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Wall Street: ecco le partecipazioni dei grandi leader aziendali

23 ott 2024 - 14:00

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Le grandi aziende di Wall Street si identificano spesso in alcuni personaggi illustri, ma essi non sono i proprietari. Ecco quant'è la loro quota azionaria

Molti pensano che le grandi aziende di Wall Street siano controllate da alcuni personaggi illustri che le rappresentano. In realtà, tali società sono per lo più delle public company e i soggetti che le guidano hanno solo una minima parte delle partecipazioni. A volte essi non sono nemmeno i fondatori dell'azienda. Vediamo di seguito per alcune delle big company americane qual è la partecipazione dei leader o ex-leader aziendali e la storia connessa alla quota detenuta.
 
 

Meta Platforms - Mark Zuckerberg

Meta Platforms è una delle società americane più centralizzate, con un enorme potere nelle mani di uno dei suoi fondatori: Mark Zuckerberg. Dall'IPO avvenuta il 1° gennaio 2012, quando ancora la società portava il nome di Facebook, le azioni sono divise in due categorie: di tipo A, che danno un potere di voto 10:1; di tipo B, con un potere di voto 1:1. Zuckerberg detiene azioni di tipo A. All'inizio aveva una quota nel complesso del 22%, che gli dava un potere di voto del 57%. Nel tempo ha venduto una parte delle sue quote scendendo a circa il 13% del capitale di Meta. Il giovane imprenditore è il presidente, Amministratore e azionista di controllo della società. Per tre anni, dal 2021 al 2024 non ha ceduto azioni, ma il 21 febbraio dell'anno in corso è stato stabilito un piano di trading in base alla norma 10b5-1, che consente agli insider di stabilire un programma predeterminato per vendere azioni in un momento specifico. Così, attraverso le fondazioni Chan Zuckerberg Initiative Foundation e Chan Zuckerberg Initiative Advocacy, il capo di Meta ha smobilizzato a più riprese titoli in portafoglio. In un editoriale sul New York Times, Chris Hughes, uno dei fondatori di Facebook, ha detto che l'azienda è ormai un monopolio di Zuckerberg, il cui potere è "senza precedenti e anti-americano", e per questo dovrebbe essere il governo degli Stati Uniti a cercare di frenarlo magari attraverso la scissione dell'azienda.
 

Tesla - Elon Musk

Elon Musk è diventato l'uomo più ricco del mondo grazie a Tesla, ma non è il fondatore. L'enfant prodige ha acquistato una quota della società diventando azionista principale nel febbraio 2004, pochi mesi dopo la costituzione avvenuta nel luglio 2003 ad opera di Martin Eberhard e Marc Tarpenning. Musk svolge il ruolo di Amministratore delegato dal 2008 e detiene un pacchetto azionario del 13%. Nel 2022 l'imprenditore ha venduto circa 40 miliardi di dollari in azioni Tesla per finanziare l'acquisto del social network Twitter, poi ribattezzato in X.
 

Berkshire Hathaway - Warren Buffett

Anche Warren Buffett non c'entra nulla con la fondazione di Berkshire Hathaway, il conglomerato finanziario che gestisce dal 1965. L'azienda era stata creata nel 1889 con il nome di Berkshire Cotton Manufacturing e operava nel settore tessile. Buffett ne assunse il controllo dopo tre anni in cui aveva accumulato azioni della società. La Berkshire ha due classi di azioni: di tipo A e di tipo B. Le prime possono essere convertite nelle seconde con un rapporto 1:1.500. Non vale però il contrario, ovvero le azioni di classe B non possono essere convertite in azioni di classe A. Buffett detiene azioni di classe A, con un peso nell'azionariato complessivo in termini di diritti di voto di circa il 30%. La possibilità di conversione da una categoria all'altra è utile a Buffett quando deve donare le sue azioni. Dal 2006 infatti ha preso l'impegno di dare in beneficenza fino al 99% del suo patrimonio azionario. A giugno di quest'anno ha effettuato una donazione record di 5,3 miliardi di dollari convertendo 8.674 azioni A in 13.011.000 azioni B a favore di Bill & Melinda Gates Foundation Trust, Susan Thompson Buffett Foundation, Fondazione Sherwood, Fondazione Howard G. Buffett e Fondazione NoVo.
 

