Con l’arrivo del Coronavirus
alcuni megatrend che prima avevano fatto capolino negli ultimi anni hanno accelerato la loro crescita. Uno di questi è sicuramente quello relativo alla transizione energetica con gli Stati Uniti che verranno supportati dai piani che verranno implementati dall’Amministrazione entrante guidata da Joe Biden e dal Recovery Fund dell’Unione Europea.
Guardando a quest’ultimo punto ricordiamo come Bruxelles abbia istituito un fondo da 750 miliardi di euro per sostenere la ripresa economica del Vecchio Continente nel post-pandemia:
il 37% di questo denaro dovrà essere utilizzato per finanziare l’economia green. Tra gli sviluppi che possono guidare il mondo verso minori emissioni di anidride carbonica vi è sicuramente quello relativo alle auto elettriche.
Secondo una ricerca pubblicata anche sul sito di EDF, questo tipo di veicoli riducono in maniera considerevole sia l’inquinamento dell’aria che quello acustico. In un anno,
una sola auto elettrificata permette di salvare 1,5 milioni di grammi di CO2, anche se di recente sono emerse diverse polemiche in quanto la sola produzione di questi veicoli inquinerebbe a tal punto dall’annullare i benefici per l’ambiente.
Auto elettriche: le polemiche sull’inquinamento
Si deve considerare come
più di un terzo del totale delle emissioni delle auto elettriche durante il loro ciclo vitale arrivi proprio dalla loro fabbricazione, in particolar modo a quella delle batterie al litio. Inoltre molti produttori di veicoli elettrici stanno guardando all’utilizzo di fornitori di energia ricavata al 100% da fonti rinnovabili.
Si deve anche guardare all’innovazione tecnologica, che continua a ridurre le emissioni e ad
ampliare il mercato del riutilizzo e riciclaggio delle batterie stesse (riducendone quindi l’impatto ambientale). Altri dubbi possono venire dall’inquinamento provocato dalla produzione di energia elettrica necessaria per alimentare le macchine.
Anche in questo caso i dati smentiscono l’affermazione: le ricerche dell’European Energy Agency hanno dimostrato come contando anche contando l’impatto della produzione energetica,
le emissioni delle auto elettriche sono inferiori del 17-30% rispetto a quelle di quelle a benzina e diesel.
Il Dipartimento dell’Energia statunitense inoltre afferma come le
emissioni dovute al ciclo di vita delle automobili elettrificate sia inferiore rispetto a quelle a combustibili fossili. Si deve ricordare come per far arrivare il carburante alla pompa sia necessario un enorme sforzo per estrarlo, raffinarlo e trasportarlo.
L’Oak Ridge National Laboratory evidenzia come il
calcolo dell’inquinamento dipenda molto dalla zona in cui l’elettricità viene prodotta. In certe zone della Cina dove l’energia viene ancora generata dal carbone, le auto elettriche inquinano più di quelle a benzina.
Le attese sono però per una riduzione dell’uso di questa fonte altamente inquinante da parte del Dragone, che dovrebbe aumentare la sua capacità di generare energie pulite per rispettare i suoi obiettivi sul cambiamento climatico. Le auto elettriche hanno meno emissioni dirette, come confermato dall’Office of Energy Efficiency and Renewable Energy degli USA.
Auto elettriche: le stime per i prossimi anni
L’elettrificazione del settore automotive può quindi essere un’opportunità interessante nei prossimi anni. Stime pubblicate su Allied Market Research vedono
il mercato dei veicoli elettrici passare dai 162,34 miliardi di dollari del 2019 ai 802,81 miliardi nel 2027. Guardando alla sola Unione Europea, un report del Transport & Environment che ha analizzato le vendite e le strategie di compliance dei produttori di veicoli nella prima metà del 2020 ha scoperto come, a dispetto della pandemia, la quota di mercato delle auto elettriche possa arrivare dal 3% al 10% grazie ai nuovi standard regolamentari. Le previsioni sono per un dato al 15% entro il 2021.
Tesla e NIO: due società simbolo del settore elettrico
Tesla e NIO sono due tra le più famose case produttrici di auto elettriche al mondo.
L’interesse degli investitori per queste società è testimoniato dalle loro performance in Borsa: a Wall Street le azioni dell’azienda guidata da Elon Musk hanno messo a segno un +616%, con il titolo che si appresta a fare il suo esordio all’interno dell’S&P 500.
Nei conti trimestrali del 2020 il gruppo ha sempre sorpreso le attese degli analisti evidenziando utili e consegne oltre le attese. Su quest’ultimo dato, il terzo trimestre 2020 ha fatto segnare un record di 139.300 veicoli consegnati.
NIO è invece considerata la principale rivale cinese della società di Musk: al NYSE il titolo ha segnato un +970,7% nel 2020.
