Riunione BCE: tassi fermi in attesa del meeting di giugno? | Investire.biz

Riunione BCE: tassi fermi in attesa del meeting di giugno?

10 apr 2024 - 16:00

11 apr 2024 - 12:24

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Riflettori puntati sulla riunione BCE di domani: scontata la conferma del costo del denaro, tutti guardano al meeting in calendario a giugno

Domani è in calendario la riunione della BCE: alle 14:15 l’istituto con sede a Francoforte annuncerà la sua decisione in tema di tassi di interesse (comunicati stampa BCE) mentre alle 14:45 l’attenzione sarà monopolizzata dalla conferenza stampa in cui la presidente Christine Lagarde illustrerà la decisione e risponderà alle domande dei giornalisti (Pagina YouTube della conferenza stampa). 

 

 

Riunione BCE: cosa attendersi dal meeting di domani

Nel meeting in calendario domani la BCE finirà, con tutta probabilità, col confermare il costo del denaro ai livelli attuali:

  • tasso sui depositi al 4%;
  • tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale al 4,50%;
  • tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%. 

“Una riduzione del costo del denaro nella riunione BCE di domani sarebbe una mossa molto sorprendente che porterebbe a un forte calo delle quotazioni dell’euro rispetto alle altre divise internazionali”, ha detto Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. 

Più probabile un intervento nel meeting in calendario il prossimo 6 giugno (BCE: calendario e date delle riunioni e meeting 2024). Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac, evidenzia che “a fronte dei progressi compiuti in tema di disinflazione, in linea con le previsioni dello staff, la riunione della BCE di questa settimana dovrebbe confermare l'ipotesi di un taglio a giugno, a condizione che i dati restino allineati”.  

In linea la view di Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO: “prevediamo che la BCE esprimerà probabilmente una crescente fiducia nel percorso dell'inflazione, corroborando la nostra ipotesi di base di un taglio dei tassi a giugno”.

Ma anche un intervento a giugno, come più volte paventato da numerosi membri del board, non sarebbe privo di rischio sia per quanto riguarda l’andamento dei prezzi - l’inflazione nel settore servizi è in quota 4 punti percentuali annui e le tensioni geopolitiche sembrerebbero destinate a sostenere le quotazioni del greggio - e sia per il fatto che “anticipare” la Federal Reserve esporrebbe la moneta unica ad una pressione ribassista che implicherebbe la possibilità di importare inflazione. 

In quest’ottica, è probabile che la riunione della BCE porti ad una conferma dell’approccio “data-dependant”, ossia legato all’andamento delle variabili macroeconomiche. “Entro la fine di maggio - continua Thozet - saranno diffusi diversi dati significativi: tra questi, gli utili societari, i tanto attesi salari negoziati e i risultati dettagliati del PIL del 1° trimestre (in particolare, produttività, profitti e costo unitario del lavoro)”. 

Per Jason Simpson, Senior Fixed Income Strategist di SPDR ETFs, “all'interno del Consiglio Direttivo della BCE ci sono chiaramente opinioni divergenti in merito alla necessità di tagliare i tassi, ma in molti hanno lasciato intendere giugno come la data più probabile”. 

 

 

L’outlook sulle future mosse della BCE

In occasione della riunione della BCE di domani il costo del denaro è atteso stabile mentre nel meeting di giugno dovrebbe essere ridotto. E dopo? “Riteniamo - valuta Des Lawrence, Senior Investment Strategist di State Street Global Advisors - che la BCE possa probabilmente realizzare tagli pari a circa 100 punti base quest'anno, poiché il suo attuale orientamento restrittivo è sempre meno appropriato visti i fondamentali economici”.

“Ci aspettiamo, oltre al taglio di giugno, che consideriamo quasi certo, altri due tagli da effettuare nelle prossime quattro riunioni della BCE (luglio, settembre, ottobre e dicembre), portando così il tasso sui depositi a fine anno al 3,25%”, stima Diodovich.

Per l’esperto di Carmignac, “la BCE dovrebbe ridurre i tassi di interesse a giugno, con un possibile ‘salto’ a luglio. [...] Superata l'estate, potrebbero accadere molte cose, ma i tre-quattro tagli annunciati dall'Istituto di Francoforte implicano tagli in successione a partire dalla riunione BCE di settembre”.

 

 

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