Da oltre un anno l'industria dei semiconduttori è stata letteralmente destabilizzata da un'esplosione della domanda, di fronte alla quale l'offerta si è dimostrata carente. Questo ha generato cali di approvvigionamenti drammatici in tutti i settori che fanno uso dei chip per portare avanti le attività produttive. Soprattutto le case automobilistiche hanno pagato un prezzo molto alto chiudendo gli impianti produttivi e abbassando drasticamente le previsioni delle vendite di auto nei prossimi mesi.
I maggiori Paesi del mondo si stanno strutturando per cercare di risolvere la questione nel più breve tempo possibile investendo nella produzione interna di chip e cercando quindi di dipendere meno dall'esterno. Ancora oggi gran parte delle imprese europee e statunitensi hanno ancorata la produzione alle forniture che arrivano dal Sud-Est asiatico e questo richiama un'urgenza che non può più essere sottovalutata.
Al riguardo Stati Uniti e Cina hanno elaborato iniziative come Chips for America Act e Made in China per contrastare la carenza di semiconduttori. In Europa è spuntato l'European Chip Act, vediamo insieme di cosa si tratta e come funziona.
European Chips Act: cos'è e a cosa serve
In un discorso ufficiale sullo stato dell'UE, la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha presentato l'European Chips Act. L'atto di legge che dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo si propone come obiettivo quello di creare un ecosistema europeo all'avanguardia, in modo da internalizzare la produzione di chip, smarcandola dalla dipendenza dei mercati asiatici.
Al riguardo la Von der Leyen ha sottolineato che la scarsità di semiconduttori non è solo un fattore meramente legato al mercato della domanda e dell'offerta, ma ha a che fare anche con interessi mirati alla supremazia tecnologica. Per questa ragione il documento trova le sue fondamenta non solo nel rendere competitiva l'industria europea ma anche nel renderla sovrana dal punto di vista tecnologico.
L'European Chips Act assolve quindi alla funzione di creare tutte le condizioni ideali sotto il profilo normativo perché si eviti la frammentazione del mercato e si valorizzi il posizionamento dell'Europa a livello geopolitico. In tale contesto l'atto si concentra principalmente in 3 punti:
Piano per potenziare la capacità produttiva
L'indirizzo è quello di monitorare con regolarità le catene di approvvigionamento industriali, garantendo nel contempo la resilienza attraverso la progettazione, la produzione, l'imballaggio, le attrezzature e anticipando le possibili interruzioni future. Inoltre si rende necessario sviluppare mega fabbriche di chip che siano in grado di produrre grandi volumi di prodotti altamente qualificati ed efficienti.
Cooperazione e partnership internazionali
Non occorre fare tutto da soli. L'Europa continuerà ad essere la principale destinazione globale degli investimenti esteri per aumentare la capacità produttiva e quindi verranno create le condizioni ideali per preservare la sicurezza di fornitura. Al riguardo saranno rafforzate le più svariate forme di collaborazione coinvolgendo vari organismi internazionali. Finora l'esecutivo ha già messo in atto tre alleanze industriali, specializzate in batterie, materie prime e idrogeno. Queste organizzazioni puntano a creare nuove partnership e modelli commerciali riunendo investitori privati, start-up e PMI.
Strategia sulla ricerca
L'investimento di risorse ed energie nella ricerca sarà decisivo per fare il salto di qualità. Quindi verranno invitati a partecipare imprese, università e organismi di ricerca tecnologica in modo che si possano produrre processori e componenti elettronici di prossima generazione affidabili. Tra gli istituti di ricerca europei di rilievo saranno chiamati a collaborare il Fraunhofer tedesco, l'IMEC belga e il LETI/CEA francese.
European Chips Act: creare una TSMC europea
Altri dettagli per il momento non ne sono stati forniti, se non un cenno alla creazione di un fondo europeo specifico per finanziare la ricerca e lo sviluppo dei semiconduttori in Europa. Il fondo si unirà agli attuali finanziamenti europei, nazionali, regionali e privati.
Inoltre l'Unione sembra intenzionata a creare tra gli Stati membri e il Regno Unito un gigante dei semiconduttori che possa rifornire l'intera catena di approvvigionamento, così come fa il colosso taiwanese Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, che è oggi la più grande fabbrica di chip al mondo.
European Chips Act: approvazione
Quando verrà approvato l'European Chips Act? La situazione ancora è in una fase di stallo, perché probabilmente alcuni punti dovranno essere approfonditi e ancora si stanno cercando le soluzioni più immediate per rispondere alle esigenze delle aziende che si ritrovano una produzione falcidiata dalla carenza di forniture.