L'avvento di DeepSeek nel mercato dell'intelligenza artificiale rischia di produrre lo stesso effetto dirompente che oltre due anni fa ebbe OpenAI con ChatGPT. La differenza è che mentre l'azienda americana innescò il boom della nuova tecnologia, dando vita a un rally straripante alla Borsa di New York, la start-up cinese potrebbe far scoppiare una bolla affossando le quotazioni a Wall Street. Entrambe le società hanno portato grandi novità, ma paradossalmente l'una ha costruito e l'altra minaccia di distruggere.
DeepSeek, sul finire della scorsa settimana, ha rilasciato un modello AI (Artificial Intelligence) generativa che produce le stesse performance di OpenAI e di altre piattaforme americane di avanguardia. La novità però sta nel fatto che ciò viene realizzato con solo una frazione dei costi e delle risorse rispetto ai rivali statunitensi.
Ciò potrebbe avere un impatto enorme nel settore dell'intelligenza artificiale, dove Big Tech come Microsoft, Alphabet e Meta Platforms hanno speso miliardi di dollari per la costruzione di data center abili a processare una quantità incredibile di dati, nonché per la ricerca e sviluppo dei modelli. Ma soprattutto il risvolto è a livello geopolitico, poiché gli Stati Uniti rischiano di vedersi sfilare di mano la supremazia tecnologica in un settore, quello dell'intelligenza artificiale, che probabilmente rappresenterà il futuro per le aziende e forse per l'economia mondiale.
L'inizio settimana è stato infatti traumatico per la Borsa americana, almeno relativamente alla componente tecnologica. Nvidia ha bruciato in un giorno 589 miliardi di dollari di capitalizzazione, per effetto di un tracollo del 16,97%. È inutile scartabellare nella storia delle quotazioni sui mercati azionari, non si trova uno sterminio così imponente di dollari in una seduta riguardo una singola azione. E mentre i Paperoni di Wall Street si leccano le ferite, ci si chiede se tutto ciò avrà un seguito, ossia se l'intrusione di DeepSeek sia davvero in grado di far tremare i colossi tecnologici statunitensi oppure se la questione finirà per affievolirsi.
DeepSeek: ecco chi rischia
Se veramente DeepSeek garantirà una infrastruttura efficiente (quindi senza interruzioni, che però sono già state riscontrate) e a costi molto contenuti riguardo i modelli AI, allora sono molti i settori e le società a rischio.
Il settore dei chip è uno di questi. Nvidia ha costruito il suo strepitoso successo sulle GPU di fascia alta legate all'intelligenza artificiale. Tutte le più grandi aziende tecnologiche mondiali che utilizzano la nuova tecnologia hanno bisogno dei processori del gigante di Santa Clara.
Il governo americano ha cercato di tagliare fuori Pechino dal progresso tecnologico, impedendo a Nvidia e altri produttori di chip statunitensi di esportare prodotti all'avanguardia alle aziende cinesi. Tuttavia, il progettista guidato da
Jensen Huang ha ideato semiconduttori ad hoc per la Cina in modo da rispettare le disposizioni istituzionali.
I modelli DeepSeek però utilizzano una quantità esigua di chip e se prendono piede significa che la domanda per le GPU di Nvidia finirebbe per registrare un duro colpo. Un discorso simile va fatto per aziende come Advanced Micro Devices e Applied Materials, nonché per una società tipo ASML che costruisce macchine fotolitografiche per la produzione di chip.
Un altro settore interessato è quello energetico. Big Tech quali Microsoft, Alphabet e Amazon hanno investito in varie forme di energia, come quella nucleare, per alimentare data center estremamente energivori, specialmente con il dilagare dell'intelligenza artificiale. Il punto è che DeepSeek per funzionare richiede molta meno energia, il che rende gli investimenti delle aziende americane improduttivi. In sostanza, se l’AI può essere sviluppata senza l'uso dei microchip più avanzati, il mondo non avrà più bisogno di così tanti chip o data center AI ad alto consumo energetico.
Ma c'è un altro settore a ciò collegato che potrebbe entrare in sofferenza: quello dei componenti elettrici e delle apparecchiature per infrastrutture elettriche. Della prima categoria fanno parte ad esempio produttori come TE Connectivity e Amphenol, con il business legato all'AI che rappresenta una componente significativa del loro fatturato.
Riguardo la seconda categoria sono da segnalare aziende come Eaton e Schneider, che vendono apparecchiature per i data center AI, nonché società tipo Trane Technologies, specializzata nei sistemi di condizionamento energetico, e Generac, che fornisce sistemi di backup energetico.