Amadeo Giannini: chi era il banchiere al servizio dei poveri | Investire.biz

Amadeo Giannini: chi era il banchiere al servizio dei poveri

06 mag 2021 - 07:00

30 nov 2022 - 21:12

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Il 6 maggio 1870 nasceva il banchiere che più di ogni altro si è schierato a favore dei meno abbienti. Raccontiamo la storia di uno dei fondatori della Bank of America

Amadeo Peter Giannini era un banchiere statunitense di origine italiana che ebbe un ruolo molto importante nel sistema creditizio internazionale. A egli infatti si deve la nascita dei finanziamenti per il pagamento a rate delle auto acquistate e all'offerta dei servizi bancari per ogni classe di popolazione. Grazie a lui, inoltre, nacque la prima banca popolare ad azionariato diffuso.

 

Amadeo Giannini: biografia

Amadeo Giannini nacque a San José il 6 maggio 1870 da immigrati italiani provenienti dalla provincia di Chiavari. Per effetto della sua intensa attività imprenditoriale sin dai primi anni della giovinezza, a soli 32 anni divenne direttore di una Cassa di Risparmio di San Francisco, la quale aveva una clientela diffusa tra gli immigrati italiani che effettuavano le rimesse in Patria dei loro risparmi.

Queste operazioni però erano molto onerose per i suoi concittadini, dal momento che dovevano pagare delle commissioni del 5-6%. Così Giannini si batté per modificare la politica della banca in modo da renderla più accessibile anche ai clienti modesti.

Non riuscendo nell'intento, nel 1904 fondò una nuova banca, la Bank of Italy, che era la prima banca popolare ad azionariato diffuso. L'istituto faceva pagare solo il 2% di commissioni per gli immigrati che inviano soldi ai familiari. La sua politica da Robin Hood ben presto fece aumentare la clientela e in breve tempo una piccola banca nata in una zona povera di San Francisco si sarebbe trasformata nella più grande banca del Mondo.

Tutto questo amplificava una ferma convinzione di Amadeo Giannini, ossia che è possibile ottenere grandi profitti semplicemente creando ricchezza per gli altri. Egli era inoltre persuaso del fatto che gli immigrati italiani sarebbero presto diventati la colonna portante dell'economia californiana.

Il suo atto più eclatante fu comunque a seguito del terremoto di San Francisco del 1906 che distrusse 50.000 abitazioni private, uffici, enti pubblici e hotel. In conseguenza di ciò, una grande massa di imprenditori di origine italiana si trovò in enorme difficoltà finanziarie e nessuna banca voleva fare loro credito. A quel punto, Giannini fece un gesto che rimase scolpito nella memoria di molti. Mise un cartello sopra un tavolo all'aperto e scrisse "Banca d'Italia: aperto ai clienti".

Questo significava che l'istituto da lui creato offriva finanziamenti per avviare quella ricostruzione delle attività economiche distrutte dal sisma. La cosa ebbe come effetto quello di movimentare una folla di clienti che vollero aprire un conto presso la sua banca alimentando il successo della stessa. Al punto che nel 1916 la Bank of Italy aprì altre 3 filiali per tutta la California, aventi come scopo prioritario quello di assistere italiani che svolgevano attività industriali, agricole e artigianali.

 

Amadeo Giannini: la nascita della Bank of America

Forte del grande successo conseguito, nel 1919 Giannini fondò la Banca d'America e d'Italia, che divenne una succursale della Bank of Italy. Quest'ultima nel 1927 si trasformò in Bank of America. Il messaggio era chiaro: il banchiere d'origine italiana non era più solo al servizio dei poveri, ma divenne il banchiere di tutti.

L'anno successivo ci fu la fusione con la Bank of America di Los Angeles, dando vita al gruppo bancario che nel 1945 diventò la più grande banca del Mondo per depositi effettuati. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Bank of America finanziò la costruzione di tutti gli strumenti di guerra che comprendevano navi, aerei e armamenti, nonché gestì i pagamenti delle forze armate e del personale civile.

Una volta terminato il conflitto bellico, Amadeo Giannini si accordò con il responsabile del  Piano Marshall, Arthur Schlesinger, per fare in modo che la banca da lui creata fosse in prima linea per l'opera di ricostruzione dell'Italia, attraverso i finanziamenti soprattutto nell'industria automobilistica, cinematografica e vinicola.

In quegli anni Giannini si attirò l'ostilità da parte dei banchieri concorrenti, che lo consideravano un opportunista ambizioso che faceva leva sui bisogni dei più deboli per sbaragliare la concorrenza. Agli altri istituti di credito non andò giù il fatto che il 96% dei prestiti ai meno abbienti che la sua banca aveva concesso furono rimborsati e l'istituto non accusò perdite. Mentre le altre banche, che si rivolgevano a una clientela di fascia più alta, andarono incontro a guai più seri. Questa fu in realtà la chiave vincente da parte del banchiere d'origine italiana, il quale accumulò una fortuna di circa 500 mila dollari.

 

Amadeo Giannini: gli ultimi anni

Nell'ottobre del 1945 Amadeo Giannini decise di ritirarsi dagli affari e si dimise dalla carica di Presidente della Bank of America. Il suo ufficio non fu sgomberato della documentazione accumulata negli anni, a riprova che la sua attività fu svolta sempre seguendo un principio di trasparenza assoluta.

Il grande banchiere al servizio dei poveri si spense il 3 giugno del 1949 all'età di 79 anni lasciando una filosofia sul denaro molto difficile da ereditare. Egli affermava che nessun uomo possiede in realtà la ricchezza, ma è posseduto da essa. Una volta che rifiutò un bonus della banca di 100 mila dollari, disse contestualmente: "Colui che desidera possedere più di 500 mila dollari è un uomo che ha bisogno di uno psichiatra".

 

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