È arrivato il momento di DoorDash, che oggi debutta a Wall Street dopo un'IPO che ha portato nelle casse societarie 3,37 miliardi di dollari. La società di consegna cibo a domicilio dai ristoranti anticipa di un giorno la quotazione dell'altra attesissima compagnia, Airbnb, che a sua volta in sede di IPO ha raccolto 3,1 miliardi di dollari.
Sembra un paradosso in quanto la pandemia ha colpito duro sulle aziende quest'anno, ma il 2020 sarà ricordato per l'anno delle IPO, con il record storico con 160 miliardi di dollari affluiti nelle aziende. Era dai tempi delle Dot-com che non si vedevano cifre del genere. E non è ancora finita. Altro denaro è in arrivo prima della chiusura di quest'anno, in virtù del fatto che molte società hanno rimandato la quotazione in Borsa durante i primi giorni della diffusione del Covid-19.
DoorDash: la terza IPO più grande di Wall Street
Il prezzo delle azioni valutato da DoorDash è di 102 dollari cadauna, ben superiore rispetto alla forbice 90-95 dollari stimata solo la settimana scorsa. Con la vendita di 33 milioni di azioni la valutazione dell'azienda equivale a 39 miliardi di dollari, più del doppio rispetto ai 15 miliardi che era stata valutata all'inizio di quest'anno e quasi 40 volte il valore attribuito nel 2018.
Come specificato nei prospetti, il valore azionario include le stock option per i dipendenti e unità di azioni limitate. L'offerta della società di San Francisco è guidata da Goldman Sachs Group e J.P. Morgan Chase & Co. e coadiuvata da Barclays Plc, Deutsche Bank AG, RBC Capital Markets e UBS Group AG.
Negli Stati Uniti, l'IPO DoorDash è la terza in assoluto per denaro raccolto, appena dopo il produttore di software Snowflake che a settembre ha incassato 3,86 miliardi. Il primato invece è detenuto dalla SPAC Pershing Square Tontine Holdings di 4 miliardi di dollari, sostenuta dal miliardario americano Bill Ackman.
DoorDash: vanno comprate le azioni in Borsa?
La forte crescita che ha avuto l'azienda nel 2020 ha stimolato sicuramente l'interesse degli investitori. Con l'arrivo della pandemia, i ristoranti si sono gradualmente svuotati, favorendo l'ordinazione del cibo online. DoorDash è stata capace di conquistare i mercati locali, generando ricavi per 675 milioni di dollari nel secondo trimestre e 879 milioni nel terzo. Se si fa un raffronto su base annuale, nei primi nove mesi dell'anno il fatturato si è triplicato rispetto allo stesso periodo del 2019, con la perdita di bilancio che si è notevolmente ridotta.
Ora ci sarebbe da capire se i nuovi clienti conquistati siano un fattore strutturale per via di nuove abitudini acquisite dai consumatori, oppure si tratta di un fatto temporaneo determinato dal Coronavirus. I primi giorni di contrattazione verosimilmente daranno un primo assaggio di quella che sarà l'intenzione degli investitori e quindi l'interesse del mercato anche nel lungo periodo.