I certificati di credito fiscale sono un modo per pagare le tasse degli altri. Detta così sembra una boutade, ma è tutto vero. Solo che in realtà questi strumenti permettono di guadagnare e anche bene. Diffusi soprattutto negli Stati Uniti, i certificati di credito fiscale trovano la loro ragion d'essere nei contribuenti che non pagano le imposte, per cui le amministrazioni pubbliche hanno buchi di bilancio da coprire. Vediamo in questo testo, quindi, in cosa consistono i certificati di credito fiscale e come è possibile guadagnare dal loro utilizzo.
Certificati di credito fiscale: definizione e funzionamento
I certificati di credito fiscale sono titoli emessi dallo Stato o dai governi locali che permettono di acquistare un credito vantato nei confronti dei contribuenti e garantito da un immobile. In pratica, si sta comprando un credito pubblico come se fosse un mutuo, acquisendo il diritto di appropriarsi di tutto ciò che spetta al fisco in termini di sanzioni, interessi e spese varie. Quando si è in arretrato con le tasse, i tassi di interesse da corrispondere possono essere molto elevati, così come le sanzioni. Questo perché lo Stato vuole incoraggiare i cittadini a onorare le scadenze fiscali.
Con i certificati di credito fiscale, un investitore anticipa i soldi che dovrà percepire l'amministrazione pubblica su imposte arretrate e, quando il contribuente paga, lo Stato restituisce il prestito, gli interessi e tutte le ammende correlate. Qualora, invece, il contribuente dovesse continuare a non pagare le tasse, l'investitore ha il diritto di pignorare la proprietà messa in garanzia, potendo in questo modo recuperare il proprio denaro.
Nella sostanza, l'investitore assume lo stesso ruolo di una banca nel caso dei mutui, e nel caso in cui le rate non venissero rimborsate, l'azienda di credito applicherà gli interessi di mora, le penali, fino ad arrivare al pignoramento e alla messa all'asta dell'immobile sul quale esercita un'ipoteca. L'emissione dei certificati di credito fiscale è accompagnata da tutte le informazioni relative al credito, ivi incluso il valore ufficiale del bene in garanzia.
Questi titoli possono essere emessi in tagli di qualsiasi valore, anche a partire da 10 dollari. Ciò permette di diversificare l'investimento acquistando certificati di credito fiscale relativi a diverse proprietà e in diverse contee o Stati. In alcuni casi sporadici è possibile ottenere un valore molto elevato investendo una quantità minima di denaro in quanto, se il contribuente non paga, si entra in possesso di immobili che valgono tanto a fronte di una spesa esigua.
L'aspetto più interessante è che tutta la procedura legale e burocratica è seguita dallo Stato e gli introiti derivanti da spese di pignoramento, interessi e sanzioni sono incassati dall'investitore.
Vantaggi e svantaggi
I certificati di credito fiscale sono poco conosciuti ma consentono di ottenere vantaggi significativi sotto il profilo del rendimento e del rischio. Riguardo il rendimento, danno la possibilità di ottenere ritorni a due cifre e in certi casi particolari una vera fortuna. Tutto ciò dipende da chi vengono emessi i certificati e quali sono le condizioni.
Il rischio è contenuto, perché lo Stato è il punto di riferimento e si occupa di tutti gli introiti derivanti dal credito. Quindi, il meccanismo è simile a quello dei titoli di Stato, di cui si attende la corresponsione degli interessi periodici e il rimborso del capitale alla scadenza. Chiaramente il rischio non è lo stesso, perché si tratta di due strumenti finanziari diversi, ma l'impostazione è la medesima.
Come detto, a fronte di un investimento contenuto, si possono ottenere rendimenti enormi con il debitore inadempiente. Questo avviene quando i tassi di interesse sono molto alti, mentre nel frattempo ci si appropria dell'immobile del debitore posto a garanzia dell'investimento. Tuttavia, tale scenario è improbabile (anche se non impossibile), perché nella maggioranza dei casi, per evitare di essere espropriato della propria casa, il contribuente paga le tasse e le sanzioni.
Gli interessi possono essere elevati perché la pubblica amministrazione ha bisogno di denaro per finanziare i servizi pubblici. La necessità di avere liquidità nasce proprio dal fatto che ci sono contribuenti quantomeno in arretrato con le tasse. Quindi per lo Stato e i governi locali, i certificati di credito fiscale rappresentano delle soluzioni, più o meno temporanee, per coprire buchi di bilancio.
Ci sono però degli svantaggi - ma sarebbe meglio definirli limiti - dei certificati di credito fiscale. Uno è che non tutti gli Stati emettono questi titoli. Anche negli USA, dove sono più diffusi, i certificati rappresentano solo una percentuale ridotta degli strumenti finanziari in circolazione. In secondo luogo, non è facile raccogliere informazioni e districarsi tra regole diverse stabilite da Stati e contee che vendono i certificati.