nonché nella mancanza di memoria persistente e di pianificazione gerarchica. Insomma, l'intelligenza artificiale non potrà mai superare quella umana.
Tale messaggio suona un po' come un campanello di allarme per chi fino ad ora ha creduto nelle straordinarie potenzialità della tecnologia investendo miliardi di dollari. Ma sarà proprio così? O meglio, ha ragione LeCun nelle sue affermazioni?
Intelligenza artificiale: perché serviranno 10 anni per superare l'uomo
Una risposta è stata fornita da
Robin Li. Secondo l'Amministratore delegato di
Baidu, il colosso cinese della ricerca online che è in prima linea impegnato nella costruzione dei modelli di intelligenza artificiale generativa,
l'AI sarà più intelligente dell'uomo, ma tra 10 anni. La tempistica è ben superiore a quella indicata quest'anno dal numero uno di Tesla,
Elon Musk, secondo cui mancherebbero solo un paio di anni affinché ciò accada.
Quanto detto da Musk non è realistico, secondo Li. "L'intelligenza artificiale è ancora lontana un bel po' di anni", ha affermato durante la conferenza VivaTech a Parigi questa settimana. Per raggiungere quel livello occorrono modelli più potenti di quelli attualmente a disposizione e come arrivarci non è dato saperlo, ha asserito. "La mia paura è che la tecnologia AI non stia migliorando abbastanza velocemente. Tutti sono rimasti scioccati dalla velocità con cui la tecnologia si è evoluta negli ultimi due anni. Ma per me non è ancora abbastanza veloce", ha detto.
Il top manager ha sottolineato però che c'è una grande differenza tra come l'intelligenza artificiale si sta sviluppato negli Stati Uniti e in Europa rispetto a come lo sta facendo in Cina. In Occidente "le aziende si stanno concentrando sulla creazione del modello di fondazione più potente e all'avanguardia mentre in Cina l'attenzione è rivolta alle applicazioni della tecnologia", ha affermato. Ciò nonostante, a suo avviso, non esistono in questo momento "app native per l'intelligenza artificiale" come Instagram, YouTube e TikTok.