La questione dei
dazi USA da diverso tempo ha destabilizzato il mondo intero, con il rischio di innescare una guerra commerciale che porti a una recessione globale. Da quando il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca ha imposto una serie di tariffe che hanno interessato vari Paesi, mentre altre ne arriveranno.
Tra le nazioni nel mirino del leader repubblicano è finita la Cina. Il 4 febbraio 2025, Trump aveva stabilito un prelievo del 10% su tutte le merci cinesi importate dagli Stati Uniti.
Ma un mese dopo ha raddoppiato l'aliquota al 20%. La Cina ha reagito severamente il 10 marzo colpendo alcuni prodotti agricoli chiave americani con tariffe che vanno dal 10% al 15%. Quindi, la guerra commerciale tra le due più grandi superpotenze economiche mondiali di fatto è già in atto.
Tra le motivazioni che hanno spinto Trump a usare la mano pesante nei confronti di Pechino è l'accusa alla Cina di non riuscire a frenare il passaggio di fentanyl e dei suoi precursori chimici negli Stati Uniti.
"Il Partito Comunista al potere sostiene ed espande l'attività di avvelenamento dei nostri cittadini", ha affermato il tycoon nell'ordine esecutivo di febbraio con cui ha dato il via ai dazi sulla Cina.
"Il partito ha sovvenzionato e altrimenti incentivato le aziende chimiche della Repubblica popolare cinese a esportare fentanyl e precursori chimici correlati per produrre oppioidi sintetici venduti illecitamente negli Stati Uniti", continua Trump.
Inoltre, il presidente USA ha accusato il governo cinese di "fornire un rifugio sicuro per le organizzazioni criminali che riciclano i proventi delle vendite di fentanyl. Tutto questo tradendo gli impegni passati dei leader cinesi di voler combattere il traffico di droga, ha rimarcato Trump.
Fentanyl: qual è il ruolo della Cina
Il fentanyl è un potente antidolorifico oppioide sintetico che viene utilizzato in ambito medico dalla chirurgia, ma che può essere prodotto in maniera economica e distribuito illegalmente. Questo fenomeno nell'ultimo decennio si è rivelato fatale per gli Stati Uniti, in quanto ha causato una crescita considerevole di decessi.
La Commissione di revisione economica e di sicurezza USA-Cina nel 2021 ha pubblicato un rapporto secondo cui, il Dragone è il principale Paese che fabbrica il fentanyl illecito e tutte le sostanze ad esso correlate che entrano negli Stati Uniti.
Tuttavia, sulla base di quanto riferito dalla Drug Enforcement Administration americana, il traffico cinese ha avuto una mutazione dal 2019, ossia è passato dalla produzione ed esportazione del prodotto finito all'esportazione di precursori chimici ai produttori messicani, che si occupano poi di consegnare il prodotto finito in USA.
Dazi USA: cosa dice la Cina sul fentanyl
Per comprendere l'origine delle accuse di Trump e quindi dell'applicazione dei dazi USA alla Cina, bisognerebbe andare indietro di qualche anno: al 2018, quando Pechino ha promesso di rinforzare la supervisione sul fentanyl, rivedendo le regole di produzione. C
iò è avvenuto dopo un incontro tra Trump e Xi Jinping in occasione del G20 in Argentina. L'anno successivo, la Cina ha stabilito ergastoli e con condanne a morte sospese ad alcuni suoi cittadini per contrabbando di fentanyl negli Stati Uniti.
La mission antidroga svolta in tandem da Washington e Pechino si è incespicata con l'avvento della pandemia e gli screzi relativi alla questione Taiwan. Così, nell'agosto del 2022, il governo cinese ha deciso di sospendere ufficialmente la cooperazione bilaterale, per ripristinarla poi con alcuni limiti.
Il 12 marzo, il Ministero degli Esteri cinese ha affermato con forza che il governo aveva sempre cercato di reprimere il traffico del fentanyl e per questo gli USA avrebbero solo dovuto ringraziare invece di mettere dazi. Ciò nonostante, il dicastero ha espresso la volontà di continuare a lavorare insieme agli Stati Uniti, attuando un dialogo con Trump.
Dazi USA: come può essere raggiunto un accordo?
Si è parlato molto in questi giorni della possibilità che l'amministrazione Trump raggiunga un compromesso con Pechino esattamente come ha fatto finora per quanto riguarda i dazi generici su Canada e Messico, ai quali ha dato un mese di respiro per risolvere le cause che hanno provocato le tariffe.
Ma cosa potrebbe fare la Cina? Secondo gli Stati Uniti dovrebbe inasprire l'applicazione delle sue normative interne e intraprendere azioni più concrete contro i trafficanti di droga e chi ricicla il denaro. Inoltre, dovrebbe aumentare la supervisione normativa sui precursori chimici.
In sostanza, è quanto c'è scritto nell'ordine esecutivo che attiva i dazi. "La Cina implementa la più sofisticata rete di sorveglianza domestica accoppiata con l'apparato di applicazione della legge nazionale più completo al mondo. Il Partito Comunista non manca della capacità di attenuare gravemente l'epidemia globale di oppioidi illeciti; semplicemente non è disposto a farlo", si legge nell'ordine.