Anche questa azienda ha pubblicato conti del 3° trimestre 2020 ben oltre le attese e una guidance solida.
Lo scorso novembre NIO ha consegnato 5.291 vetture, il 109% in più a/a.
Auto elettriche: il Certificato per investire sulle due big del settore
Per investire su NIO e Tesla, società simbolo del settore dei veicoli elettrici, si può guardare al
Certificato Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VP9FFY4, emesso dallo scorso 16 ottobre sul mercato
SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di 100 euro. Il prodotto consente di beneficiare di una cedola semestrale di 16,50 euro a patto che il prezzo di entrambi i sottostanti sia superiore a quello della Soglia Bonus, fissata al 50% dello Strike Iniziale.
Il rendimento annuale pari al 33% è particolarmente interessante, specie considerando che la struttura dello strumento gli permette di limare in maniera notevole la volatilità dei sottostanti. Sono tre le opzioni che caratterizzano la struttura del Certificate:
-
Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
-
Opzione Autocallable: dal 26 aprile 2021 consente al Certificato di scadere anticipatamente nell’eventualità in cui, alle Date Per il Rimborso Anticipato tutti i sottostanti dovessero trovarsi ad un livello superiore a quello di Autocall, posto al 100% del Valore Iniziale.
-
Opzione Quanto: protegge dal rischio di cambio visto che i due titoli del paniere sono quotati in dollari USA.
Ricapitoliamo ora i valori da monitorare per i sottostanti:
-
Tesla: Prezzo di Riferimento Iniziale, Livello Autocall e Strike a 449,65 dollari; Soglia Bonus e Barriera a 224,25 dollari.
-
NIO: Prezzo di Riferimento Iniziale, Livello Autocall e Strike a 28,25 dollari; Soglia Bonus e Barriera a 14,13 dollari.
Attualmente sono rispettate sia le condizioni per la scadenza anticipata che quelle per lo stacco della cedola. Il Worst Of rappresentato dalle azioni Tesla, le quali veleggiano il 33,22% sopra il Valore Iniziale. Alla scadenza fissata per il
18 aprile 2022 si potranno verificare due scenari:
-
Se i sottostanti dovessero quotare più della rispettiva Barriera l’investitore incasserà i 100 euro di Valore Nominale, l’ultima cedola e gli eventuali premi non pagati;
-
Se invece i sottostanti dovessero quotare ad un livello pari o inferiore a quello della Barriera, il Certificato inizierà a replicare la performance del Worst Of. Ad esempio, se a scadenza le azioni Tesla dovessero attestarsi a 200 dollari, il risparmiatore incasserebbe 44,48 euro, calcolati così: [100 euro di Valore Nominale x (200 dollari del Prezzo di Riferimento Finale/449,65 dollari del Valore Iniziale)].
Tesla e NIO: l’analisi tecnica
Da un punto di vista grafico le azioni Tesla sono inserite in un fortissimo trend ascendente, con i prezzi che di recenti sono riusciti a
rompere la soglia psicologica dei 500 dollari sventando l’ipotesi di una figura di doppio massimo che poteva complicare la loro avanzata nel medio periodo.
Non è da escludersi però un ritorno verso tale soglia psicologica in quanto sui top storici a 607,8 dollari è stato completato un modello di Engulfing. La struttura rimane positiva fino a quando non verrà violato il sostegno in zona 350 dollari che, se dovesse cedere, porterebbe i corsi al test dei 275 dollari. In ogni caso, anche se quest’ultimo supporto dovesse venire raggiunto, sarebbe comunque al di sopra della Barriera e della Soglia Bonus.
L’andamento delle azioni NIO è ancora più verticale rispetto a Tesla e per raggiungere la Barriera i prezzi dovrebbero perdere il 71% rispetto ai valori attuali.
Anche qui dal grafico emerge un pattern candlestick di inversione: il Dark Cloud Cover. Il supporto da monitorare in questo caso è quello transitante a 32,5 dollari, dove transita la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 13 luglio e 24 agosto 2020.
Guardando ad uno scenario di collasso dei corsi sono da monitorare quota 21,97 dollari e 7,99 dollari, dove
verrebbero chiusi i principali gap up aperti.
DISCLAIMER
Questo articolo è stato sponsorizzato dall'emittente o dall'intermediario menzionato. Le informazioni in esso contenute non devono essere considerate né interpretate come consulenza in materia di investimenti. Eventuali punti di vista e/o opinioni espressi non sono intesi e non devono essere interpretate come raccomandazioni o consigli di investimento, fiscali e/o legali. Investire.biz non si assume alcuna responsabilità per azioni, costi, spese, danni e perdite subiti a seguito di informazioni, punti di vista o opinioni presenti su questo sito. Prima di intraprendere decisioni di investimento, invitiamo gli utenti a leggere la documentazione regolamentare sempre disponibile per legge sul sito dell'emittente ed ottenere una consulenza professionale.