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Mentre il prezzo del petrolio collassa, valute solitamente correlate al greggio come Cad, Nok e Rublo stanno reggendo molto bene
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Probabilmente influenzate dai comportamenti delle banche centrali le oil currencies potrebbero però presto riprendere la strada del ribasso
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L'analisi tecnica conferma come questa divergenza potrebbe nascondere un rischio concreto di vedere le oil currencies sotto pressione a breve
Stiamo vedendo qualcosa di molto particolare su quella parte di mercato Forex intrecciata a doppio filo con le commodity. Alcune divise molto legate all’andamento del prezzo del petrolio infatti non stanno seguendo il crollo verticale delle quotazioni del greggio. Stiamo parlando principalmente di Dollaro canadese e soprattutto di Corona norvegese e Rublo russo.
Già il 18 marzo il barometro UsdCad aveva segnalato come per l’oro nero le possibilità di recupero fossero poche, ma ora? Contro Euro sia Cad, che Nok, che Rub sono in recupero. Nell’ultimo mese Corona norvegese e Rublo hanno guadagnato il 6%, più indietro il canadese con un +1%. E non diamo la colpa all’indebolimento dell’Euro perché in realtà la moneta unica si è indebolita contro Dollaro dell'1%. Nello stesso arco temporale il prezzo del petrolio è sceso del 27%.
E’ vero che nel corso degli anni ci sono stati periodi di netta divergenza tra Forex e commodity (ad esempio nel 2017), ma tutti i top e bottom primari del petrolio dal 2008 in avanti hanno sempre accompagnato la caduta o il rimbalzo delle valute. La mia sensazione è che in questo momento il mercato valutario è particolarmente sensibile ad interventi delle banche centrali che cercano di scongiurare scompensi valutari troppo violenti. Il caso della Corona norvegese è emblematico. Naturalmente la cosa più difficile in questi casi è capire chi sta mentendo tra petrolio in caduta e valute che tengono.
Per esperienza quando un asset finanziario cade con questa velocità, come sta facendo il WTI, serve più di qualche settimana per riparare i danni. La classica fase di accumulazione ovviamente non ancora cominciata. Quindi è più probabile che nei prossimi giorni siano proprio le valute a subire i colpi delle vendite. Vediamo insieme le indicazioni sui tre cross tra dollaro americano e quello canadese, il Rublo russo e la Corona norvegese:
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UsdCad ha recentemente interessato il supportone di 1.38 in una correzione a zig zag. La ripartenza sembra essere questione di giorni.
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UsdRub ha sfruttato anche il fatto che la banca centrale russa non ha mosso i tassi di interesse dando un maggiore appeal di rendimento ai titoli di Mosca. Anche in questo caso il grafico ci mostra come la zona di supporto di 71 non è lontana.
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UsdNok dopo essere letteralmente decollato a 12 nel mese di marzo si è ridimensionato fino a 10 prima di cominciare ad assumere la più classica figura della tazzina a conca. In questo caso il supporto chiave (e quindi la massima ambizione per chi va lungo di Nok) potrebbe essere 9.50, zona anche di transito della media mobile a 200 giorni.
Lo scenario ideale per un trader sarebbe a questo punto attendere un ritorno di forza del Dollaro contro le oil currencies confidando al tempo stesso in una stabilizzazione del prezzo del greggio. Un potenziale doppio massimo valutario di US contro Fx oil rappresenterebbe a quel punto una ghiotta opportunità di ingresso.