Il Private Investment in Public Equity, il cui acronimo è PIPE, è una pratica che si è sviluppata soprattutto negli Stati Uniti e che consente alle aziende di raccogliere in tempi rapidi una grande quantità di denaro. Le offerte che vengono effettuate fanno parte del mercato primario e in genere coinvolgono aziende di dimensione medio piccola.
PIPE: cos'è e come funziona
Il PIPE si può definire come un accordo dove alcuni investitori privati, solitamente grandi investitori istituzionali, acquistano dalla società emittente grossi quantitativi di azioni a un prezzo inferiore rispetto al valore che viene quotato in una Borsa valori.
L'offerta riguarda sia azioni ordinarie, che privilegiate e titoli convertibili. Le offerte PIPE possono essere quindi di due tipi:
- Tradizionali, dove azioni ordinarie o privilegiate saranno vendute a sconto a investitori accreditati;
- Strutturate, quando la società emittente si finanzia con debito convertibile che può essere mutato poi in azioni.
Questa procedura produce l'effetto di diluire le azioni esistenti riducendone il valore e ciò può creare qualche pregiudizio per gli investitori. In particolare avviene se la società emittente ha riservato qualche forma di protezione per gli operatori PIPE contro il ribasso dei prezzi, offrendo ad esempio più azioni gratuitamente. A tal riguardo il regolamento non è tutto uguale nei vari Paesi dove il PIPE viene applicato.
PIPE: perché viene adottata questa formula
Il motivo per cui una società decide di raccogliere capitale attraverso il Private Investment è perché ha difficoltà ad acquisire i fondi in altro modo e in tempi rapidi. Questo in quanto le azioni sul mercato sono sostanzialmente illiquide. Di conseguenza soprattutto le aziende di piccole dimensioni e che sono poco conosciute trovano questo tipo di transazione molto utile.
Il vantaggio inoltre è che le operazioni sono molto fluide poiché le Autorità di regolamentazione applicano un minor numero di regolamenti. Dal lato degli investitori la convenienza ad acquistare privatamente le azioni è dettata dal prezzo particolarmente allettante. Infatti solo azioni a sconto riescono ad essere collocate privatamente, considerata la scarsa liquidità del mercato.
PIPE: le similitudini con i salvataggi governativi
I Private Investment on Public Equity sono stati spesso paragonati ai salvataggi che i Governi fanno alle aziende in difficoltà, dove lo Stato fornisce la liquidità necessaria per far rimanere in vita l'azienda in cambio di una parte del capitale acquisita tramite azioni, warrant o debito convertibile in azioni.
Sovente le società coinvolte negli accordi PIPE si trovano in crisi finanziarie ed hanno problematiche varie di accesso al mercato del credito. In questo, un investitore istituzionale avrebbe un ruolo simile a quello che ha lo Stato nei salvataggi governativi, perché entra nel capitale ed esercita una certa influenza sulla società.
Allo stesso tempo, acquisendo una conoscenza approfondita sulla società, potrebbe effettuare operazioni che sconfinano nell'insider trading. Tutto ciò ha acceso un faro ad alcuni regolatori che hanno chiesto norme più stringenti per limitare il rischio.
La Security and Exchange Commission ad esempio ha accentuato negli ultimi anni i controlli su alcune operazioni PIPE con protagonisti gli hedge fund. Questi ultimi vendevano allo scoperto sul mercato borsistico le azioni che poi avrebbero acquisito tramite accordi PIPE. Il più delle volte l'Authority americana è riuscita a dimostrare che questi grandi fondi erano a conoscenza dell'offerta da parte degli emittenti prima di posizionarsi allo scoperto.