La chiusura delle frontiere di numerosi paesi europei e la diffusione costante e veloce del virus COVID-19 nel resto del mondo, pone un importante interrogativo agli investitori sul futuro dei mercati. Cio e’ dovuto a uno scenario recessivo che i mercati stessi stanno prezzando sui prezzi di borsa. Ancora non sono chiare le conseguenze del virus sulle economie piu’ forti come Cina e Stati Uniti.
I mercati crollano, cosa ci aspetta
Se economisti e strategist ormai convengono su un prossimo scenario recessivo, abbiamo deciso di focalizzarci su uno scenario economico e sociale in accordo a un bear market della durata di circa 3 anni. E’ stata portata l’attenzione sugli step che si potranno verificare in questo lasso di tempo, secondo le tempistiche richieste per risolvere il problema “Coronavirus”.
Abbiamo approfondito altresì le azioni fiscali e politiche che i paesi europei dovrebbero attivare una volta passata l’emergenza. Importante filtrare il continuo flusso di informazioni che ci arrivano ogni giorno, dando indicazioni di come selezionare le notizie più utili, per comprendere l’evoluzione globale del momento che stiamo vivendo. Ad esempio, abbiamo visionato alcuni documenti ufficiali del governo americano e le azioni intraprese da paesi come la Francia, che sta pensando di nazionalizzare le imprese che rappresentano il nucleo del paese, o gli Stati Uniti, che hanno messo in campo stimoli fiscali e monetari senza precedenti, incluso l’utilizzo di un “helicpoter money”, sistema già utilizzato a Hong Kong.
L’evoluzione delle borse
Se non ci saranno effetti strutturali sul sistema economico globale e il virus verra’ contenuto con efficacia, allora potremmo assistere a un rinnovato mercato rialzista. In questo caso, il mercato sconterebbe semplicemente una correzione dovuta ad un unico evento che ha portato a “un incidente di percorso”. In caso contrario, la situazione potrebbe peggiorare se l'impatto del coronavirus colpisse il ciclo globale, portando l'economia americana e le altre potenze mondiali a una lunga recessione o addirittura causando una crisi strutturale. In tal caso, i tempi di recupero si amplierebbero drasticamente a 2-3 anni.
Aspetto positivo è che il mercato si muove sempre in anticipo. I governi e le banche centrali stanno intervenendo, si sta lavorando ad un vaccino, si sta scongiurando una crisi di liquidità del sistema e l’andamento del petrolio e’ favorevole per le imprese. Se già in estate si dovesse iniziare a parlare con maggiore insistenza di un possibile vaccino disponibile per fine anno, il mercato inizierebbe a prezzare l’uscita dal tunnel. I prossimi sei mesi saranno decisivi per capire se i mercati sono definitivamente entrati in un mercato orso.
I livelli chiave da seguire nelle prossime settimane
In un contesto così volatile dove vige la corsa alla liquidità (utilizzando la famosa espressione “cash is king”) e i crolli non risparmiano neanche i “safe haven asset”, abbiamo dato indicazioni utili attraverso l’analisi grafica di come operare in questo forte sell-off. Focus su S&P500, DAX, Oro, Petrolio.
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