I colossi del settore tecnologico di Wall Street stanno letteralmente tremando. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha messo all’antitrust Lina Khan, personalità nota per essere da sempre critica verso la posizione dominante delle grandi aziende della Silicon Valley.
La mossa del presidente Biden di nominare Khan presidente della Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa che tutela i consumatori e indaga sulle pratiche anticoncorrenziali, va nella direzione di ostacolare le big tech americane. Khan sostituisce Rebecca Kelly Slaughter e rimarrà in carica fino al 25 settembre 2024.
Una decisione già delineata con la recente nomina di Tim Wu, come Khan professore alla Columbia University e acceso avversario dei giganti di internet, come consulente economico dello Studio Ovale. Secondo il Financial Times, la mossa dell'inquilino della Casa Bianca di mettere la trentaduenne a capo della Commissione che deve giudicare sulle possibili pratiche anticoncorrenziali delle aziende è un segnale dell’intenzione dell’amministrazione Biden di assumere una posizione più aggressiva nei confronti dei colossi tech statunitensi.
Khan alla FTC: un segnale ai colossi tech USA
Lina Khan è salita alla ribalta per la sua crociata a favore di un ammodernamento delle norme contro i monopoli in un’era sempre più digitale. Un'offensiva che ha preso di mira uno dei colossi più rappresentativi: il colosso guidato, ancora per poco, da Jeff Bezos, Amazon. La quale, secondo l’esperta, dovrebbe essere spezzata, separando la piattaforma di e-commerce dal business al dettaglio.
Khan insegna alla facoltà di Legge della Columbia University, è nota per le sue posizioni molto critiche nei confronti del monopolio esercitato dalle grandi compagnie tecnologiche, un tema a cui nel 2017, all’epoca studentessa universitaria, dedicò un saggio chiamato “Amazon’s Antitrust Paradox”, che ebbe molto successo e circolò anche in ambiti extra-accademici.
Secondo l'analisi di Politico, la scelta di Khan e Wu rappresenta un notevole cambiamento rispetto all'approccio dell’ex presidente Obama, che aveva collaborato in modo favorevole con le società del settore tecnologico USA. Secondo molti, questa politica è stata fra i fattori che hanno favorito la reazione populista e la successiva elezione del Repubblicano Trump.
Wall Street: con Khan alla FTC prudenza sui titoli tech
“La Khan ha a lungo studiato il fenomeno del "predatory pricing" quello che ha consentito ai Rockfeller di diventare dominanti nel settore del petrolio nel dopoguerra e ad Amazon di diventare monopolista e infrastruttura obbligatoria degli acquisti, e soprattutto dei dati, del consumatore USA”, afferma Antonio De Negri, Founder e CEO di Cirdan Capital.
“Un rischio troppo grande per la crescita del mercato. Il governo americano e il Presidente Biden, che ora ne hanno capito i rischi, hanno voluto una passionaria a difesa di un potenziale, se non già attuale, rischio di posizione dominante. Prepariamoci ad una guerra ai colossi dei "big data" e del monopolio tech, che rischia di bloccare la crescita del paese”, prosegue De Negri.
“Ci vuole prudenza ora sulle valutazioni dei titoli tech, sia per il fenomeno dei tassi in aumento che per il maggiore presidio strategico delle informazioni voluto dal governo americano: Amazon, Facebook, Microsoft, Google, Apple, solo per citarne alcuni, dovranno scontare un nuovo "ambiente operativo" più costoso finanziariamente, e più vincolante in termini di operatività commerciale (specie se in "dumping" per aumentare le quote di mercato). I prezzi dei titoli tech del Nasdaq ne risentiranno o saranno comunque messi a dura prova”, ha concluso De Negri, Founder e CEO di Cirdan Capital.