- Negli Usa un caso di origini sconosciute
- Si teme nuovo crollo dei mercati
- I contagi fori dalla Cina superano quelli interni
Funzionari sanitari statunitensi hanno confermato la prima possibile trasmissione comunitaria del coronavirus negli Usa.
Contagio di origine sconosciuta in Usa
Il paziente in questione, però, non ha fatto viaggi in Cina e tanto meno è stato esposto a situazioni potenzialmente rischiose. Come in Italia, anche negli Stati Uniti è un dilemma trovare il cosiddetto paziente zero ovvero chi ha trasmesso per primo il virus. E come in Italia non ha ricevuto i test e le cure adatte perché non rientrava nel profilo di chi, solitamente, potrebbe aver contratto il virus. Stesso discorso per la seconda vittima francese, anche lui mai stato nelle zone a rischio. Poco prima della conferma ufficiale di quello che appare il 60esimo caso di infezione in territorio statunitense, il presidente Donald Trump aveva affermato che il pericolo di epidemia in Usa era basso.
Nuovo calo a Wall Street?
La paura della possibile nascita di un focolaio d’infezione si affianca ai timori per un’impennata dei ricoveri dovuta al picco dell’influenza stagionale, particolarmente aggressiva quest’anno, che sta mettendo a dura prova le strutture sanitarie statunitensi. La prima conseguenza, però, si potrebbe abbattere sui mercati, anche loro sotto pressione nelle ultime sedute. Un primo segnale è arrivato dai futures dei principali indici americani che suggeriscono una possibile apertura in calo. Ma si tratta di un trend che è iniziato già da lunedì. Infatti analizzando l’andamento dei listini, il Dow Jones Industrial Average ha perso circa il 7%, dall’apertura degli scambi di lunedì mattina e potrebbe chiudere la sua peggior settimana da 12 anni ad oggi. Parallelamente l’S&P 500, sempre da lunedì, è crollato del 6,6% e potrebbe segnare la sua settimana peggiore dal 2011.
Più contagi fuori dalla Cina che dentro
Intanto dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, arriva la notizia secondo cui i nuovi casi di contagio segnalati all’esterno della Cina hanno superato quelli interni. In altre parole l’epidemia si sta spostando al di fuori della zona asiatica. Oltre ai casi in Iran, Bahrain, Iraq, Kuwait e Oman ci sarebbero anche quelli di Algeria, Austria, Croazia, Germania, Spagna, Svizzera e, naturalmente, Italia. Intanto dal Brasile si segnala il primo caso di coronavirus conclamato nel continente sudamericano, oltre al monitoraggio di altri 20 sospetti.