2020 anno nero per l’auto: immatricolazioni -24,3% in Europa | Investire.biz

2020 anno nero per l’auto: immatricolazioni -24,3% in Europa

19 gen 2021 - 11:30

06 dic 2022 - 09:07

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Il settore auto è stato significativamente penalizzato dalla pandemia di Covid-19. Ma i nuovi incentivi Ecobonus potrebbero far rialzare la testa al comparto. I dettagli

Il settore auto europeo nel 2020 ha perso ben un quarto dei suoi volumi. Le immatricolazioni nell’intera area, compreso dunque Regno Unito ed EFTA, i Paesi che appartengono all'Associazione Europea di Libero Scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), sono calate del 24,3%, a quota 11.961.182 unità. Un livello che torna a 26 anni, nel 1994, ricorda il Centro Studi Promotor, struttura di ricerca specializzata sul mercato dell’auto.

La pandemia di Coronavirus e i coseguenti lockdown imposti dai governi mondiali non hanno risparmiato alcun paese, con le vendite in calo in tutti e 30 i mercati dell’area e un picco negativo in Croazia, dove le immatricolazioni sono crollate del 42,8%.

 

ACEA: calo mai visto nella storia del settore

Secondo ACEA, l’organizzazione europea che raccoglie le case automobilistiche, quello sperimentato nel 2020 è stato il calo più pesante nella storia del settore automobilistico, con una perdita netta di quasi quattro milioni di esemplari sul mercato.

In particolare, nel mese di dicembre, la contrazione delle immatricolazioni è stata del 3,7%, contenuta per effetto dei provvedimenti adottati per sostenere il mercato in alcuni paesi, con Francia e Italia che hanno registrato cali a due cifre mentre la Germania è cresciuta nel mese del 9,9%.

Volkswagen, il primo gruppo europeo per volumi perde il 21,7% delle immatricolazioni nell’anno e aumenta la sua quota di mercato di quasi un punto, al 25,4%. Alla luce della fusione, i marchi della neonata Stellantis rappresentano in Europa il 20,3% della quota di mercato, con un calo nell’anno del 26% per FCA e del 30,3% per Psa.

Recuperano entrambi nel mese di dicembre che chiude con volumi in crescita grazie alle performance di tutti i brand marchiati FCA, con Jeep ad esempio che cresce del 19,7% e Opel per quanto riguarda il gruppo francese.

Renault mantiene la terza posizione sul mercato europeo e perde nel 2020 un quarto dei volumi mentre chiude il mese di dicembre a -15,6%. BMW e Hyunday migliorano la quota di mercato in Europa ma perdono nell’anno rispettivamente il 19,2 e il 21%.

Toyota riduce le perdite e fa meglio del mercato con un calo delle immatricolazioni al 13% e una quota di mercato salita dal 5,1 al 5,8. Ford cede dal 6,1 al 5,5% e perde nel corso dell’anno il 31,7% di immatricolazioni.

Le prospettive per il 2021 restano fortemente negative per l’andamento della pandemia che continua a preoccupare i governi, che di conseguenza sono costretti a varare nuove misure di restrizione per arginare i contagi. Tuttavia, dopo un 2020 nero per il settore auto, qualcosa si muove all’orizzonte. È infatti recente la notizia del via agli incentivi per aiutare la ripresa del comparto. Vediamo di cosa si tratta.

 

Incentivi auto stimolano il settore, occhi sulla mobilità elettrica

Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2021 di inizio gennaio, ieri in Italia sono partite le prenotazioni da parte dei concessionari degli Ecobonus per le auto a basse emissioni. Sono stati richiesti circa 20 milioni di euro delle nuove risorse messe a disposizione della misura varata dal Governo.

Secondo i dati del ministero dello Sviluppo economico la quasi totalità, ovvero circa 18 milioni, è stata prenotata per le auto con emissioni tra 61 e 135 grammi di CO2 al km (comprensive quindi di alimentazione a benzina o diesel di ultima generazione), mentre per le auto elettriche o ibride, tra 0 e 60 g/km, sono stati prenotati poco più di 2 milioni di euro.

Un provvedimento chiesto a gran voce dall’industria dell’auto unito all’obiettivo del governo di incentivare gradualmente il passaggio a una mobilità più sostenibile che consentirà anche all’Italia di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’UE in termini di emissioni: tagliarle del 55% entro il 2030 ed essere carbon neutral nel 2050.

La principale novità prevista nella Legge di Bilancio riguarda proprio le auto a benzina e diesel: è stato confermato l’Ecobonus per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, è stato aggiunto anche un incentivo per chi acquista un veicolo a benzina, diesel, mild o full hybrid a patto che i livelli di CO2 siano inferiori ai 135 grammi ogni chilometro e che venga rottamata, con l’acquisto, una vecchia auto.

Tra i mercati più sensibili alla nuova mobilità ci sono la Germania e il Regno Unito, che hanno superato il tetto del 10%. Tra i 5 più grandi mercati, meglio di tutti ha resistito la Germania dove le immatricolazioni sono calate del 19,1%, peggio fa la Francia che nonostante un piano di incentivi sostanzioso a sostegno della domanda chiude con un calo del 25,5%.

Al terzo posto l’Italia con una perdita del 27,9% sul 2019. Il Regno Unito ha fatto registrare un calo del 29,4% e la Spagna, nonostante il recupero di dicembre chiude la classifica con un -32,3%. 

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