Amazon - Jeff Bezos

Jeff Bezos è il fondatore di Amazon ed è stato l'Amministratore delegato fino a luglio 2021, quando ha ceduto il timone ad Andy Jassy. Per diverso tempo è stato l'uomo più ricco del mondo, ma ad un certo punto ha deciso di defilarsi da Amazon, vendendo le quote detenute nella società. L'ultima grande operazione è stata a luglio di quest'anno quando ha incassato ben 5 miliardi di dollari, portando la sua partecipazione all'8,8%. Bezos si è dato l'obiettivo di vendere sistematicamente azioni Amazon per finanziare le missioni della sua azienda spaziale Blue Origin.
 

Microsoft - Bill Gates

Bill Gates ha fondato Microsoft insieme a Paul Allen ed è stato alla guida della società per 33 anni, quando il 27 giugno 2008 ha dato le dimissioni per dedicarsi a tempo pieno alla Fondazione Bill & Melinda Gates insieme alla moglie. Secondo le stime di Forbes, oggi il ricco imprenditore detiene lo 0,4% del capitale di Microsoft del valore di circa 300 milioni di dollari, dopo aver donato molte azioni alla sua fondazione e alla moglie a seguito del divorzio avvenuto nel 2021.
 

Alphabet - Larry Page e Sergey Brin

Dal 2015 il colosso della ricerca Google fa parte del gruppo che fa capo alla holding Alphabet, le cui azioni sono suddivise in tre categorie: A, B e C. Solo le A e le C sono quotate, mentre le B sono detenute sostanzialmente dai fondatori dell'azienda, Larry Page e Sergey Brin, e dagli addetti ai lavori. Il motivo è per permettere ai due imprenditori di mantenere il controllo della società attraverso il diritto di voto. Questo diverge a seconda della categoria. Le azioni A non danno infatti alcun diritto di voto, per ogni azioni B detenuta si ha diritto a 10 voti, mentre per ogni azione C si ha diritto a 1 voto. Attualmente, Larry Page e Sergey Brin hanno rispettivamente una quota del 43,64% e del 40,73% delle azioni B. Sergey Brin ha anche un pacchetto del 6,57% di azioni C.
 

Apple - Tim Cook

Secondo un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission, l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, questo mese ha venduto 196.410 azioni della società, per un valore totale di circa 33,2 milioni di dollari. Ora le azioni in portafoglio rimaste sono quasi 3,3 milioni, corrispondenti a una quota dello 0,02% del capitale sociale, senza considerare le stock option che matureranno in futuro. Il top manager è alla guida dell'azienda dal 2011, ma nulla ha a che vedere con la fondazione, avvenuta nel 1976 ad opera di Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne.
 

Nvidia - Jensen Huang

Jensen Huang è uno dei fondatori di Nvidia, insieme a Curtis Priem e Chris Malachowsky. Dal 1993, anno della nascita dell'azienda, ricopre il ruolo di Amministratore delegato. Oggi ha una quota di partecipazione di circa il 3,5%, ma ha pianificato di vendere fino a 6 milioni di azioni entro il 31 marzo 2025.
 

Netflix - Reed Hastings

Netflix è stata fondata nel 1997 da Reed Hastings e Marc Randolph. Il primo è stato al comando dell'azienda come Amministratore delegato fino al 2023, quando si è dimesso cedendo l'incarico a Grec Peters, che ora conduce la società insieme a Ted Sarandos. In questo momento Hastings occupa il ruolo di presidente esecutivo. La sua quota in Netflix si aggira intorno all'1,7%. Il mese scorso ha liquidato azioni per circa 17 milioni di dollari, sulla base di un piano di trading adottato l'8 agosto 2023.
 
 
 

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