Banche Usa riducono prestiti, a dirlo è la Fed | Investire.biz

Banche Usa riducono prestiti, a dirlo è la Fed

09 mag 2023 - 12:04

09 mag 2023 - 12:06

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Quasi metà delle Banche Usa sta rendendo più difficile la concessione di prestiti. È quanto emerge dall’ultimo report trimestrale della Federal Reserve

La politica restrittiva della Federal Reserve, le crisi bancarie ed i timori recessivi stanno spingendo le Banche Usa a ridurre i prestiti concessi ai clienti. È quanto emerge dall’inchiesta trimestrale tra gli addetti ai prestiti di 65 banche condotta dalla Federal Reserve. 

A complicare un quadro già reso difficile dalle strette messe in campo dalla Banca centrale (a marzo 2022 il costo del denaro Usa era a zero, dopo 10 rialzi si attesta al 5-5,25%), ci si è messa anche la crisi delle banche regionali (Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bank): con un contesto incerto e depositi in riduzione, gli istituti meno propensi a prestare denaro. 

C’è poi lo scenario macroeconomico, perché l’attesa di un peggioramento (che si sarebbe già dovuto manifestare) aumenta lo scetticismo nei prestatori (un debitore solvibile potrebbe smetterlo di essere con una crisi economica). Ed ovviamente si tratta di un fenomeno che tende ad auto-alimentarsi: minori prestiti sono destinati a tramutarsi in una riduzione degli investimenti e quindi tenderanno a favorire la frenata dell’economia. 

 

 

Banche Usa: liquidità preoccupa istituti di medie dimensioni

Le indicazioni arrivate dal Senior Loan Officer Opinion Survey ( SLOOS) fanno emergere che il 46% degli istituti di credito e delle altre istituzioni finanziarie nel corso del primo trimestre 2023 ha adottato misure che rendono più difficile per le società commerciali e industriali prendere a prestito denaro, dal 44,8% del trimestre precedente. 

"Le banche hanno dichiarato di aspettarsi un inasprimento degli standard in tutte le categorie di prestiti", riporta lo studio. "Le banche hanno citato più frequentemente il previsto deterioramento della qualità del credito dei loro portafogli prestiti e del valore delle garanzie dei clienti, la riduzione della tolleranza al rischio e le preoccupazioni per i costi di finanziamento delle banche, la posizione di liquidità delle banche e i deflussi di depositi come motivi per cui prevedono di inasprire gli standard di prestito nel resto del 2023".

Fonte: Senior Loan Officer Opinion Survey, Federal Reserve

 

“Sebbene le banche di tutte le dimensioni abbiano citato le stesse ragioni per le misure restrittive, le banche di medie dimensioni e le altre banche hanno citato più frequentemente la posizione di liquidità della banca”. 

 

 

Banche Usa: Powell, indicazioni in linea con stime

Ad un restringimento della domanda si accompagnano anche minori richieste: secondo la Federal Reserve, il mercato è caratterizzato da “standard più restrittivi e da un indebolimento della domanda” per prestiti industriali e commerciali di tutte le dimensioni. La riduzione delle richieste, ha evidenziato Michael Feroli, capo economista di JP Morgan, ed in particolare il fatto che più della metà delle banche ha registrato una diminuzione delle piccole imprese che vogliono contrarre prestiti, "sembra dipingere un quadro negativo sull’outlook dell’economia".

"Come per i rialzi della Fed, l'impatto dell'inasprimento degli standard di prestito sull'economia ha un ritardo lungo e variabile", ha scritto lunedì Michael Kantrowitz, Chief investment strategist di Piper Sandler & Co. "Questa conferma dell'inasprimento degli standard di prestito fa salire ulteriormente le probabilità di recessione".

Un rallentamento del credito rappresenta uno degli elementi alla base della politica monetaria della Banca centrale. “C'è stato un continuo inasprimento delle condizioni di prestito. E questo fa parte del processo di funzionamento della politica monetaria", ha dichiarato il Segretario al Tesoro Janet Yellen nel corso di un’intervista. "La Fed è consapevole del fatto che l'inasprimento delle condizioni di credito tende a rallentare l'economia. E credo che ne stia tenendo conto nel decidere la politica appropriata".

Dichiarazioni in linea sono arrivate dal n.1 della Fed, Jerome Powell: “lo SLOOS è in linea di massima coerente con le nostre stime e con quello che vediamo da altre fonti", ha dichiarato Powell ai giornalisti. "I dati bancari mostreranno che i prestiti hanno continuato a crescere, ma il ritmo è rallentato dalla seconda metà dello scorso anno".

 

 

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