L'America è prossima al quarto shutdown degli ultimi dieci anni. Le forze parlamentari del Congresso non hanno ancora trovato un accordo sui piani di spesa per l'anno 2023-2024 e scongiurare il blocco delle attività considerate non essenziali nel Paese. Il governo ha già informato i lavoratori che operano nelle sezioni interessate dal "lockdown" che dal 1° ottobre, data in cui scatterebbe il blocco, saranno mandati in congedo senza stipendio. A meno che nel frattempo non si giunga a un compromesso.
Al momento
lo scenario più positivo sembra improbabile, visto lo stallo politico in atto. In settimana il Senato - a maggioranza democratica - era riuscito a trovare un accordo di finanziamento temporaneo, per dare il tempo poi al Congresso di trovare un'intesa più ampia. Il problema però rimane alla Camera, controllata dai repubblicani, i quali invece si oppongono a qualsiasi proposta che non implichi il taglio di spesa da loro indicato e che si aggira sui 120 miliardi di dollari. È soprattutto l'ala più estrema dello schieramento facente capo a
Donald Trump che spinge per interrompere le attività e fermare l'America.
Shutdown USA: cosa significa per i dati macroeconomici
Tra i numerosi effetti che lo shutdown potrebber provocare vi è anche il manifestarsi di ritardi nella pubblicazione dei dati macroeconomici statunitensi. L'aspetto non è di poco conto, considerato che nelle prossime due settimane è in programma il rilascio dei risultati relativi ai sussidi di disoccupazione, alla creazione di nuovi posti di lavoro e al tasso di disoccupazione, nonché all'inflazione.
Tutti dati che
influenzano la politica monetaria della Federal Reserve. Quindi rivestono un'importanza cruciale, soprattutto dopo l'ultima riunione della Banca centrale in cui è stato annunciato per quest'anno ancora un aumento dei tassi d'interesse di un quarto di punto e soprattutto la permanenza del costo del denaro a un livello alto per più tempo rispetto a quanto atteso.
I dati macroeconomici indicati sono in grado di muovere i mercati azionari e obbligazionari a livello globale; pertanto, se ci dovessero essere ritardi nella pubblicazione, vi sarebbe da aspettarsi un'elevata volatilità nei mercati finanziari che potrebbe protrarsi per tutto il periodo dello shutdown. "Se la pubblicazione dei dati governativi dovesse essere sospesa, questo aumenterà la volatilità e diminuirà la visibilità, in un momento in cui fare previsioni è già difficile", ha detto Clifton Hill, macro portfolio manager globale di Acadian Asset Management.
Tutto ciò potrebbe finire per condizionare le decisioni della Banca centrale nelle prossime riunioni. "I mercati si muoveranno ancora più alla cieca e questo incrementerà l'incertezza sulle decisioni della Federal Reserve in materia di tassi nei prossimi tre-sei mesi", ha aggiunto Hill.