Commerzbank è entrata a gamba tesa sui Btp con una nota diffusa ai propri clienti: "vendete Btp, inevitabile il taglio a spazzatura dell'Italia!". Secondo l'analisi della banca tedesca l'azione delle agenzie di rating costringerà il Governo italiano ad accettare le condizioni poste dal Mes per il sostegno economico e rinunciare anche all'ipotesi dei 'Coronabond'.
Il ragionamento degli esperti della seconda banca tedesca è che le recenti misure prese dalla BCE per sostenere i titoli di Stato dell'Europa periferica non basteranno a tenere gli spread sui livelli attuali. Nei prossimi mesi potrebbe esserci il movimento anticipatorio sui mercati, per cui gli investitori si libereranno dei titoli più a rischio, attesi da un taglio del merito creditizio sotto il livello "investment grade".
Analisi tecnica: cosa dicono i grafici del BTp
Il rendimento dei BTp è un tema molto caldo in questo momento. Il costo di finanziamento del debilto italiano, il più grande per ammontare in Europa, è il termometro della guerra sottotraccia che stiamo registrando tra le posizione europeiste e quelle più intransigenti, espresse proprio dai Paesi del Nord come Germania, Olanda, Austria e Finlandia. Interessante sarebbe in tal senso scoprire da quali desk arrivano gli ordini di acquisto e vendita dei titoli di Stato italiani. Da un punto di vista tecnico, il quadro che ci troviamo di fronte non è di quelli ottimali: sui charts è stata costruita una figura quale il doppio minimo, in corso di conferma, che potrebbe portare a una netta salita dei tassi di interesse richiesti dal mercato per finanziare il debito italiano.
Spostando l'attenzione sul grafico con un timeframe a 1 ora, da metà marzo a oggi si nota come le quotazioni del Future del BTp a 10 anni abbiano rotto al ribasso la trendline che ne sosteneva i corsi dal 17 marzo. Una discesa delle quotazioni del decennale italiano implica una crescita del rendimento richiesto dal mercato. Se gli interventi sul mercato da parte della BCE hanno permesso dunque un bel recupero dai minimi di periodo a 124,02, ora l'attenzione è d'obbligo.
Allargando la visione al grafico con timeframe settimanale si nota infatti come il recente rimbalzo delle quotazioni abbia permesso di completare il pull back profondo della trendline rialzista tracciata con i minimi di inizio agosto e dicembre 2019. Questo potrebbe dunque favorire nuove vendite. Un campanello d'allarme in tal senso giungerebbe in caso di ritorno delle quotazioni sotto 139,50, livello spartiacque: tornare sotto vorrebbe dire veder crescere le diffidenze degli operatori verso il nostro Paese.