Crollo di Terra LUNA e UST: cos’è successo e cosa cambierà? | Investire.biz

Crollo di Terra LUNA e UST: cos’è successo e cosa cambierà?

16 mag 2022 - 14:30

17 mag 2022 - 13:04

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Analisi dell'attacco che ha portato al tracollo di Terra, dalle fasi iniziali alla capitolazione finale. L'effetto domino nel mondo delle criptovalute.

A una settimana di distanza sono ancora in molti ad essere increduli su quanto accaduto all’ecosistema Terra. Nessuno si sarebbe mai aspettato un crollo verticale di questa portata. Basti pensare alla capitalizzazione dei due asset principali coinvolti: Terra (LUNA) e Terra USD (UST), che ai loro massimi storici di aprile hanno raggiunto rispettivamente 41 miliardi e 18,9 miliardi di dollari.

Ad oggi LUNA ha perso praticamente il 100% del proprio valore, mentre la stablecoin algoritmica UST è a 15 centesimi, ben distante dallo scopo per cui è stata creata, ovvero il mantenimento del valore di un dollaro. Ormai entrambi vengono utilizzati quasi esclusivamente a scopo di trading da parte di audaci speculatori per la loro elevata volatilità.

In questo approfondimento proveremo a ripercorrere quanto accaduto nel modo più semplice possibile. Cercheremo di capire le cause della più grande catastrofe della storia delle criptovalute e le conseguenze che hanno creato un effetto domino nel mondo della finanza decentralizzata e sugli altri asset digitali, ma anche nella vita reale delle persone coinvolte.

 

Debolezze del sistema e la preparazione dell’attacco

L’algoritmo che regola il prezzo di UST, in caso di abbassamento del prezzo sotto al dollaro, avrebbe dovuto rendere profittevole la distruzione di UST per ottenere 1 dollaro di LUNA. Tuttavia, per tutelare gli investitori di LUNA dall’immissione massiccia di nuovi token sul mercato in questa modalità, si è scelto di limitare tale numero per unità di tempo. Questo ha reso il sistema debole, inefficiente e meno veloce nel ripristinare gli equilibri desiderati.

Da quanto emerso dall’analisi on-chain, la scintilla iniziale che ha scatenato il panico è stata originata da un attacco deliberato alla blockchain Terra e tutto il suo ecosistema. Un soggetto probabilmente istituzionale, o dal grande peso economico, ha sfruttato questi limiti per trarne profitto. Secondo indiscrezioni non confermate e smentite dagli stessi interessati, potrebbero esserci i nomi dei fondi di investimento BlackRock e Citadel dietro all’operazione.

Tale entità ha preparato lo scenario apocalittico ottenendo un prestito di 100.000 Bitcoin, circa 4 miliardi di dollari. Quasi un quarto dei fondi prestati sono stati utilizzati per un acquisto “over the counter” (OTC) di oltre un miliardo di UST, ottenuti a sconto direttamente da Terraform Labs senza alterarne il prezzo di mercato. La società dietro all’ecosistema Terra era proprio in cerca di Bitcoin per creare una riserva valutaria da utilizzare in alternativa a LUNA per riequilibrare il prezzo di UST in casi di emergenza.

 

Le vendite a cascata e la capitolazione di LUNA e UST

Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 maggio Terraform Labs ha rimosso circa 150 milioni di UST da Curve Finance su Ethereum, come annunciato sul canale Twitter, in preparazione al rilascio di un nuovo cambio valutario in partnership con FRAX, un’altra stablecoin. L’attaccante ha sfruttato proprio la riduzione di liquidità per alterare più facilmente il prezzo di UST. Vendendo 85 milioni di UST su Ethereum ha portato il prezzo a 0,98 centesimi e successivamente ha innescato il panico con la vendita di ulteriori 100 milioni su Binance.

Gli eventi hanno indotto gli investitori a smobilizzare velocemente i depositi in UST, dando inizio al congestionamento della rete Terra e alle vendite a cascata. L’algoritmo di stabilizzazione del prezzo non ha retto alla pressione di vendita, innescando il deprezzamento di LUNA, che risultava sempre meno efficace nel ristabilire l’equilibrio su UST. Ad un certo punto gli sviluppatori hanno rimosso il limite di creazione di nuovi LUNA, di fatto sacrificando il token nel tentativo di recuperare UST.

Nelle ore successive Terraform Labs ha iniziato a vendere i Bitcoin per cercare di riportare UST a 1 dollaro, mentre in parallelo l’attaccante ha continuato a vendere UST e BTC. Questo ha prodotto un crollo anche sulla principale criptovaluta che era già debole in questo periodo, portando con sé anche tutto il resto del mercato degli asset digitali.

Grazie a questa mossa, l’entità che aveva previsto questo scenario catastrofico, ha potuto riacquistare Bitcoin ad un prezzo decisamente più basso. Si stima che l’operazione abbia consentito al responsabile di restituire il prestito ad un prezzo inferiore del 25%, con un profitto netto di circa 25.000 Bitcoin.

 

Impatto sul mondo delle criptovalute e per gli investitori

Il tracollo di Terra, la distruzione di LUNA, ed il forte deprezzamento di UST, sono stati eventi catastrofici per dimensioni e popolarità. Si stima siano stati bruciati oltre 60 miliardi di dollari solo su asset che partecipavano direttamente all’ecosistema.

Tuttavia, quanto accaduto ha avuto ripercussioni anche su Bitcoin e su tutto il mondo delle criptovalute. Molte blockchain alternative che supportavano gli asset di Terra hanno riscontrato problemi nell’eseguire l’eccessivo numero di transazioni. UST era la stablecoin maggiormente integrata nei vari protocolli di finanza decentralizzata su diverse reti, i quali hanno visto un drastico calo dei capitali investiti al loro interno.

La stessa fiducia nella finanza decentralizzata ha iniziato a vacillare, mettendo in discussione il futuro delle stablecoin algoritmiche, ma anche di quelle centralizzate. Giovedì 12 maggio si è scatenato del panico ingiustificato persino su Tether (USDT), che, accusato di poca trasparenza sulla propria riserva valutaria in dollari, ha registrato un picco a 0,95 centesimi durato qualche ora.

Molte persone, accecate da rendite al di sopra del 20% annuo, hanno rischiato più di quanto si potevano permettere di perdere, portando in alcuni casi anche a gesti estremi. Sono stati accertati almeno otto casi di suicidio giovanile riconducibili a questi eventi in diversi paesi del mondo. Lo stesso CEO e fondatore di Terraform Labs, Do Kwon, ha chiesto la protezione della polizia coreana dopo un tentativo di intrusione nella sua abitazione.

Questa faccenda ci insegna che studiare e conoscere a fondo un investimento ci rende più stabili a livello emotivo durante i forti shock di mercato, consentendo di affrontare più serenamente qualsiasi conseguenza della cattiva riuscita dello stesso. Inoltre, qualcuno pensa che la vicenda sia stata un modo per accumulare Bitcoin da parte di fondi di investimento o attori istituzionali, anche se non c'è un riscontro on-chain su dove siano finite le criptovalute acquistate in eccesso.

 

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